A una settimana dal trionfo di Israele al 63° Eurovision Song Contest è tempo di tirare le somme su questa edizione e di vedere se i trend prospettati dalla classifica finale sono stati poi rispettati a livello di vendite, visualizzazioni e streaming per quel che riguarda l’Eurovision 2018.
Tramite il sito web EscTracker possiamo analizzare gli andamenti dei brani in concorso quest’anno su varie piattaforme (iTunes, Apple Music, YouTube, Spotify) e trarre alcune considerazioni su come il mercato musicale di qualsiasi tipo si scosti fortemente dalle preferenze maturate nelle tre ore abbondanti della serata finale.
Sulle 43 canzoni in gara ben 27 si trovano attualmente in Top 200 nella classifica di vendita iTunes di almeno un paese presente all’Eurovision di Lisbona. A fare la parte del leone è prevedibilmente la vincitrice Netta Barzilai per Israele, ovviamente numero 1 in patria e in classifica in ben ventiquattro paesi dalla Svezia al Portogallo, dal Regno Unito alla Bielorussia – ma il vero successo è quello fatto segnare dalla seconda classificata, la cipriota Eleni Foureira che con Fuego pianta la sua bandierina in diciannove nazioni e soprattutto sfonda la Top 20 di quasi tutti i paesi della zona mediterranea (#2 in Grecia, #5 in Israele, #6 a Cipro, #16 in Spagna e #20 in Portogallo).
Unica eccezione alla regola è l’Italia, dove l’unica canzone eurovisiva che riesce a riproporsi in classifica è ovviamente Non mi avete fatto niente di Ermal Meta & Fabrizio Moro attualmente in posizione #57: lo stesso vale per molte altre canzoni, che approfittano del traino eurovisivo per centrare un ulteriore periodo di promozione esclusivamente nel paese di origine (Spagna, Slovenia, Svizzera, Ungheria, Bielorussia e via di fiore in fiore).
Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno comunque il merito di “conquistare” altre cinque nazioni, tutte comprese nel novero di quelle che hanno spinto a suon di televoti Non mi avete fatto niente fino al quinto posto della classifica finale: si tratta di Austria (dove il duo raggiunge la posizione #33, meglio che in Italia), Lituania, Malta, Spagna e il Portogallo padrone di casa.
Meglio fanno quasi tutte le altre nazioni presenti in Top 10 (l’Austria raggiunge tredici nazioni, la Repubblica Ceca dodici, la Germania undici, Svezia e Danimarca dieci) ad eccezioni dei moldavi DoReDos, completamente fuori dalle classifiche anche forse a causa del loro appeal molto limitato all’area dell’ex Unione Sovietica, e dell’estone Elina Nechayeva che entra in classifica solo in Irlanda e Bielorussia.
Ovviamente l’approssimarsi del periodo eurovisivo porta a un rientro nelle classifiche di vendita anche da parte di svariate canzoni in gara in edizioni passate: oltre a Loreen, trionfatrice nel 2012 con Euphoria che spunta un po’ in tutte le classifiche, fanno timidamente capolino anche la vincitrice uscente Amar Pelos Dois di Salvador Sobral nel triangolo Polonia/Austria/Portogallo e If I Were Sorry di Frans, quinta nel 2016 per la Svezia, che conquista invece tutta l’area baltica. Malta invece premia due proposte italiane: Grande Amore de Il Volo (2015) alla #59 e addirittura L’essenziale di Marco Mengoni (2013) alla #124.
Lo scenario non cambia sulla tanto bistrattata Apple Music, anzi il dominio di Netta ed Eleni si fa ancora più consistente: 34 a 31 il conteggio finale a favore della vincitrice per quanto riguarda il numero di nazioni raggiunte. Alle loro spalle una sempre più sorprendente Repubblica Ceca: Mikolas Josef con Lie To Me ottiene buoni riscontri un po’ in tutto il continente, soprattutto nei paesi del blocco scandinavo e dell’Europa orientale. Il resto della classifica delle vendite segue più o meno l’andamento di quella di iTunes, con Francia e Bulgaria a segnare il maggior guadagno relativo nel numero di paesi toccati e di posizioni raggiunte.
Buon riscontro anche per Non mi avete fatto niente, che entra in Top 200 in ben nove paesi: oltre all’Italia (#50) e ai soliti assidui sostenitori di Lituania e Malta, compaiono anche la Grecia, l’Estonia, la Slovenia e addirittura le scandinave Finlandia, Svezia e Norvegia – tra le poche nazioni a trascurare la nostra proposta durante la conta dei voti di sabato sera. È bene denotare che in paesi come la Svezia l’Eurovision ha un seguito smisurato e non paragonabile a quello di molti altri paesi d’Europa, quindi ci sta che oltre una ventina di brani in concorso gravitino nelle classifiche di Stoccolma e dintorni.
La musica cambia un po’ analizzando le visualizzazioni dei video ufficiali di YouTube: la vincitrice Netta, leader incontrastata con 23.4M di views, è seguita a breve distanza da diverse nazioni le cui visualizzazioni sono evidentemente “gonfiate” dal successo in patria: è il caso dell’Italia, con Ermal Meta e Fabrizio Moro che toccano i 21.2M (molte delle quali portate in dote dalla vittoria sanremese), la Polonia a 12.9M e la Grecia a 10.3M. Tra queste ultime due va ad inserirsi la sesta classificata Repubblica Ceca che a sorpresa totalizza, considerato lo scarso bacino d’influenza, ben 12.3M di visualizzazioni (ma c’è da dire che in patria Lie To Me è stata la hit del decennio e soprattutto è stata rilasciata addirittura nel tardo autunno 2017).
Più indietro in classifica troviamo le piazze d’onore della classifica di quest’anno: Cipro è settima con 7.1M views all’attivo, l’Austria quattordicesima con 4.1M e la Germania addirittura ventesima con 3.1M. Non se la passa benissimo neppure la Svezia, poco sopra i cinque milioni e mezzo.
Chiudiamo questa carrellata con gli streaming gratuiti di Spotify, che premiano un nucleo più ristretto di canzoni fra cui ovviamente spicca ancora Toy – unica canzone di quest’anno ad entrare nella chart Global, dove attualmente occupa la posizione #162. Le grandi vincitrici della corsa allo streaming sono le solite Israele, Cipro e Repubblica Ceca, il cui consenso è comune un po’ a tutta l’Europa: un risultato che comunque ha senso considerato che si tratta di tre delle quattro canzoni più televotate in assoluto durante la finale dell’Eurovision.
Le uniche altre canzoni che trovano riscontri al di fuori del paese d’origine o di quelli limitrofi sono quelle di Germania, Svezia e Austria, mentre la maggior parte dei brani rimanenti riesce a malapena a mantenersi a galla nella nazione da essi rappresentata. È il caso di Polonia, Irlanda, Paesi Bassi, ma anche dei nostri Ermal Meta & Fabrizio Moro che riescono ad entrare soltanto nella classifica italiana – peraltro alla posizione #112 con solo 44 757 streaming giornalieri. Il volume resta comunque buono se considerato che l’Italia è uno dei maggiori bacini di utenza per quanto riguarda la piattaforma Spotify in Europa: per dare un termine di paragone, complessivamente Netta totalizza 684 259 ascolti giornalieri presenziando in ben diciassette diverse charts.
(Foto: Andres Putting, Thomas Hanses/EBU)