Vincenzo Incenzo ha firmato numerosi brani che innegabilmente hanno scritto pagine importanti della storia musicale del nostro paese. Ora, dopo anni di collaborazioni con i più grandi artisti italiani, arriva l’esordio nelle vesti di cantautore con il singolo Je Suis, anteprima dell’album di inediti Credo in uscita il 19 ottobre.
“Credo è l’essenza più profonda di me stesso. C’è tutto il mio amore e tutta la mia rabbia. Tutti i miei sentimenti, le mie lacrime, le mie indignazioni. Ringrazierò sempre Renato Zero per avermi dato l’occasione di farlo arrivare a tutti voi.” Queste le parole di Vincenzo Incenzo affidate ai Social per presentare il progetto.
Dopo una carriera trascorsa dietro le quinte, quindi, Vincenzo Incenzo ha deciso di proporsi in prima persona.
JE SUIS
Si tratta di un brano trionfale, epico, in cui è chiara l’impronta di Vincenzo Incenzo, ma anche di Renato Zero, con cui ha collaborato per anni a numerosi progetti e che si è occupato della produzione di Je Suis.
“Oggi niente si ricorda oggi non c’è ambientazione
il legame lascia il passo in nome della connessione
Tutto veramente falso, tutto falsamente vero
il sapere collettivo non prevede il corso del pensiero”
Ecco l’incipit di un brano manifesto, in cui viene ribadita la volontà di esistere, di partecipare e non per il gusto narcisistico di essere presenti a ogni costo.
“Vicinanza, empatia, solidarietà, adesione, difesa della libertà d’espressione, indignazione, resistenza… – racconta Vincenzo Incenzo – “Je suis” è diventato lo slogan abusato della “partecipazione”; una partecipazione troppo spesso passiva, simulata, illusoria, ipocrita. Il grido per la tragedia del momento, le alzate di scudi per gli scandali sotto qualunque latitudine, lo schierarsi accanto agli ultimi come ai primi, adesivi, hashtag, like, pollice verso, pollice contro, tutto si riduce troppo spesso a queste due paroline magiche, che ci mettono in pace la coscienza ma che intellettualmente pesano quanto il claim di Catherine Deneuve per quella famosa automobile. > La piazza non è un gruppo social e i nostri cellulari non sono bandiere e baionette. Siamo in realtà in un bel cocktail: i 15 minuti di celebrità di Warhol shakerati con i 2 minuti d’odio di Orwell; per un attimo crediamo di emergere dal gregge e di proiettarci pugni al cielo al centro dell’arena; siamo invece sganciati, catapultati nel silenzio e nel narcisismo, come nei nostri selfie; abbiamo ormai girato la fotocamera verso noi stessi; e il mondo è scomparso.”
“È ora di riconsiderare il grande apporto dei cantautori alla musica italiana – commenta Renato Zero – Ed è perciò che ho accettato di condividere la sfida di Vincenzo Incenzo che finalmente dopo anni di militanza tra partiture musicali, rappresentazioni teatrali di vario genere e pubblicazioni letterarie, oggi affronterà il giudizio dei critici e del pubblico con un primo singolo da lui composto e interpretato: “Je suis”.”
Foto dai Social di Vincenzo Incenzo
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