Ieri sera è andata in onda la prima puntata delle audizioni di X Factor 12 (qui per il nostro resoconto) e, tra gli artisti che più hanno colpito la giuria c’è un giovane e misterioso rapper, Alex Cliff.
Il ragazzo si è presentato sul palco con una maschera a ha proposto un inedito rap autobiografico, Bambino, conquistando con le sue strofe (e la sua storia) tutti e quattro i giudici del programma.
Quando gli è stato chiesto di raccontare il perché della maschera Alex (il cui vero nome è Christian) ha spiegato:
“Uno vede la maschera e subito pensa un pagliaccio, invece per me rappresenta il desiderio di andare su un altro mondo… perché questo di mondo non mi ha dato tanto, come tante persone ho avuto un’infanzia molto difficile… ho 19 anni ma posso dire che vivo da soli quattro anni.
Mio padre era un alcolizzato ed io scappavo di casa quasi tutte le sere… non so nemmeno cosa sia l’amore di una madre e di un padre. Fin da piccolo ho sempre scritto frasi su un foglio, frasi che col tempo sono diventate prima rime e poi testi di musica rap. La musica mi ha salvato”.
La storia del ragazzo commuove tutti i giudici, Asia Argento e Fedez in particolare. Una commozione che diventa dilagante quando Alex Cliff intona il suo inedito, Bambino. Per lui arriva quattro sì e la richiesta di togliersi la maschera, se non adesso, presto. Se volete vedere o rivedere la sua esibizione la trovate qui.
LA STORIA DI ALEX CLIFF PRIMA DI X FACTOR
Christian Almasio, questo il vero nome di Alex Cliff, ha 19 anni e vice Podio Lomnago in provincia di Varese.
Andando sulle sue pagine social son da subito chiare le sue due passioni: il calcio, è tifoso della Juventus e la musica rap.
La vita non è stata facile con lui ma, anziché trasformarla solo in rabbia come avviene per tanti ragazzi, Christian ha sviluppato un grande sensibilità che di conseguenza è confluita nei testi che scrive. Solo qualche mese fa postava sulla sua pagina Facebook:
“Nessuno mi ha mai dato un paio di sentimenti spiegandomene l’uso, per questo non so amare, d’altro canto ho ricevuto milioni di motivi per odiare eppure non lo faccio comunque, scelgo di non farlo, non conta sempre da dove vieni, la tua vita non è una conseguenza di quelle altrui, è tua e basta.
Ho imparato sulla mia pelle ciò che è giusto e ciò che invece è sbagliato, ho imparato ad ascoltare i pregiudizi nei miei confronti e a riderci sopra, chi critica ha una vita misera, è come insultare la squadra vincente per nascondere le sconfitte della propria, patetico; quindi vale la pena fregarsene e vivere come cazzo ti pare, se c’è un rigore al 90’, tiralo. Se c’è la ragazza che ti piace da sola al bancone, offrile un caffè.
Molto probabilmente lo sbaglierai e lei lo rifiuterà, ma meglio passare una vita a fare figure di merda che a far quello che resta a guardarle, meglio essere folli che stupidamente normali. Pace e amore“.
Un altro posto che ci ha colpito sul suo profilo Facebook e quello che trovate qui a seguire. Parole che oltre a ribadire la grande sensibilità del ragazzo fanno ben sperare per quello che riguarda la sua musica. Qui noi si è abbastanza convinti che X Factor, al di là del risultato, sarà solo il trampolino di lancio per un nuovo cantautore rap nel panorama musicale italiano. Nel frattempo qui trovate il suo profilo Instagram.
ALEX CLIFF – BAMBINO – TESTO
Sono umile come l’asfalto
la notte è una compagna di banco sai
in pugno una Baby Eagle ma non perdo colpi
baby rido muovo i corpi ed è scacco matto
amara vita una mano a carte
con l’asso dentro alla camera
colleziono due di picche
un amore menomante
vivo con l’asso dentro la manica
unisco le stelle sotto quel manto
come da bambino, con i puntini
unisco gli sguardi per questo manco
le urla strozzate a stento dentro impavidi cuscini
ho incontrato più porte che gambe chiuse
e c’è chi mangia merda e chi si fa imboccare
c’è chi beve per dimenticare accuse preluse
per questo mi attaccavo alle scuse prima che al boccale
Sono nato un giorno non so quanto tempo fa
sotto un cielo fermo quasi fosse plastica
con sta faccia da bambino come dici tu
ma se guardi da vicino forse non lo vedi più