Nuovo appuntamento con Da oggi in radio, la rubrica del venerdì in cui il nostro critico musicale, Fabio Fiume, ascolta i nuovi singoli in uscita nelle radio italiane e li commenta dando loro un voto.
Si ricorda che si tratta del parere del solo Fabio Fiume e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna gli artisti tra loro ma essi sono espressi in base a come il nuovo brano proposto si pone rispetto alla carriera di chi lo propone.
Se volete ascoltare anche voi i brani ecco il player.
Cominciamo…
Paola Angeli – W il pranzo coi parenti
Da 25 anni a questa parte ogni tanto la Angeli si ripresenta e stavolta lo fa con un brano simpatico di pensieri che sfido chiunque a non averli provati almeno una volta nella vita. Se il testo funziona, l’arrangiamento è invece giusto come mood, ma un po’ meno per i suoni scelti, come quello quasi dance scelto come portante e soprattutto per l’inutile incursione lirica del “Libiamo” finale.
Cinque
Manuel Aspidi – L’uso delle mani
Si parla di femminicidio in questo nuovo pezzo di Aspidi e lo si fa in maniera diretta ed efficace. La voce del nostro è sempre stata molto bella e semmai il problema è sempre stato trovare il pezzo giusto per valorizzarla. Qualcosa di Mengoni nell’arrangiamento e anche in alcune soluzioni vocali.
Sei
Boostedkids & Deca – America
Non abbiamo ancora digerito del tutto Benji & Fede e già arriva la loro versione reggaeton! Se non si hanno 13 anni potrebbe essere anche troppo. Il pezzo è ovviamente il trionfo di tutto ciò che ascoltiamo da due anni a questa parte e che ci ha invaso, senza personalità.
Quattro
Briga – Che cosa ci siamo fatti
Il romano Briga si scopre cantante e non più rapper e per mostrarlo sceglie una strada pop/rock di matrice british. Ed infatti nelle strofe il pezzo ricorda melodie già ascoltate, ma intelligentemente riesce a sfuggirne giusto in tempo per non cadere nell’effetto copia. La voce così come il brano non è affatto sgradevole, tanto che ci si chiede perché non si sia proposto come cantante prima.
Sei ½
Calcutta – Paracetamolo
“Si vede che hai provato qualcosina, parlano le tue pupille” canta Calcutta in questo nuovo singolo con inciso retto da un bel riff di chitarra e dal testo chiaramente un po’ strampalato, eppure arioso come il buon pop deve essere. E nel finale il riff di chitarre viene riproposto sostituendole col piano; sembra poco ma è una genialata che può passare anche inosservata e proprio per tale geniale.
Sette
Danien & Theo – La dolce vita
Sempre le stesse cose: figa, la maria da fumare, regole da abbattere, alcolici… sembra che la trap non abbia altro da dire… sinceramente non se ne può più! E poi due minuti e quindici… nemmeno le canzoni dello Zecchino D’oro!
Quattro
Chiara Dello Iacovo – Nessuno sposta i piedi
Che abbia scrittura intelligente è già stato ampiamente dimostrato ma adesso Chiara consegna un pezzo che è anche potente come impatto; gode di un inciso che infatti è bello di rottura con una bella base corale di sottofondo, ritmica serrata. Il tutto con il solito spirito d’osservazione arguto e curioso, che ci rende in parole.
Sette
Massimo De Ciechi – Un posto dietro laterale
Attenzione a quell’ambita prima fila, dove lo schermo addosso fa scordare chi sta in fondo… intona il cantautore che ha scrittura abbastanza classica ma compiuta. E quel che in realtà si deve chiedere a se stessi è di trovare il proprio posto, non importa quanto sia in vista, basta che sia quello giusto per sé. Ha bisogno però di qualche palco importante per venir fuori davvero.
Sei
Diodato – Essere semplice
Quello che seppellisci dentro di te poi improvvisamente torna a presentare il conto. Diodato trova in questo brano arrangiato in chiave semplice, che sembra quasi prendere spunto da classici degli anni 60, il modo di raccontarlo. Ne viene fuori una leggerezza piacevole per descrivere anche problematiche che non lo sono affatto. Bene è!
Sette
Dj Moska – Cambiano
A mio avviso una voce del genere non dovrebbe proprio cantare! A parte che si è al limite della stonatura, ma si tratta proprio di tono. Anche il sound al fine non regala nulla di nuovo, ma è tutto piuttosto sentito, con anche la campionatura sax che fa tanto house primi anni 90.
