Ciao Uagliò! Si presentano così i The Kolors con Tullio De Piscopo ed Enrico Nigiotti.
Stasera ci sono De Piscopo e Nigiotti. Come impreziosiranno il brano?
Abbiamo scelto loro due per la loro funzionalità al nostro brano. Basandosi sul ritmo, abbiamo pensato alla batteria per antonomasia, non solo per la sua parte di virtuoso, ma per la sua musicalità e il suo modo di suonare.
L’ho chiamato e gli ho chiesto se voleva venire con noi. Mi ha chiesto il pezzo e si è presentato in sala prove con degli strumenti costruiti ad hoc. Così ha anche stuzzicato la curiosità di tutti.
Ha unito due piatti che hanno un volume assurdo… da dove li hai ricavati, dalla porta della cucina?
Enrico Nigiotti è conosciuto come un grande cantautore, ma io conosco come un grande musicista, perché ha una mano molto americana con la chitarra. Il brano, nella versione di Sanremo, ha un assolo che stasera cedo a lui.
Aprivi tanti concerti alle Scimmie di Milano. Sei passato da lì alla prima pagina di Rolling Stones, poi Amici e ora Sanremo in italiano. È stato difficile?
Non troviamo difficoltà a presentare un brano che ci rappresenta al 100%. Frida è un brano che abbiamo studiato senza pensare di presentarlo a Sanremo. Per la musica non cambia niente, per la voce c’è stato uno studio e ringrazio Elisa per questo. Avevo un gap psicologico per la lingua. Quando l’anno scorso J-Ax mi ha chiesto di cantare in italiano nel loro disco, lì i fan mi hanno detto che la mia voce suonava alla grande in italiano e questo è stato l’input. E quale palco migliore per presentare il primo brano in italiano? È una cosa che vogliamo portarci con il sorriso.
Com’è condividere quel palco con un mostro sacro con Tullio De Piscopo?
Condividere il placo con il nostro maestro… stai suonando con chi ti ha inconsapevolmente insegnato a suonare. Non ci devi pensare, altrimenti non riesci a suonare. Noi ci divertiamo! Lui ti dice poche cose e ti predispone verso una performance rilassata.
Siete pronti per andare all’Eurovision?
Abbiamo già la versione in inglese! Ma rimaniamo con i piedi per terra, l’Eurovision lo fa chi vince. Non la stiamo vivendo come una competizione, ci stiamo divertendo. Però sarebbe una figata assurda. Il nostro progetto nasce con ambizioni internazionali e tanto vale sognare in grande!
Per Enrico Nigiotti: Cosa hai preso da due mondi come quello di Tullio De Piscopo e quello dei The Kolors?
Io sono Toscano, ma Tullio De Piscopo è la storia! Quando ho saputo che c’era anche lui, mi tremavano le mani. Come baciare una bellissima donna.
Sono davvero contento di suonare con i The Kolors perché hanno un sound preciso, moderno e fresco. Il pezzo è bello, ritmico, fresco. Stasera ci divertiremo.
Il titolo della vostra canzone è sembra un riferimento a Frida Kahlo. Perché?
Lo è. C’erano tante attitudini sia nel percorso artistico, sia in quello sentimentale di Frida Kahlo. Stiamo raccontando un mondo che ha regole diverse da quelle di 20 anni. Stavamo vedendo un documentario e ci siamo accorti che in lei c’erano tante similitudini con quello che volevamo dire.
Quale esempio migliore per raccontare chi riesce a superare le difficoltà della vita?
Quale consiglio vorreste dare ai vostri colleghi che escono da un talent?
Fate Sanremo quando sentite che è il momento giusto. Prima di Frida non avevamo un brano che rappresentasse quel mondo sonoro, qualcosa che sentissi mio come quando cantavo in inglese.
Aspettate il momento giusto per fare Sanremo. Non fatelo per la vetrina fantastica. Ma io non mi sentivo di approfittare del palco più prestigioso per la canzone italiana, ho voluto aspettare il momento giusto.
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