Ultimo è ufficialmente tornato, da domani, 5 aprile sarà in tutti in negozi di dischi il suo nuovo album, Colpa delle favole, il tutto mentre i precedenti due album sono ancora presenti nella classifica FIMI degli album più venditi.
Un ritorno atteso da molti, noi di All Music Italia compresi che, fin da prima di quelle selezioni di Sanremo che lo hanno visto debuttare a fine 2017, abbiamo seguito e appoggiato il giovane cantautore riconoscendo in lui uno dei migliori talenti della sua generazione.
Il nostro sito però per questa uscita non realizzerà videointerviste con Ultimo. I motivi fanno parte di dinamiche interne di cui spesso il pubblico non è a conoscenza, non viene messo a conoscenza volontariamente. All Music Italia però è un sito che da sempre si è distinto per rapporto il quanto più possibile trasparente e interattivo con i proprio lettori.
Attraverso i social rispondiamo ai loro quesiti, cerchiamo di accontentarli nel limite del possibile quando ci richiedono di parlare di un determinato artista e ci prendiamo critiche quando un articolo non è di loro gradimento, cercando di fornire in ogni caso il nostro punto di vista e le nostre motivazioni.
Quando sosteniamo un artista, e fa parte della nostra linea editoriale la trasparenza, quindi chi ci legge sa quali sono gli artisti che ci stanno artisticamente a cuore, non è nostra abitudine trascurarli. E se accade i nostri stessi lettori ce lo fanno notare.
Ed è proprio alla luce dei motivi elencati qui sopra che ho preso la decisione di comunicare apertamente quanto accaduto.
Perché, tra le altre cose, capita spesso che ci venga chiesto quando arriverà l’intervista ad un determinato artista e, siccome a questo giro nel caso di Ultimo non arriverà per ragioni indipendenti da noi, ritengo doveroso spiegarne i motivi e rassicurare chi legge che la nostra stima per questo artista rimane invariata.
Non è scelta di Ultimo, che probabilmente nemmeno è a conoscenza della situazione, ne della sua etichetta discografica la Honiro, con cui abbiamo sempre collaborato in maniera idilliaca per tutti i loro artisti, da quelli più noti a quelli ancora in fase di lancio, se questa videointervista (sarebbe stata la nona in un anno e mezzo) non avrà luogo. Questo è un punto che è importante per noi chiarire da subito.
Qualche giorno fa, dopo che altri nostri colleghi hanno realizzato delle interviste singole (ovvero per chi non fosse avvezzo del mestiere, quelle faccia a faccia, soli intervistato e intervistatore), ci viene recapitato dal nuovo ufficio stampa di Ultimo (che lo segue dal mese precedente all’ultimo Festival di Sanremo) un invito per una round table.
Apriamo una parentesi. La round table è un incontro che si svolge ad un tavolo a cui siedono l’artista e diversi esponenti della stampa “tradizionale” e web. L’artista racconta il suo nuovo progetto e, a seguire, i presenti possono fare domande. Quello che ne consegue è che tutti riportano nei loro articoli le domande di tutti (qualcuno sceglie di riportare solo le proprie) unitamente al racconto dell’artista e voi vi ritrovate a leggere su tutti i siti web articoli praticamente tutti uguali, virgola più, virgola meno.
Spesso gli uffici stampa stessi inviano un riassunto di quanto è stato detto per facilitare il lavoro e per dare materiale a chi non era presente.
A noi personalmente non piacciono questo tipo di incontri fatti per cercare di far apparire l’artista sul maggior numero di siti web (ma per accontentare il maggior numero di giornalisti/blogger) e già da alcuni anno abbiamo preso l’abitudine di presenziare solo dove possiamo, anche a margine della round table, realizzare videointerviste singole.
Questa nostra scelta coinvolge qualsiasi tipo di artista, dall’emergente a nomi come Laura Pausini, Ligabue, Fiorella Mannoia etc…
I motivi di questa scelta sono vari. Vogliamo poter fornire ai nostri lettori contenuti esclusivi, rispettiamo la musica e sappiamo che un artista impiega uno, due, tre anni a realizzare un album e crediamo sia giusto poterlo valorizzare alla nostra maniera al meglio. Chiusa questa lunga parentesi torniamo al fatto.
