Qualche giorno fa su All Music Italia il nostro direttore, Massimiliano Longo, ha pubblicato una lettera aperta a Enzo Mazza, CEO di FIMI, per sottoporgli alcune considerazioni sul rapporto tra streaming, classifiche di vendita e certificazioni (la potete leggere qui).
A distanza di qualche giorno Mazza ci ha fatto pervenire la sua risposta che pubblichiamo integralmente qui di seguito.
Lasciamo ai nostri lettori la possibilità di commentare e dire la propria attraverso le nostra pagine Twitter e Facebook.
RISPOSTA DI ENZO MAZZA – CEO DI FIMI
Gentile Massimiliano,
rispondo alla lettera aperta che riguarda le classifiche e le certificazioni con una premessa: l’evoluzione del mercato discografico, sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista creativo, è irreversibile. Possiamo accompagnarla, cercando di intercettare al meglio mutazioni repentine che sono per lo più generate dal basso, ovvero dai fan di musica, e soprattutto da quelli più giovani, ma non possiamo tornare indietro o impedire artificialmente il progressivo crescere di un’onda travolgente.
In tutto il mondo il rap o urban, ad esempio, sta sconvolgendo il mercato.
Gode di una formidabile miscela di ingredienti. I fan sono giovanissimi, sono iper tecnologici e sono consumatori compulsivi di musica.
Le classifiche sono solo la fotografia del mercato, e questa fotografia oggi ci offre questo panorama creativo. Le classifiche italiane hanno introdotto elementi di moderazione, come la rilevazione esclusivamente limitata agli ascolti premium, che ora sono stati seguiti anche da altri Paesi, come ad esempio la Francia.
Lo streaming nel nostro Paese ha superato anche le vendite fisiche nel primo trimestre, gli abbonati continuano a crescere. Non c’è una discriminazione di genere, semplicemente i fan di musica sono cambiati e gli intermediari tradizionali, tipo stampa e radio, hanno perso quella capacità di orientare il pubblico, che ormai, grazie ai social, si è costruita una propria identità musicale.
In conclusione posso solo dire che è importante adattarsi al cambiamento altrimenti il rischio di fare la fine dei dinosauri è dietro l’angolo.
Enzo Mazza