7 Novembre 2020
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7 Novembre 2020

Intervista a Fabrizio Galassi. Dall’attività di musicista e giornalista alla classifica dei siti musicali più influenti

Per l'occasione pubblichiamo anche l'ultima classifica dei siti musicali più influenti, relativa al mese di settembre

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Da diversi anni, senza una cadenza specifica, Fabrizio Galassi, musicista e giornalista ( solo alcune delle tante attività nel sui curriculum) da vita ad una classifica che spesso fa impazzire i direttori dei siti di informazione musicale… quella dei siti musicali più influenti in Italia.

Nel pubblicare qui sul nostro sito, proprio in questo articolo, quella del mese di settembre, abbiamo deciso di porre qualche domanda a Fabrizio. Buona lettura!

Intervista a Fabrizio Galassi

Per prima cosa presentati per chi, tra i nostri lettori, non dovesse conoscere te e le tue tante attività collaterali nella musica…

Dopo aver passato gli anni ’90 a suonare in giro per locali e matrimoni, sono passato a scrivere di musica, cosa che mi riusciva decisamente meglio.

Sono stato direttore di Rockstar.it, autore per MTV; ho scritto per Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Wired, sempre su temi musica e tecnologia.

Poi ho abbracciato il digitale in tutte le sue forme e da circa 10 anni tengo corsi e workshop sul Digital Management e Marketing legato alla musica. Sempre in ambito digitale faccio consulenze per etichette, artisti, servizi e prodotti.

E del tuo sito cosa ci dici? Raccontaci un po’ cosa vuole rappresentare per artisti e addetti ai lavori?

In questi anni avrò conosciuto migliaia di musicisti e le loro debolezze, così come conosco il sistema discografico. Ho cercato di unire i puntini pubblicando articoli con le istruzioni per decodificare il momento storico. Detta così sembro un filosofo, in realtà sono guide estremamente pragmatiche.

Da anni fai disperare i siti di musica con la tua “classifica dei siti più influenti in Italia”. Come ti è nata l’idea?

Disperare è la parola giusta, ed è giusto che accada. L’idea mi è nata per colpa di Spotify: la disgregazione estrema dell’ascolto. In questo paradiso musicale mancava una guida più umana rispetto all’algoritmo Terminator. La guida umana sono i siti musicali. Ma quali sono quelli più influenti? Così ho fatto una classifica scientifica, non di gusto o di impressione, meramente basata sui numeri web, comparando i dati tra sito ufficiale e social. Tutti numeri liberamente consultabili online.

Effettivamente alcune testate si sono disperate, addirittura il direttore di un sito NON presente nella classifica voleva denunciarmi all’ordine dei giornalisti.
 Poi c’è il capo di All Music Italia che è incazzato con me perché pubblico le classifiche nei mesi dove AMI ha un calo organico di visite al sito…

Stilando questa classifica ti sei fatto un’idea dell’andamento di queste realtà. Ce ne sono alcune che ti hanno sorpreso in positivo e altre in negativo?

In positivo: SpazioRock e MetalItalia.
 La prima riesce a far esplodere Facebook, mentre la seconda ha dei numeri altissimi pur trattando una super nicchia.
 Mi dispiace vedere DeerWaves un po’ in affanno, ma sono certo che si riprenderanno.

Cosa vuol dire oggi nel panorama attuale essere un sito influente. In cosa può fare la differenza?

La differenza può farla modificando il mercato, indirizzando l’interesse verso qualcosa che ha un valore culturale oltre che estetico. Influenzare la percezione di musica, incrementarne il valore e la forza.

Questi sono i temi e le potenzialità. Poi c’è la demenza digitale, il social dilemma, il capitalismo musicale, tutte cose che ti fanno distrarre e fanno distrarre il pubblico. 
Adesso non abbiamo tanto tempo per leggere un articolo o un’intervista, perché l’oggetto che usiamo per consultare i siti lo usiamo costantemente anche per promuovere il nostro status, che sia artistico o sociale.

Nel frattempo siamo bombardati da notifiche di mail, WhatsApp, Instagram, Twitter; capisci che 5.000 battute diventano “I Fratelli Karamazov”.

Se voglio modificare il mercato devo trovare il modo di farmi leggere, di portare il messaggio; si tratta solo di trovare il giusto linguaggio e utilizzare sapientemente gli strumenti. In questo caso i lettori si fideranno di te e sarà più facile portarli verso gli articoli da 5.000 battute.

Ormai le interviste viaggiano sui canali collaterali YouTube dei siti. Gli uffici stampa preferisco la video intervista alla classica intervista scritta. Perché la tua classifica non tiene conto della popolarità dei canali YouTube dei siti?

Non tutte le testate hanno ancora un canale YouTube, non sarebbe equo.

A tuo avviso oggi quali sono le principali caratteristiche che un sito di musica deve avere per risultare influente?


Autorevolezza e linguaggio. L’autorevolezza la costruisci nel tempo, anche grazie al tuo parco collaboratori, che spesso sono conosciuti e riconosciuti nell’ambiente; la loro ‘autorevolezza’ si sposta automaticamente sulla testata.

Il linguaggio è il multimedia, è il testo, la foto, il video, il meme, la comunicazione esterna, le dirette, il podcast o il vloggoing. Agilità e velocità del contenuto.

Faccio un breve spiegone.
 Nel 2008 si è spostato il baricentro dell’interesse in rete: prima erano i documenti ad essere al centro e gli utenti navigavano per cercarli. Dopo il successo dei social, l’utente rimane nella sua comoda casetta-account e devi essere tu-documento ad andare a suonargli il campanello. Magari gli interessa una notizia, una foto, un video, un audio oppure un meme. Più media hai, più hai possibilità di conquistare la sua fiducia, ed ecco che ti legge anche l’articolo da 5.000 battute.

Chiudiamo con una domanda un po’ nostalgica. Oggi hanno ancora senso le riviste cartacee di musica?

Secondo me oggi funzionerebbe moltissimo un settimanale musicale. I mensili sono dinosauri che camminano con una lentezza e pesantezza assurda; sono bellissimi e nostalgici e romantici e quelli più patinati li possiamo utilizzare anche come semplice estetica, tipo coffe-table books.

Il web è inarrivabile perché racconta l’istante nel quale una cosa avviene. 
La settimana, invece, è un’unità di tempo che trova il suo spazio e i suoi temi. 30 anni fa in edicola c’era Musica l’inserto di Repubblica, era meraviglioso, infatti lo chiusero. Adesso con un grafico, tre collaboratori e un bravo commerciale ce la puoi fare.

Nel ringraziare Fabrizio Galassi vi lasciamo all’ultima classifica dei siti musicali più influenti in Italia pubblicata sul suo sito e relativa al mese di settembre 2020.

Clicca su continua per leggerla.