25 Luglio 2018
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25 Luglio 2018

Dimmi Di Te – 5a Puntata: Niccolò Agliardi e L’Aura raccontano una storia d’amore e resistenza ad Amatrice

Nella 5a puntata di Dimmi di te Niccolò Agliardi insieme a L'Aura ha raccontato una storia d'amore e resistenza dopo il terremoto di Amatrice

Dimmi di te
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Dimmi di te, il programma ideato e condotto da Niccolò Agliardi con la produzione di Anele si avvia alla conclusione. Ieri sera infatti è andata in onda la quinta puntata delle sei previste.

L’ospite di questa settimana L’Aura, insieme a Niccolò e alla sua band, ha dato voce sotto forma di canzone alla storia di un amore talmente forteche ha resistito e si è rafforzato tra le macerie di Amatrice, quello tra Fabiana ed Enrico.

LA STORIA DI FABIANA ED ENRICO ALL’OMBRA DEL TERREMOTO DI AMATRICE

Enrico e Fabiana, la storia di tanti altri ragazzi cresciuti in una piccola città se non fosse per un piccolo ma grande dettaglio, la loro città è Amatrice. “Un boato, un rumore sordo di sassi a cui non puoi replicare che ti entra nella testa e ti lascia impietrito. La paura c’è sempre però col tempo smetti di alzarti dal letto, se il terremoto arriva di notte, rimani fermo. Non capiamo se è un segno di essersi in parte arresi alla sua presenza…“.

Così i due ragazzi descrivono le sensazioni legate al terribile terremoto che ha colpito la cittadina.

Enrico e Fabiana rappresentano in qualche modo la speranza, sono stati infatti i primi due abitanti di Amatrice a sposarsi dopo il sisma. La loro storia d’amore è iniziata quando nel 2014, dopo molti anni di lontananza, i due sono tornati a vivere nella cittadina e si sono ritrovati. Da quel momento hanno iniziato a frequentarsi e presto è arrivato il primo bacio che li porterà a trasferirsi insieme ad un kilometro da Amatrice .

La notte del 24 agosto 2016, con il terremoto, i due ragazzi hanno perso quasi tutto… sono andati distrutti infatti il forno di Enrico e il bar della famiglia di Fabiana, oltre alla scuola in cui la ragazza insegnava. Il terremoto ha fatto però danni maggiori nella loro vita. Quella notte tra le macerie e le case crollate c’era anche quella dei nonni di Fabiana che sono scomparsi insieme allo zio.

Enrico oggi fa fatica a parlare di quanto successo perché sente ancora chiare in mente le grida delle persone che chiedevano aiuto in quella tragica notte. Tra le immagini che ricorda più chiaramente c’è il momento subito dopo il sisma, quello in cui si contavano le persone per capire quanti erano i dispersi.

Quando i due ragazzi hanno deciso di sposarsi, un anno dopo la tragedia, Fabiana apprende di essere incinta. Sua figlia, Benedetta, nasce il 26 agosto, nel giorno di Sant’Alessandro, nome dello zio scomparso.

Enrico è stato l’ancora di Fabiana dandole la forza e la voglia di ripartire dal nulla senza abbandonare Amatrice ma anzi, scegliendo di ricostruire il forno di famiglia.

L’AURA E LA CANZONE DI CHI SCEGLIE DI RESTARE

Dimmi di te

Niccolò individua subito i temi di cui parlare nella canzone, il terremoto e la storia d’amore tra Enrico e Fabiana. La parola da cui il cantautore decide di partire confine. Secondo Agliardi questa storia necessità di una voce che riesce a raccontare tutte le componenti di una storia così sfaccettata e decide che quella di L’Aura è quella giusta.

Autrice e cantautrice a proprio agio con la lingua inglese quanto con quella italiana, ha studiato pianoforte negli Stati Uniti ha debuttato giovanissima nel panorama musicale italiano. Ha partecipato a Sanremo ricevendo il plauso di pubblico e critica e duettato con Nek, Gianluca Grignani, Enrico Ruggeri e lo stesso Niccolò Agliardi.

I due cantautori scelgono di raccontare una canzone che parli della ricostruzione passando per la resistenza dei due ragazzi. E così, dopo aver lavorato insieme alla band di Agliardi, nasce il brano che verrà eseguito per la prima volta di fronte ai soli Enrico e Fabiana.

TESTO DI CONTIAMO AL CONFINE

Come si ritorna dopo quel rumore negli occhi
con quella paura che un destino solo ci tocchi
c’è un vento che pulisce il campo di battaglia, stasera
è un forno che rinasce dalla stessa pietra, nera

E noi che ci svegliamo ad ogni momento del cuore
e sopra le macerie costruiamo il nostro altare
Tu ricordami chi sono
se qui perdiamo il senso anche del giorno
Tu ricordami chi sono

Ci contiamo al confine
di una terra che a nulla si appoggia
nell’odore di polvere e pioggia
ci contiamo al confine
ripetiamo le stesse parole
di una terra che ancora ci vuole
ci contiamo al confine

Vestiti da sposa suoneranno mille campane
io metterò una lettera dove facevo il pane
amore non ti chiedere cosa ti spetta domani
amore figlia Benedetta abbiamo il mondo dentro le mani
e ricordami chi sono

Ci contiamo al confine
di una terra che a nulla si appoggia
nell’odore di polvere e pioggia
ci contiamo al confine
ripetiamo le stesse parole
di una terra che ancora ci vuole

La nuvola di freddo che ci passa sopra
è un tetto di speranze basta che ci copra
la voce che si rompe di malinconia
e noi restiamo dove gli altri vanno via
un tetto di speranza basta che ci copra

Ci contiamo al confine
di una terra che a nulla si appoggia
nell’odore di polvere e pioggia
ci contiamo al confine
ripetiamo le stesse parole
di una terra che ancora ci vuole
ci contiamo al confine
ci contiamo al confine