Da oggi inizio una nuova rubrica. Si intitola La Settimana della Mosca e qui commenterò le notizie che mi piacciono che gravano attorno alla musica italiana. Ma mica è una regola!
Sarà pubblicata tendenzialmente la domenica e, per iniziare… si comincia di martedì e con Albano.
Ieri sera la redazione di All Music Italia ha ricevuto questo comunicato stampa:
Il Maestro Albano Carrisi, accompagnato dal suo avvocato Cristiano Magaletti, ha svolto un incontro con l’Ambasciatore d’Ucraina in Italia S.E. Yevhen Perelygin presso l’Ambasciata d’Ucraina a Roma.
Durante l’incontro le parti hanno discusso il tema della presenza del nome del Maestro Al Bano nella lista delle persone sanzionate del Ministero della cultura d’Ucraina.
Maestro Al Bano e l’Ambasciatore Perelygin hanno convenuto, al fine di rafforzare i rapporti di amicizia e collaborazione tra i popoli italiano e quello ucraino, di cercare le vie per risolvere il problema sopramenzionato.
A parte che nello stesso comunicato da una parte scrivono Albano e dall’altra Al Bano tanto da non contribuire minimamente ad eliminare il mio dubbio sulla corretta scrittura del nome del Maestro Carrisi.
Ma mi chiedo… ma siamo sicuri che la questione-Albano metta a repentaglio la “collaborazione tra i popoli italiano e quello ucraino”? Posso dire che se Albano (o Al Bano) non va più in Ucraina il mio livello di interesse tende a zero? Ma perché cotanta insistenza? Secondo me, se fosse, pubblico, la geolocalizzazione del fatturato dell’azienda Albano Carrisi nel comparto “musica” è di sicuro tendenzialmente più interessata all’Ucraina di me. Cosa voglio dire? Semplice! Che probabilmente il Carrisi fa, anzi, faceva, tanti concerti in Ucraina e, se non ci potesse più entrare, o ci manda un ologramma o niente, non si può fare molto a distanza. Non credo che il problema sia il suo vino.
Però, guardando le foto di Kiev (la capitale dell’Ucraina, per chi non lo sapesse)… forse forse ci potrei organizzare la prossima vacanza…