Tre
Elodie, Michele Bravi & Guè Pequeno – Nero Bali
La cantante dai capelli rosa smette di cercare di diventare la Mia Martini degli anni ’10, senza mai avvicinarla nemmeno alla lontana, s’intenda, per riproporsi con questo brano che quasi certamente sarà tra i successi dell’estate, assieme al sempre interessante Bravi e all’inevitabile, ma anche trascurabile qui, incursione rap di Pequeno. Si gioca facile, nella “stupidera” media di stagione, ma non si passa certo alla storia.
Sei =
Ex Otago – Tutto bene
Sound che abbraccia un po’ tutta la dance degli anni 90, dal piano iniziale che fa tanto primi anni della succitata decade contro un inciso che invece è pomposo in stile Planet Funk alla fine dello stesso. Il risultato funziona sia come tormentone radio con quel “tutto bene” che ti entra nel cervello che come insieme per non essere dimenticato esattamente 5 minuti dopo.
Sette
Saimon Fedeli – Scarpe nuove
Suoni che sono quasi strani per la musica odierna; arrivano da ukulele e contrabbasso e con il quale si racconta la passione delle donne per le scarpe. Effettivamente alcune potrebbero anche uccidere per un paio di scarpe nuove! La scelta per l’arrangiamento da parte del cantautore, qui al debutto, è un ritmo caraibico. Non trascendentale ma nemmeno da passare inosservata.
Sei+
Francess – Submerge
Voce molto interessante e scrittura che ha intuizioni nuove da portare all’interno della struttura e forma canzone. Questo pezzo ad esempio non ha un inciso identificabile vero e proprio e quale è lo capisci solo alla fine nella ripetizione. Merita un’attenta promozione.
Sette ½
Giada – Vita, morte e miracoli
Si percepisce subito che la voce sia preparata e sicura, ed infatti ha storia. Il brano elettronico è però un po’ confuso perché si è comunque scelto d’interpretarlo con una chiave a metà tra soul, qualche punta acid e vari cambi d’intenzione nell’interpretazione , quasi come se lo si dovesse recitare. Scorre ma non resta.
Cinque ½
Gli Animali Notturni – Dipende da me
Insieme di luoghi comuni, palesemente odiati o amati, o forse tutti e due… dipende dagli stati d’animo. Dipende da me, come appunto dice il titolo di questo pezzo. Coretti anni ’60 in sottofondo che quasi contrastano con l’irriverenza di alcuni momenti della base, retta prevalentemente dalla chitarra. Si fa ascoltare.
Sei
Chiara Grispo – Since you left me
Torna la Grispo e lo fa in maniera scanzonata. Ricorda molto da vicino il pop di Lily Allen, sia come intenzione che paradossalmente come tono di voce. Se lo avesse proposto in italiano sarebbe stata cosa molto originale; in inglese però sa di percorso già battuto. Questo non vuol dire che non sia molto carino e fresco il pezzo.
Sei ½
I Desideri – Musica nuova
Si affacciano alla nuova estate con un brano festoso, che ha tendenze dance e su cui hanno lavorato d’armonizzazione tra le loro voci, lasciando il dialetto solo per piccole porzioni di testo. Niente di nuovo arriva dalle falde del Vesuvio, ma qualche passo avanti verso un progetto meno territoriale si è effettivamente fatto.
Sei
Le Deva – L’estate tutto l’anno
Anche Le Deva non restano indifferenti alla voglia d’estate che ormai pervade tutti dopo il lungo inverno. Questo singolo è una bella strizzata d’occhio al mondo radio che non arricchisce artisticamente il percorso delle 4 ma che forse può finalmente dare loro la definitiva popolarità che continuano ad accarezzare senza afferrarla mai del tutto. Se è fatto con quello spirito le si può anche perdonare e dargliela buona… o quasi.
Sei=
LeMandorle – Gelato colorato
Prendi i TheGiornalisti e sciacquali con acqua ed elettronica 80 ed ecco fatti LeMandorle che come la succitata band non separa l’articolo dal sostantivo del suo nome d’arte. Il pezzo di suo non è nemmeno malvagio come sound, ma davvero mi sembra di sentire qualcosa che non ha fatto nemmeno in tempo ad uscirmi dalle orecchie.
Cinque =
Limbrunire – Ci divertiremo
Un po’ Battiato, un po’ Panella ed un po’ anche Soerba… che poi sempre a loro s’ispiravano. Musicalmente geniale, un po’ più complicato per il mondo radio, anche per un testo che è da seguire e non da canticchiare distrattamente. Però sti suddetti! Qualcosa di diverso davvero.
