16 Marzo 2019
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16 Marzo 2019

Nayt Videointervista: “È ora che l’uomo si rimetta al centro prendendosi le proprie responsabilità”

E' uscito "Raptus 3", la chiusura della trilogia aperta da Nayt nel 2015. Nella videointervista il racconto dell'album e non solo!

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E’ uscito Raptus 3 (Jive Records / Sony Music Italy), il nuovo album di Nayt, che completa così una trilogia iniziata nel 2015.

Anticipato dai singoli Animal, Fame feat. Madman, Gli occhi della tigre e Brutti Sogni, Raptus 3 è un viaggio introspettivo tra barre precise e serrate, accompagnate da un flow impeccabile e un sound con originale. Prodotto da 3D per VNT1, ha come tema centrale la ricerca della verità senza filtri.

“È ora che l’uomo si rimetta al centro prendendosi le proprie responsabilità e indagando le proprie colpe, lasciando da parte l’innocuità.”

VIDEOINTERVISTA A NAYT

Abbiamo incontrato Nayt a Milano nell’Escape Room Enigma, dove ha presentato alla stampa il suo nuovo lavoro.

RAPTUS 3 – TRACK BY TRACK

1. Per essere vivi
“Avere una coscienza è una tortura”
Per essere vivi entra in medias res concept del disco, che ha l’obiettivo di porre in primo piano la qualità musicale, mettendo la verità nuda e cruda sotto i riflettori, per fare in modo che la sua indignazione arrivi a quanta più gente possibile.

2. La mia voce
Questo brano inizia con la voce di Nayt che suona come una batteria. La voce è intima, personale, diversa in ciascun essere umano, ed è questo che Nayt canta nel ritornello “Uno come me no non c’è”. La mia voce è stata scritta in due momenti diversi: la prima strofa è piena di incastri, la seconda, scritta dopo, non chiude quasi mai in rima.

3. Brutti sogni
“Credi sempre e solo a quello che fai”
I brutti sogni sono quello che c’è più di reale nella vita. Il tessuto sonoro che si intreccia al di sotto della tecnicità delle rime di questo brano è lo specchio dei brutti sogni che trascinano l’uomo nella confusione della dimensione onirica. Ma nel finale i brutti sogni vengono sconfitti.

4. Exit
“Ci siamo persi”
È proprio questo senso di disorientamento che Nayt cerca di comunicare in questo brano, la sensazione che non ci sia una via d’uscita da questo loop continuo di sconfitte, che forse non viene neanche cercata. Tutto il pezzo rappresenta un momento di sbandamento, non vengono date risposte, al centro di tutto c’è un grande punto interrogativo. Finisce la seconda strofa con: “Non ho più idee”.

5. Effetto domino
Nayt parlava di Salvini già nel 2015, nel primo volume di Raptus, e torna a farlo in questo brano. Il rapper romano non prende una presa di posizione definita, ma tiene a sottolineare dei dati rilevanti oggettivamente reali. Non serve parlare di politica ma è importante parlare di sociale e soprattutto lasciare che l’uomo finalmente si prenda le proprie responsabilità.

6. A Silvia
I fiati che aprono questo brano sono un esempio della cura che Nayt e il suo produttore 3D hanno verso la melodia, soprattutto in questo disco. I singoli brani e il disco hanno una dinamica tra qualcosa che continua a scorrere e il momento della pausa, in cui ci si può fermare a godersi il panorama. A Silvia si colloca a metà del disco ed è il respiro all’interno del flusso continuo di rime. Per il resto, è una canzone d’amore, che dice tutto da sola.

7. Animal
Forte critica sociale accompagnata da una tecnica potente e complessa. Nayt si butta in mezzo ad una serie di “peccati” che ritroviamo in tutto l’album e se ne fa portavoce con “Tutti quanti seguitemi” (citando Fabri Fibra in Mal di stomaco). La chiave è la rabbia, schietta, senza premura dei sentimenti di chi ascolta ed esasperata dalla censura e dall’ipocrisia dei giorni nostri.

8. Inferno
Un altro bagno nel peccato. In questa traccia viene forse messa in primo piano l’attitudine all’autodistruzione. Il filtro con il quale Nayt racconta l’uomo è sadico. Questo senso di doversi sporcare per vivere, di sfiorare la morte per sentirsi vivi e di godere solo di piaceri per lo più istantanei ignorando l’esistenza, la difficoltà e la ricerca dell’amore.

9. Ti am*
Arriviamo quasi alla fine del viaggio e tutto, nel bene e nel male, viene messo in discussione. Ma non c’è più l’ossessione di risolvere un problema, piuttosto Nayt si chiede se il problema in questione sia mai esistito. E tentenna nello spiegare cosa prova, quasi dubbioso del fatto che le parole possano davvero esprimere quello che l’uomo vive dentro di sé. Forse la chiave banalmente è vivere il momento?

10. Fame (feat. Madman)
Unico featuring del disco. Un gran mix di incastri e tecnica da parte dei due rapper ma non solo. Nayt esce fuori dai semplici tecnicismi mettendo dentro al brano un altro pezzo di sé. Il suo immaginario è diverso dallo stereotipo del rap e della trap moderna, sembra non ci sia posto per il divertimento leggero nella sua testa e la gratificazione arriva solo dalla coronazione delle sue ambizioni. Anello di congiunzione tra i due artisti è la “Fame” che fa da titolo al pezzo, forse malsana ma vera.

11. Gli occhi della tigre
Ultimo pezzo del disco ma primo estratto ad essere pubblicato, quasi a significare un ritorno alle origini o un attaccamento solido alle proprie radici. Qui il rapper romano, accompagnato da un sound molto crudo, parte con un obiettivo ben preciso: “Sveglierò dal sonno la mia generazione” e torna a ricordarcelo come se questo fosse solo l’inizio e non la fine di un grande viaggio.

INSTORE TOUR

Venerdì 15 marzo
Ore 17:00 a Torino – La Feltrinelli (Stazione di Porta Nuova)

Sabato 16 marzo
Ore 14:30 Varese – Varese Dischi (Galleria Manzoni, 3)
Ore 17:30 Milano – Mondadori Megastore (Piazza Duomo)

Lunedì 18 marzo
Ore 16:00 Firenze – Galleria del Disco (c/o Caffè Letterario Le Murate – Piazza Delle Murate)

Martedì 19 marzo
Ore 16:30 Roma – Discoteca Laziale (Via Mamiani, 62)

Mercoledì 20 marzo
Ore 16:30 Napoli – Mondadori Bookstore (Via Luca Giordano, 158)

Giovedì 21 marzo
Ore 15:00 Foggia – Mondadori Bookstore (Via Guglielmo Oberdan, 9-11)
Ore 18:00 Andria – Mondadori Bookstore (Corso Cavour, 132)

Venerdì 22 marzo
Ore 15:00 Taranto – Mondadori Bookstore (c/o CC Auchan Porte Dello Jonio)
Ore 18:00 Lecce – Mondadori Bookstore (Viale Felice Cavallotti, 7/A)