17 Agosto 2018
di Direttore Editoriale
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17 Agosto 2018

Sanremo 2019: parte la missione di Claudio Baglioni per rendere Sanremo Giovani un grande evento

A sei mesi dal Festival di Sanremo 2019 Claudio Baglioni è già al lavoro. L'obbiettivo principale? Rendere un grande evento Sanremo giovani

Sanremo 2019
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Attualmente Claudio Baglioni è nella sua amata Lampedusa dove sta trascorrendo le vacanze in attesa della partenza, dal 14 settembre, del suo tour per i 50 anni di carriera (ne abbiamo parlato qui). Ma la mente del cantautore è concentrata, insieme a quella del suo staff, sul Festival di Sanremo 2019 con un obbiettivo in testa: rendere il Festival di Sanremo Giovani una manifestazione musicale di punta al pari della kermesse principale.

Lo scorso anno il cantautore era salito in corsa sul treno Sanremo, nel mese di ottobre, avendo a disposizione pochi mesi per dare la sua personale impronta al Festival. Ciò nonostante è riuscito ugualmente a mettere d’accordo la critica (con un buon cast) e il pubblico (con ascolti da record, superiori persino a quelli della coppia Carlo Conti e Maria De Filippi).

Presentando la scorsa edizione dissi che avrei voluto più tempo. Sentivo il bisogno di completare il percorso…” ha dichiarato Baglioni in una recente intervista a Tv Sorrisi & Canzoni che trovate nel numero attualmente in edicola.

In questo suo secondo mandato Baglioni, al lavoro già da diversi mesi, avrà la possibilità di dare la sua personale impronta alla manifestazione musicale più importante d’Italia. E la rivoluzione è già iniziata partendo proprio da quella che per tutti era la categoria più difficile da gestire, quella delle Nuove proposte.

Il Festival di Sanremo non poteva perdere la propria caratteristica di trampolino di lancio per nuovi talenti musicali (il successo di Ultimo, vincitore dell’ultima edizione ne è la prova) ma, al tempo stesso aveva bisogno di un radicale cambiamento perché, televisivamente parlando nell’epoca dei talent era diventata la palla al piede di ogni direttore artistico.

Non a caso il numero di artisti in gara si era sempre più ridotto negli anni arrivando a solo otto artisti in gara. La gara non riusciva a trovare la giusta collocazione, prima in tarda serata, quindi prima della sigla iniziale. Con una finale, il venerdì, che era costantemente messa in ombra dalla presenza dei big in gara.

La rivoluzione drastica era quindi necessaria e Claudio l’ha applicata riportando la gara ad un’unica categoria di artisti senza più divisioni tra big e campioni, un pò come avveniva fino al 1984 ma, sopratutto, creare una nuova manifestazione ad hoc per i giovani, il Festival di Sanremo Giovani, in onda a dicembre. Qualcosa di diverso dal Sarà Sanremo degli ultimi anni.

Saranno 24 gli artisti che verranno presentati su Rai 1 in quattro appuntamenti preserali e che, in due prime serate, si confronteranno fino alla scelta dei due vincitori che calcheranno il palco del Festival di Sanremo 2019.

Sempre a Sorrisi il cantautore ha dichiarato:

I giovani avranno a disposizione una intera settimana televisiva: due prime serate di Rai 1 a dicembre, più quattro puntate di avvicinamento nel preservare, sempre su Rai 1… credo che la concomitanza con la gara dei big finisca sempre per togliere luce ai giovani.

LA “MISSION POSSIBLE” DI CLAUDIO BAGLIONI

L’obbiettivo principale, oltre che la missione più difficile, per Claudio Baglioni e il suo staff è quello di fare in modo che questa seconda manifestazione venga seguita dai media, stampa, radio e web al pari della manifestazione principale.

Ma quali sono i punti principali su cui lavorare, prendendo in esame sia l’aspetto musicale che quello televisivo?

La Presentazione

Sappiamo già che Baglioni non sarà in video in questo Festival di Sanremo Giovani. Scelta corretta anche per non correre il rischio di inflazionare la sua immagine a livello televisivo togliendo appeal a Sanremo 2019.

Per rendere una gara di cantanti non noti appetibile al pubblico televisivo è necessario scegliere una conduzione a effetto, giovane ma capace di calamitare l’attenzione e di creare aspettativa, come accade del resto con la manifestazione di febbraio. Non si può ricorrere al classico presentatore come è stato Federico Russo negli scorsi anni. Sia chiaro, non per questione di bravura, ma proprio perché, per creare un evento, servono dei maestri cerimonieri di un certo tipo.

Proviamo a riflettere anche noi su come si potrebbe agire. “E se si andasse a pescare tra gli stessi cantanti?” La mossa di Carlo Conti che qualche anno fa si fece accompagnare dalle ex vincitrici, Emma e Arisa, fu una mossa giusta del resto. Pensate per esempio ad una Fiorella Mannoia, artista da sempre molto vicina ai giovani artisti e che di recente si è cimentata anche in uno One Woman Show su Rai 1, se ci fosse lei affiancata da un’altra presenza, maschile o femminile, forte? Potrebbe funzionare?