Sette
Mr. Rain – Ops
Canticchia anche Mr. Rain ma la prova di questa Ops non è così forte come altre proposte precedenti. In certi passaggi mi ricorda Coez che di suo già somiglia sempre a se stesso, che non è il caso di averne già un altro. Eppure Mr.Rain ha sempre avuto un suo marchio preciso… mah!
Quattro
Fabrizio Nitti – Emanuela
Un po’ tutto vecchio… stantio, impolverato. La voce sembra poggiata su base, tipo quando si canta al karaoke e non amalgama unico con la musica. Il testo ha comunque una sua dignità di storia; è racconto della vita di Emanuela Loi, la poliziotta deceduta nell’attentato a Paolo Borsellino di cui era scorta.
Cinque
Giuseppe Novelli – Alti e colorati
Rock fm con ritmica in prima linea ed un inciso che magari avrebbe meritato qualche riga di testo in più, viste anche le strofe invece molto ricche. Si parla di sogni che però rischiano di diventare incubi, se s’insiste ancora un po’ sul fatto che siano alti e colorati!
Cinque +
Davide Petrella – Litigare
L’ex Striscia propone un brano molto chiacchierato più che rappato, che ha un testo che racconta di una storia d’amore di quelle reali, senza patine ma di vita quotidiana. La base è però sempre uguale, senza sorprese e l’effetto sulla voce nell’inciso ha del fastidioso, soprattutto considerando che il nostro tende a schiacciare non poco quando sale di tonalità e con l’effetto la cosa peggiora.
Sei =
Edwyn Roberts – 2 minuti con calma
Ex Amico di Maria prima, autore per tanti non solo Amici di Maria poi, si propone qui in prima persona con un brano che fa tanto Tiziano Ferro prima maniera, compresa la proposta vocale in più linee. Il termine di paragone è però più che mai azzeccato quando alla cosa si conferisce anche il potenziale radio ed una piacevolezza generale. Roberts ha fatto bene a tenere il pezzo per sé; potrebbe essere la sua fortuna personale.
Sei ½
Renzo Rubino – Il segno della croce
Procede col suo percorso Renzo, fiero ed a testa alta, anche quando questo non rispetta nessun canone radio o per lo meno di stagione. Già perché questo singolo, che ha come da marchio di fabbrica, testo intelligente e melodia da seguire, è una ballatona che non può fare da sound alla voglia di leggerezza della stagione degli ombrelloni e degli infradito. Ma lui lo sa e tanto, anche quando ha proposto canzoni adatte all’estate, le radio non lo passavano uguale!
Sei
Sempreverde – 0,33
Bel connubio tra istinti rock, rese pop ed incursioni elettroniche. La voce non è particolarmente riconoscibile ma tutto sommato è giusta per un progetto che forse ha da raccontare più con gli arrangiamenti che sono decisamente interessanti. Basti pensare che per questo pezzo l’inciso è da declinare più ad una parte musicale che ad una cantata.
Sette
Superwanted – Aurora
Synth in prima linea per questo duo che sembra rilanciare in chiave dance elettronica ciò che proponevano band considerate indie a cavallo del millennio, Subsonica in testa. Eppure questo brano presenta alcune genialità, come la variazione musicale ed il prepotente basso che fa tanto groove 80.
Sette
Tiromancino & Alessandra Amoroso – Due destini 2018 vers.
Si festeggiano i 18 anni del brano che diede il primo vero successo ai Tiromancino di Federico Zampaglione. E si parla di un brano di scrittura quasi magica, giusto nelle proporzioni, bilanciato com’è tra racconto e melodia, ritmica e orchestrazioni. Questa nuova versione non aggiunge granché però. La voce dell’Amoroso è troppo barocca ed appesantisce un po’ e Federico l’ha anche dovuta abbassare di un tono nelle sue parti. Unico merito? Provare a dare una nuova popolarità ad una grande canzone comunque.
Sei
Niky Valvano & Ex.Pli.C.t – Baila con me
Tutto già sentito, creato per ottenere il risultato di piacere sulle spiagge d’estate. Resta molto poco ma senza la pretesa di restare… e vorrei vedere!
Quattro
Veronika – My love
Base elettronica con suoni spinti verso il basso su cui la voce di Veronika si muove sicura. Il pezzo però non racconta granché di nuovo; è una classica ballata d’amore problematico, nella media di quel che t’aspetti dall’attuale canzone d’amore italiana.
Sei