La notizia del giorno nel Press Centre dell’Altice Arena di Lisbona è il comunicato stampa rilasciato da Alessandro Capicchioni, Head of Delegation della delegazione sanmarinese al 63° Eurovision Song Contest, in relazione al commento di Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo in diretta TV su Rai 4 durante la seconda semifinale di ieri sera.
Il motivo del contendere è la critica mossa da Raimondo subito prima dell’esibizione di Jessika e Jenifer Brening, quando ha esortato il pubblico italiano a non votare per San Marino come retribuzione dopo lo “sgarbo” operato dalla giuria del Titano nell’edizione 2017 (con Francesco Gabbani, grande favorito alla vittoria finale e poi sesto classificato, che ricevette solamente 3 punti). “I due commentatori dai microfoni di Rai 4 in diretta hanno espresso e riportato frasi offensive e diffuso notizie false, quali quella che l’artista italiano Gabbani avrebbe perso per colpa del voto di San Marino. Questa è una tipica fake news che dei professionisti o presunti tali dovrebbero non solo guardarsi bene dal diffondere ma soprattutto – se nel servizio pubblico – avrebbero il dovere di smentire,” queste le parole di Capicchioni.
É opportuno notare che storicamente San Marino è stato sempre abbastanza prodigo di sostegno alle proposte italiane, malgrado il bottino pieno di 12 punti sia stato assegnato soltanto a Raphael Gualazzi nel 2011. Il Volo (2015) e Francesca Michielin (2016) hanno invece ricevuto 10 punti dai nostri vicini sanmarinesi, mentre Nina Zilli (2012) ne ha ottenuti 7 e Marco Mengoni (2013) 4. In compenso, l’Italia non ha mai ricambiato particolarmente l’affetto, assegnando a San Marino un massimo di 6 punti nella seconda semifinale del 2015.
Capicchioni rivendica il diritto dei giurati di San Marino a votare secondo la propria coscienza, e chiede un coinvolgimento dell’EBU nella vicenda ritenendo il comportamento tenuto dai conduttori “scandaloso e intollerabile.” La proposta di San Marino, Who We Are di Jessika feat. Jenifer Brening, ha mancato la qualificazione alla finale per l’ottava volta in nove partecipazioni all’Eurovision – dando modo al capodelegazione di ritenere che il commento di Raimondo e Di Domenico potrebbe avere manipolato il televoto italiano in modo determinante per il passaggio del turno del microstato. “Sarebbe interessante vedere se la stessa cosa – è stato persino usato il termine “infami” nei confronti di un Paese straniero e amico – fosse stata fatta da un altro Paese nei confronti di un suo vicino.” conclude Capicchioni.
(Foto: Thomas Hanses/EBU)