Esce oggi Playlist, quinto disco in studio di Maurizio Pisciottu in arte Salmo.
Il rapper nato 34 anni fa ad Olbia è ormai un peso massimo del genere e a ragione, aggiungerei, visto che bazzica con successo la scena da prima che si potesse chiamare tale, ha uno stile personalissimo e picchia duro come pochi altri in Italia. Senza considerare che piace un po’ a tutti, sia ai duri e puri dell’hip hop che a chi di barre, battute e flow non capisce un emerita fava.
E allora applausi per Salmo, citando l’ospite del feat. presente nella ruvidissima e potente Stai Zitto, una fotografia del nostro belpaese inchiodato dall’ignoranza che da sola vale il prezzo del disco e fa il paio con 90.MIN, primo singolo al vetriolo uscito un po’ di tempo fa.
Ecco, la recensione potrebbe pure finire qui. In un momento in cui il rap italiano è qualitativamente vicino alla morte per via di un “pubblico ammaestrato che non fa più paura” l’uscita di uno come Salmo è una benedizione per tutto il genere. Perché vince per distacco, e tutti a casa a vedere il profilo instagram della Isoardi mentre ci chiediamo chi stirerà le verdi camicie di Mr S.
Playlist, come gli altri lavori che lo hanno preceduto, ci mostra un Salmo in gran forma, che snocciola rime ben carburate su basi semplici ma mai banali, il tutto condito da una genuina attitudine rock, come a dire: “Occhio che anche se faccio rap posso picchiare duro come i Motorhead“.
Voglio dire, il divertissiment di Tié mi avessero detto che era un outtakes dei Rage Against The Machine ci avrei creduto.
Anche quando Salmo si paraculizza e cucina un insolito pezzo d’amore come Il Cielo nella Stanza, lo fa con la credibilità di cui è tratteggiata la sua storia, una storia da ‘sangue agli occhi’…
Tra i feat. c’è anche quella faccia da genio di Sfera Ebbasta. Il pezzo si chiama Cabriolet e devo dire che funziona, anche il trapper che mai vorresti avere come figlio se la cava senza sbavature in questo mid tempo ruffiano e divertente.
Dispovery Channel, dove compare il compagno di scuderia Nitro, è di un’altra pasta, una pasta decisamente più bastarda, distopica e potente. Stessa ricetta che ritroviamo ricamata su frammenti di tenebra in Ho paura di Uscire.
Sparare alla Luna ospita invece l’ugola di Coez, e anche qui il connubio funziona, regalandoci un passaggio dall’ambientazione narco-ranchera che mescola sapientemente atmosfera, flow e melodia.
E niente, il disco suona alla grande, tutto, tra ironia bastarda (Ricchi e Morti), egotrip disfunzionali (Perdonami) e storytelling introspettivo (Lunedì) Salmo non ne sbaglia uno e se ne esce con un lavoro che certamente viaggia sopra la media, accontenta i suoi fans storici e probabilmente ne guadagnerà di nuovi. Certo, ogni tanto le basi occhieggiano alla trap e ai vari suonini del momento, ma anche qui non puoi farne una colpa a Salmo che ha sempre sperimentato… per dire, lui faceva la dubstep prima che diventasse moda e probabilmente a certi groove ci sarebbe arrivato naturalmente.
Tutto bene, quindi: venderà un sacco, riempirà i palazzetti e Jovanotti continuerà ad amarlo. Peccato solo che resterà un’anomalia a capo di un grappolo di mc pieni di talento in un Italia a cui frega di tutto tranne che del talento.
Che il signore ci aiuti. E che lo spirito di Primo Brown possa vegliare su di noi.
BRANO MIGLIORE: Stai Zitto
VOTO: 7
TRACKLIST
1. 90MIN.
2. Stai zitto feat. Fabri Fibra
3. Ricchi e morti
4. Dispovery Channel feat. Nitro
5. Cabriolet feat. Sfera Ebbasta
6. Ho paura di uscire
7. Sparare alla luna feat. Coez
8. PxM
9. Il Cielo nella stanza feat. Nstasia
10. Tié
11. Ora che fai?
12. Perdonami
13. Lunedì
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