La decisione di Matteo Salvini, nuovo Ministro degli interni, di non far approdare la nave Aquarius cona bordo 629 migranti chiudendo tutti i porti italiani sta facendo discutere da giorni tutta Italia e non solo, mondo della musica compreso con Gemitaiz, Francesca Michielin, Ermal Meta e Rossana Casale che, ognuno a proprio modo, si sono espressi contro questa decisione.
Il più duro dei tre è stato sicuramente il rapper Gemitaiz, da qualche settima uscito con l’album Davide debuttando al primo posto delle classifiche (qui una nostra video intervista).
Parole dure quelle di Gemitaiz che, in una Instagram Stories, ha scritto accompagnando le proprie parole con l’immagine della morte in veste di triste metriche e due playmate:
“Salvini, ti auguro il peggio. Se muori facciamo una festa.”
Attraverso un altro social network, Twitter, Salvini ha ripreso l’immagine replicando:
“Parola del rapper Gemitaiz, ma chi è sto fenomeno? Che problemi cha, secondo voi???”
In seguito Davide (questo il vero nome di Gemitaiz) ha voluto usare Facebook per allargare il proprio pensiero su quello che sta succedendo:
“Distinguetevi dall’ignoranza.
Questa storia di chiudere i porti è imbarazzante e ci fa apparire disumani. Sapete che non sono il tipo che si interessa di politica, ma qua non si tratta di destra o di sinistra, si tratta di buonsenso.
Una persona che decide di prendere una decisione del genere, è una persona ignorante, disinformata e senza coscienza universale, così come i suoi sostenitori.
Non riuscirete a nascondere dietro scelte politiche una cosa becera e sbagliata come il razzismo, questo velo che avete steso non vi copre affatto, vi vediamo benissimo.”
Nel primo commento del post Gemitaiz ha allegato le parole del Prof. Guido Saraceni, docente universitario di filosofia del diritto e informatica giuridica dell’Università di Teramo che sul suo blog scrive di politica , cinema, filosofia, diritto e attualità.
Il cantautore di origini albanesi Ermal Meta non poteva certo non intervenire data la grande sensibilità da sempre dimostrata nelle sue canzoni (e non solo) e la propria storia di vita. Il suo messaggio postato su Twitter è lucido, netto, secco:
“629 vite sospese. Bisognerebbe fare a gara a chi li salva e non a chi li abbandona. È l’Europa a sembrare una nave alla deriva. E tutti noi ci siamo sopra.”
Rossana Casale ha espresso invece il proprio pensiero in modo più diretto…
“Prendete i figli di Salvini e mettetteli a bordo dell’Aquarius. Ora.”
Lapidaria la replica di Salvini le ha risposto:
“Pensi a cantare e lasci stare i miei figli, e si vergogni.”
A stupire tutti però è stato il poste della giovanissima Francesca Michielin che, non solo ha avuto il coraggio di esporsi sulla questione, ma lo ha fatto documentandosi ampiamente un gesto quello della 23enne cantautrice che ha acceso un faro di speranza verso le nuove generazioni. Ecco il suo post:
“Oltre a rimanere inorridita dopo aver assistito alla violazione del Diritto Internazionale, mi sono chiesta cosa aveva senso fare. Stare zitta di certo no.
Io e i miei amici abbiamo messo da parte la rabbia e abbiamo iniziato a leggere e a raccogliere informazioni dalla Costituzione, dalla Carta dei Diritti Umani, da Associazioni e dalle Università di diritto, economia e sociologia dell’immigrazione, perché questo atto spregevole è la prova che in questo paese c’è molta disinformazione, che genera ignoranza, insicurezza e mancanza di UMANITÀ.
I confini geografici sono stati stabiliti da guerre e trattati (tra l’altro principalmente Europei), ma sono confini che non determinano persone di serie A o di serie B. Ognuno ha il diritto di mettere piede su qualsiasi parte del suolo terrestre.
La migrazione è un diritto inalienabile e ha permesso, fin dall’antichità, il contatto tra culture e la creazione delle società. È fondamentale ricordare che alla fine dell’800 migliaia e migliaia di italiani si sono imbarcati, disperati, alla ricerca di un futuro migliore, in particolar modo verso gli Stati Uniti e l’America Latina. Che si sia d’accordo o meno con la nuova scelta politica attuata, non credo proprio che negare gli sbarchi sia la soluzione. La soluzione è la cooperazione allo sviluppo.
#apriamoiporti”
Intanto passano i giorni e la questione Aquarius, di cui ora sembra essersi presa carico la Spagna, non è ancora risolta.