22 Dicembre 2018
di Interviste, Recensioni
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22 Dicembre 2018

Syria – Dieci anni di Un’Altra Me

Dieci anni fa quando ancora indie era una parola che si leggeva solo sulle riviste di settore Syria realizzava una piccola perla, Un'Altra me

Syria
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A volte mi capita di tornare ad ascoltare dischi del passato, non succede spessissimo perché le nuove uscite, tra singoli e dischi, da ascoltare e recensire sono tante e il tempo sempre meno… ma poi succede la magia, metto su un album e scocca il colpo di fulmine, nuovamente, come se quelle canzoni non le avessi mai ascoltate… mi è capitato qualche giorno fa con Un’Altra me di Syria, un album che, guarda caso, ha compiuto dieci anni proprio nel 2018.

Sembra ieri, o al massimo qualche calendario fa ed invece… Invece l’album Un‘Altra Me compie 10 anni e non è un compleanno da poco. Un’Altra Me è il disco che ha rivelato, forse per la prima volta in maniera netta, che Cecilia Cipressi, in arte Syria per l’appunto, è una cantante irrequietamente felice, una che non si ferma alla canzoncina pop centrata o alla ballatona strappa applauso incartapecorito di platee stantie. Syria è un’artista che non cerca la sua risoluzione artistica, mi si perdoni il giro di parole; è un’artista che apprezza entrare ed avere il tempo di riposare nelle varie stanze che compongono quell’imponente villa, tre piani, mansardata con cantina e dependance per gli ospiti che è la musica.

Un’Altra me è un disco che appunto, apriva le cantine di questa villa, in cui poi c’è pure una porticina con entrata diretta nel garage; un album di cover non buttato alle ortiche con scelte facilone, quelle mirate a trapanare cervelli e playlist radio, ma pensato pescando in quel mondo, quelle delle cantine appunto, quello di band che non riempiono i palazzetti o i teatri ma che costantemente sudano su palchi di club o piccoli locali, ma che al fine se fanno una canzone che ti piace, essa ha il merito di averti colpito per un fatto di sentimento personale, di gusto e non perché qualcuno ha scelto che ti debba piacere proponendotela 15 volte al giorno, orari pasto compresi. E a Syria va dato atto di essere stata la prima artista mainstream a concretizzare il suo amore per l’indie dando luce ad alcune realtà.

In quel disco ci sono brani come L’antidoto dei Mambassa che racconta di un amore malato oppure La Distanza dei Northpole, con cui l’artista romana trapiantata a Milano, apriva le danze promozionali con un video semplice e geniale che aveva in sé un’idea, un gomitolo da riavvolgere per trovare il bandolo della matassa. Apriva danze promozionali… inascoltate da chi dovrebbe scegliere, forse perché non sostenute economicamente in maniera importante, deludendo in apparenza come quando un dj bravo mette musica ad una festa dove però il pubblico distratto preferisce stare a reggere le colonne con un cellulare tra le mani… eppure chi è attento il dj lo trova bravo lo stesso.

Un’Altra Me è un disco che contiene un inedito come Momenti, scritto dall’immenso Sergio Endrigo, che fu presentato in lizza per Sanremo 2008 e che … fu bocciato da Pippo Baudo e dalla commissione che però non disdegnò di promuovere in gara brani orrendi come quello scritto dalla Nannini per l’inedita coppia Giò Di Tonno/Lola Ponce poi addirittura vincente, che è rimasta nella storia quanto le brutte copie dei compiti in classe, che confrontavamo con i nostri compagni per capire se l’avevamo fatto bene per poi cestinarle con annesso presunto risultato, o ancora il brano a favore del mondo gay di Anna Tatangelo che i gay stessi dovrebbero dirle cose del tipo: “per favore non parlare più di noi” per quanto brutto e senza appello, o ancora cose davvero inutili come Grande di Meneguzzi

Syria nuota leggera nelle 4 Gocce Di Blu dei Pertubazione o diventa introspettiva in Non Dimentico Più dei Deasonika, fino a pescare, dal repertorio dei solitamente synth Blume, una perlina come Prenditi Cura Di Me che ammetto non aver conosciuto fino ad averla ascoltata nella sua versione e di cui mi sono innamorato all’istante grazie alla richiesta insolita d’amore, un amore che è protezione, attenzione, meditazione, appartenenza che non è fisica, gelosa o morbosa, ma di pensiero; il tutto con un suono finanche rabbrividente di una sedia a dondolo che scricchiola su un vecchio parquet, aggiungendo al tutto che quel racconto è qualcosa che propende al per sempre, a quando saremo vecchi ed ancora assieme… ma questa è chiaramente un’emozione mia. E ma va bene cazzo! Le canzoni questo dovrebbero fare, estrapolare un’emozione personale a chiunque, non omologare i pensieri.

Syria è stata rispettosa rivisitatrice di questi brani e tanti altri per Un’Altra Me, capendo da lì in poi che, a dispetto del risultato in termini di copie vendute poteva, dalle cantine, salire verso l’ampio soggiorno pop del piano terra, pieno di modaioli festosi che si godono i cinque minuti, cinque, di popolarità prima di essere differenziati assieme agli avanzi, non per restarvi ma per aprire altre porticine, altri mondi sonori, quelli in cui in genere passa meno gente e quella che c’è è più attenta a quel che ha lì dentro che a quel che deve esporre agli altri per piacere a tutti i costi.

Un’Altra Me è un disco bello, bello con una produzione raffinata realizzata da Cesare Malfatti (ex La Crus), a cui ben dieci anni fa diedi un “nove” in una delle mie prime recensioni da tirocinante, che i dischi doveva comprarli ( ed io Cecilia, lo comprai! ) e la cosa meravigliosa è che se me lo consegnassero oggi come lavoro nuovo da ascoltare, darei quello stesso “nove”, senza remora alcuna. Cercatelo, che si trova!

BRANI MIGLIORI: Prenditi Cura Di Me su tutte, ma come con il maiale direi che non si butta via niente
VOTO: 9/10


TRACKLIST

01. La distanza (Northpole)
02. Prenditi cura di me (Blume)
03. Le paure (Non voglio che Clara)
04. Canzone d’odio (Mambassa)
05. Non dimentico più (Deasonika)
06. Cenere (Marta sui tubi)
07. L’antidoto (Mambassa)
08. 4 gocce di blu (Perturbazione)
09. Momenti – inedito (Sergio Endrigo – Cesare Malfatti)
10. 1968 (Filippo Gatti)
11. Terra (Marcilo Agro)
12. Il modo migliore (Atleticodefina)