Lei è solo l’ultima dei ragazzi dell’ultima fortunata edizione di Amici di Maria De Filippi a pubblicare un EP subito accolto da un buon risultato di vendite che l’ hanno spedita dritta sul podio dei più venduti in Italia. Si parla di Emma Muscat, che arriva da Malta e predilige cantare in inglese, tanto che il suo disco d’esordio s’intitola Moments e mette assieme una manciata di anglosassoni canzoni dance, oppure ballate, talvolta con un tappeto elettro/dance però a sottofondo, altre invece tutte piano e sovrapposizioni vocali.
Ed ascoltando tutto il disco della maltese Emma, che già nella scuola si è fatta notare oltre che per le sue doti di cantante, anche per la storia d’amore nata con Biondo, che pure ha spiccato da li il volo, ci troviamo di fronte ad un disco che si ascolta abbastanza tutto d’un fiato… con il rischio però che ci si schiacci una pennichella prima che finisca.
La cosa ha sì degli aspetti positivi, che schivano ad esempio momenti di noia o manierismi da talento in erba, risultando tutto scorrevole, ma dall’altra mancano dei picchi, dei momenti in cui uno possa fermarsi e dire: “cavolo, ma sta ragazza è brava per davvero”.
Le canzoni che compongono Moments potrebbe cantarle qualsiasi bella voce, non rivelano una grandissima personalità. Ad esempio il singolo d’apertura , I Need Somebody ha nell’inciso momenti che ricordano, anche come arrangiamento, le incisioni di inizio anni 2000 di Kylie Minogue, mentre Fake Bitches di forte ha solo il titolo, perché per il resto si tratta di un prodotto dance abbastanza solito, sempre con un arrangiamento dal sapore 90/00. Chiude il capitolo up tempo il poppettino leggero di Dead Man Walking che sembra strappato dalla discografia di Meghan Trainor e magari composta pure per lei da Charlie Puth, con cui ha lavorato.
Le ballate sono tutte giocate su basi abbastanza scarne, come già detto per lo più pianoforte e sovrapposizioni vocali, anche se aprono rispetto agli up tempo ad un vezzo particolare della voce di Emma, che è la dolcezza, ampiamente espressa ad esempio nella conclusiva Alone. La title track ha velleità iniziali da Forbidden Colours della coppia Sakamoto/Sylvian, deviando poi su una linea melodica che la rende più facilmente appetibile ma le sottrae le vette dove un brano del genere è confinato. Più noiosa Without you e non certo solo per il titolo che sta all’originalità come l’infradito sta alla spiaggia! Si tratta di un brano che richiede una voce con più sfumature per renderlo interessante, non può bastare la dolcezza, ne il rifugio nel falsetto continuo.
Insomma Moments è un’opera prima e per tanto degli errori sono tranquillamente possibili e passabili; Emma deve però lavorare meglio sulle proprie possibilità espressive, imparare a variegare, per evitare che durante l’ascolto siano più gli sbadigli che la voglia di intonare le sue canzoni con lei.
BRANI MIGLIORI: Alone
VOTO: Sei =
TRACKLIST
1. I Need somebody
2. Moments
3. Without you
4. Dead man waliking
5. Fake bitches
6. Alone
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