Alla nostra richiesta di realizzare una videointervista ci viene detto che non c’è tempo e non sarà possibile. La mia risposta all’ufficio stampa è stata quindi un sunto di quanto spiegato ora a voi qui sopra.
Ci vengono allora concessi due minuti di videointervista singola per approfondire argomenti a noi cari.
Due minuti, centoventi secondi…
Chiariamo subito che il nostro sito in passato, anche con lo stesso Ultimo, ha realizzato interviste di tre minuti, ma sempre in occasione di situazioni particolari. Ovvero quando ci si trovava in contesti con molti artisti, molto caotici da gestire e quindi, siccome siamo dotati di buon senso, capivamo che bisognava essere tassativamente veloci. Ma questo per quel che mi riguarda non può avvenire quando c’è un disco da lanciare, qualcosa di nuovo da raccontare.
Ora, io personalmente non sono il numero uno delle videointerviste per cui se non ho minimo dieci minuti non riesco a far nascere quel feeling nella chiaccherata che tanto piace ai nostri lettori. Basta sfogliare qui il nostro canale YouTube da Alessandra Amoroso ad Emma, le mie interviste non sono mai brevi. Con Irama per dire siamo arrivati anche cinquanta minuti (poi opportunamente divisi in più parti).
Simone Zani, caporedattore di All Music Italia che ormai realizza quasi tutte le nostre interviste, è molto più bravo di me. Viene dalla radio ed ha un ritmo serrato per cui riesce a fare molte più domande in un tempo decisamente breve. Ma due minuti…
Quando Simone Zani realizza una videointervista, che sia con un big o con un emergente, passa ore ad ascoltare il disco, studia i contenuti attuali e quelli precedenti. Si prepara. Quello che voi vedete accadere nel tempo di un video ha dietro ore di lavoro.
Alla luce di tutto ciò, anche per rispetto verso chi lavora con e per me, non posso accettare quei due minuti. E vi dirò di più, ancora meno posso accettarli in virtù del fatto che con questo artista, grazie alla collaborazione del precedente ufficio stampa, non abbiamo mai riscontrato problemi (in qualsiasi occasione o contesto), per realizzare contenuti.
Ogni ufficio stampa ha il suo modo di lavorare e le proprie precedenze. Il mio modo di lavorare è che, con gli artisti che da sempre sosteniamo con piacere il tempo non cambia in base alla crescita o alla diminuzione della loro popolarità.
Esempio concreto. Nelle nostre interviste e con i nostri articoli, il tempo da noi dedicato agli Urban Strangers, artisti da sempre sosteniamo, non è cambiato. Li abbiamo cercati e valorizzati quando conquistavano dischi d’oro dopo X-Factor, e lo facciamo nello stesso modo oggi che stanno cercando di ritagliarsi un nuovo spazio.
E ci tengo a sottolineare che queste “difficoltà” non è solo di All Music Italia ma semplicemente qui abbiamo una “fortuna” in più che altrove viene a mancare: Io sono il capo di me stesso e posso lamentarmi ad alta voce, altri hanno capi a cui sottostare. Qui il click sull’articolo ci fa piacere ed è funzionale alla vita del sito ma nessuno può dirmi, come accade altrove, “di quell’artista non scrivere perché non fa click”.
Questa “fortuna” sarà probabilmente il boomerang che costringerà questo sito a chiudere prima di altri, ma allo stesso tempo rimane il motivo per cui tanti apprezzano il nostro lavoro e trovano spazio sulle nostre pagine e, mal che vada, ci ricorderanno con affetto.
Chiudo con un’ultima considerazione. Ho pensato molto in questi giorni se per coerenza fosse opportuno parlare del nuovo album di Ultimo, se potesse apparire contraddittorio. Mi sono risposto che per rispetto ad Ultimo, che nulla ha a che fare con questa situazione, e per rispetto ai nostri lettori, è giusto continuare a scriverne.