Tornano gli Urban Strangers e il loro stile internazionale si tinge di tricolore.
Diciamo le cose per quelle che sono: escluso gli storici classici, oppure il periodo dei grandi musicisti, del primo Pino Daniele & company, molti pensano che a Napoli si faccia solo musica neomelodica, oppure al massimo pop italiano con forti influenze sempre neomelodiche! Ci si dimentica spesso dell’elettronica capitanata da band all’avanguardia come gli Almamegretta, o l’hip hop sociale di band come i 99 Posse, e così via. Ed oggi?
Oggi c’è un duo che salta fuori dal cilindro e che non è confinabile, col solito fare negativo, nel mondo della musica da matrimonio, spesso appesantita da caricature ad uso e consumo della tv! C’è un duo che è già alla terza prova discografica e che dopo le prime due proposte in inglese, non perché fa figo ma perché naturale espressione del loro stile musicale, sono pronti alla prima uscita in madrelingua. Oggi ci sono gli Urban Strangers.
Il nuovo album dei due ragazzi amanti delle melodie rarefatte s’intitola semplicemente U.S e tale titolo può essere letto in duplice veste, sia come semplici iniziali del loro nome composto, che come pronome Noi, cosa abbastanza rilevante se la si pensa come una barriera, quella della lingua, finalmente abbattuta per farsi conoscere maggiormente dal proprio pubblico e magari acquisirne di nuovo. Chi pensa però che il passaggio all’italiano sia solo un espediente per prendere quota, magari uniformandosi alla massa, allora il disco lo deve proprio sentire! U.S è un lavoro che non sposta di una virgola gli Urban Strangers dal loro modo di concepire la musica, di ricercare suoni, di proporsi con un sound che abbia chiari riferimenti internazionali.
Scorrono così dieci tracce, per lo più minimali nelle intenzioni, che appaiono però complete, chiare, piacevoli, come I Sensi E Le Colpe dove l’accompagnamento ritmico è quasi nullo eppure la forza del non senso nel cercare “riparo dal mare che si alza contro di me” arriva tutta. L’arrangiamento è invece più potente per Nel Mio Giorno Migliore, potenziale singolo, fatto di notti trascorse sotto ad un lampione a raccontarsi i propri demoni e che, nella sua struttura, si avvicina maggiormente ad un brano pop, salvo poi diversificare nel finale in cui la variazione non conduce ad una nuova ripetizione d’inciso ma ad echi e musica con tanto di inaspettato falsetto conclusivo.
Le Crisi Astronomiche ripescano alcuni effetti tipici degli anni 80 e trascinano, tra inciso accattivante e cantabile, campionature ed arpeggi di chitarra. Il primo singolo promozionale e brano d’apertura, Non So, è l’ideale punto di congiunzione tra le loro vecchie produzioni e questa nuova, mentre Stare Calmo sarebbe adatta nel sound come colonna sonora per una di quelle serie tv americane che si svolgono tra futuristici reparti d’ospedale dove scatta l’allarme per un improvviso arresto cardiaco e tutto il personale corre a salvare il malcapitato mentre i familiari vengono fatti uscire di corsa dalla stanza e tra di essi c’è di sicuro il cattivo che lo vorrebbe davvero morto; c’è persino la pausa improvvisa in cui far coincidere occhi di primi piani che si scrutano tra loro. Non Andrò Via che ha aperto le danze all’uscita dell’album, è accattivante e sincopata mentre Sono Io? è una bella disamina sulla percezione di sé in mezzo alle critiche ed al giudizio degli altri.
Gli Urban Strangers hanno sempre avuto la loro chiave per raccontarsi, misurata e precisa e se oggi riescono con questo U.S a rendersi meno distanti e più facilmente percepibili, senza perdere quel calibrato senso della misura, per l’appunto, non c’è che da fare loro un caloroso applauso.
BRANI MIGLIORI: Nel Mio Giorno Migliore/ Non Andrò Via/ Sono io?/ Crisi Astronomiche
VOTO: 8/10
1. NON SO
2. LASCIARE ANDARE
3. I SENSI E LE COLPE
4. UNICO RICORDO
5. STARE CALMO
6. NEL MIO GIORNO MIGLIORE
7. NON ANDRÒ VIA
8. SONO IO?
9. CRISI ASTRONOMICHE
10. TUTTO FINISCE
[amazon_link asins=’B07FQLXX2S’ template=’PriceLink’ store=’allmusita-21′ marketplace=’IT’ link_id=’1aab6d15-b167-11e8-bf31-4376407fa603′]