Il meccanismo della gara

No alle eliminazione né al meccanismo talent, su questo Claudio è già stato tassativo…

Sia chiaro, quello che ho in mente non è un talent che si aggiunge a quelli che già sono in tv. Non speriamo di pescare un talento tra migliaia di ragazzi che tentano la sorte: selezioneremo talenti veri tra veri talenti. Tutti giovani sì, ma tutti bravi. Non ci saranno cover da eseguire né sfide a eliminazione. E´un vero Contest, un concorso riservato a chi ha già una sua identità artistica…“.

Queste parole ribadiscono un concetto che ci era già chiaro dallo scorso anno: a Claudio Baglioni interessa la musica e non ha intenzione di ricorrere a meccanismi televisivamente spietati per fare ascolti. Questa scelta encomiabile lo mette però di fronte ad una serie di ostacoli. I tempi sono cambiati, oggi la musica in tv viene farcita di storie e dal meccanismo della sfida. Togliere questo vuol dire far calare l’attenzione di un pubblico, sopratutto quello giovane, che ormai si nutre della stessa praticamente solo dal web.

Baglioni punta tutto sulla musica, inedita per di più, in un momento in cui la musica in tv non funziona. E questo sarà il punto su cui dovrà lavorare maggiormente perché qualsiasi scelta sbagliata potrebbe distogliere l’attenzione dai giovani in gara.

Facciamo un esempio, se si scegliesse per esempio di replicare quello che Bonolis fece qualche anno fa al Festival, affiancare ad ogni giovane un artista big in veste di padrino/madrina (che poi è stato un po’ il meccanismo alla base del recente Ora o mai più) questo potrebbe creare appeal ma, allo stesso tempo, toglierebbe alle canzoni e ai nuovi artisti in gara.

In questo caso serve un’idea, semplice ma allo stesso tempo forte. E una giuria qualificata. Negli scorsi anni infatti abbiamo visto i più improbabili personaggi del mondo dello spettacolo messi lì in prima sera a scegliere canzoni e cantanti senza avere la giusta credibilità. Il tutto al servizio dello spettacolo televisivo.

Stampa, Televisioni, radio e Web

Io per primo lavorerò duro perché questa parte abbia la stessa caratura e la stessa rilevanza del Festival di febbraio…” sono state le parole pronunciate dal Direttore artistico.

Parliamoci chiaro, uno dei motivi del successo di Sanremo è l’effetto mediatico che la kermesse crea attraverso la diffusione da parte dei media. Televisioni, radio e informazione (musicale e non) su stampa e web aiutano ad alimentare lo spettacolo.

Il rischio che si corre è quello che questa seconda manifestazione non venga presa in considerazione dai media quanto quella principale perché vista come un evento meno appetibile e “macina visite”. Un chiaro esempio lo abbiamo avuto lo scorso anno a Sarà Sanremo. Noi di All Music Italia eravamo presenti alla manifestazione e abbiamo realizzato oltre 30 interviste video ai giovani in gara ma i siti di musica (e non) presenti erano davvero pochi.

Claudio quindi dovrà cercare di garantire una copertura mediatica alla manifestazione alta non solo da parte della Rai e dei suoi canali, radio e tv. Serve convincere tutti i media dell’importanza di seguire un evento nuovo come questo, portarli a crederci anche per il bene della musica. Una sorta di investimento sul futuro insomma che potrebbe portare vantaggi a tutti.
Insomma sono diversi i punti su cui il Direttore artistico dovrà lavorare in queste settimane, noi ne abbiamo elencati solo alcuni, quelli principali. E voi cosa ne pensate, quali potrebbero essere le scelte che vi spingerebbero a seguire la kermesse? Fatecelo sapere nei commenti sulle nostre pagine social, nel frattempo non ci resta che fare il nostro in bocca al lupo a Baglioni perché, al di là dei risultati che verranno, ha dimostrato di voler davvero rimettere al centro del festival la musica italiana.

N.B.
Dopo la grande soddisfazione del Premio alla carriera a Milva dello scorso anno (un riconoscimento dovuto che ha premiato il Festival con uno dei picchi di share più alti della scorsa edizione) quest’anno non ci sarà nessuna petizione da parte nostra ma, ci permettiamo di suggerire, di dare questo riconoscimento ad un’altra eccellenza italiana nel mondo. Un artista che ha già vinto tra l’altro un Oscar, tre Grammy Awards, quattro Golden Golbes, sei BAFTA, dieci David di Donatello e un Leone d’Oro alla carriera… il Maestro Ennio Morricone. Che tra l’altro, coincidenza del caso, dedicò un album intero proprio a Milva.