10 Novembre 2020
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10 Novembre 2020

Anche Pierdavide Carone contro Angela da Mondello. E interviene Enzo Mazza della FIMI…

L'affermazione del cantautore danno il via ad un botta e risposta tra Mazza della FIMI e il nostro direttore

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Dopo Ermal Meta anche Pierdavide Carone cerca di spostare l’attenzione dal singolo di Angela da Mondello lanciando un appello chiedendo al pubblico, ma non solo, di calcolare piuttosto i tanti musicisti italiani, emergenti e non, che stanno patendo questo tragico momento legato all’emergenza sanitaria.

E nella discussione, che vede protagonista anche il nostro direttore, Massimiliano Longo, interviene anche Enzo Mazza CEO della FIMI.

Proprio l’altro ieri il nostro direttore ha colto lo spunto del tweet di Meta sul singolo di Angela Da Mondello per criticare in un editoriale (lo trovate qui) quanto sta succedendo in questo difficilissimo momento in cui nessuno sta calcolando tutti quegli artisti cosiddetti emergenti, da quelli noti a quelli ancora in cerca di visibilità.

E ieri anche Pierdavide Carone, sempre con un Tweet, ha espresso il suo malessere al riguardo:

C’è un ceto medio nella musica, non ancora big da poter avere spazi radio-TV importanti, non più giovane da poter avere spazi radio-TV loro dedicati.

C’era solo un cuscino per loro, la festa di piazza, ora non c’è più nulla. Parlate di loro invece di quella cogxxona di Mondello.

Il nostro direttore, Massimiliano Longo, ha commentato con un applauso il tweet del cantautore e, proprio in quel momento il CEO della FIMI (Federazione Musicale Musica Italiana), Enzo Mazza ha deciso di inserirsi nel discorso in modo, permettetecelo, abbastanza anomalo per una persona che dovrebbe tutelare gli interessi della musica italiana, degli artisti e, si spera, della buona musica.

Tra le varie affermazioni del CEO della FIMI c’è il giudicare anacronistico chi ancora parla del potere della televisione e della radio per la diffusione della musica (Mazza è un fiero sostenitore di Spotify, Tik Tok e delle nuove piattaforme di consumo in generale) e, sopratutto l’affermazione: “io imparerei molto dalla tizia di coviddi e non scherzo.
C’è gente che ha capito molto di più dei social di quanto si creda.

Ovviamente il nostro direttore ha cercato di spiegare a Mazza come ci sia una bella differenza tra il promuovere una canzone demenziale e una bella canzone su queste piattaforme, Tik Tok in primis, e purtroppo questa differenza pesa decisamente a favore del trash e della musica usa e getta.

E pensare che dal CEO della FIMI ci aspetteremmo uscite atte a consigliare i tanti artisti emergenti rimasti senza locali per suonare e consigli che non impongano per forza il “violentare” (per alcuni artisti e per alcuni generi musicali è così) sui social.

Qui a seguire lo scambio di Tweet.