Motta è uno dei partecipanti al prossimo Festival di Sanremo. Il suo brano, Dov’è l’Italia, farà sicuramente discutere in quanto nelle sue parole trova spazio l’attualità e il difficile tema dei migranti… “Il tema c’è, ma non come tema politico, ma umano” chiarisce subito il cantautore.
Motta torna a Sanremo dopo che, proprio nella città dei fiori, con i primi due album da solista ha ottenuto la Targa Tenco. Nel primo caso come Miglior Opera Prima per La Fine dei Vent’anni e quest’anno come Miglior Disco per Vivere o Morire. Entrambi gli album sono stati pubblicati con Sugar Music.
“In genere scrivo quando torno da un viaggio, ma in questo caso il brano è stato scritto in diverse località e una di queste è Lampedusa. Quando vedi con lucidità qualcosa che non c’è più riesci a scrivere e a esprimerti. E’ una volontà di confrontarsi con il diverso e c’è una forte fiducia nei confronti dell’essere umano. Il paese è malato, maleducato, non c’è educazione civile. Ma si può ancora salvare.”racconta Motta nell’incontro riservato alla stampa.
“Ho voglia di spiegarmi e a Sanremo non darò niente per scontato, anche se vado lì a fare quello che ho sempre fatto. Anche se ho un’ansia bestiale!”
VIDEOINTERVISTA A MOTTA
A margine dell’incontro abbiamo incontrato Motta, che ci ha parlato meglio della sua canzone in attesa che tutti possano ascoltarla la sera del 5 febbraio.
Motta si presenterà sul palco dell’Ariston con l’orchestra che per l’occasione sarà diretta dal Maestro Fabio Gurian.
Dov’è l’Italia è il primo tassello di un nuovo progetto discografico di cui non è ancora certa la data di uscita. Smentite, quindi, le voci di un ipotetico repack di Vivere o Morire.
Foto di Claudia Pajewski
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