Omaggio a Cranio Randagio Alcazar 21 dicembre 2019.
Ieri, 21 dicembre, Vittorio Bos Andrei in arte Cranio Randagio, avrebbe compiuto 25 anni. Per questo la madre e i suoi amici più cari hanno organizzato una serata musicale (doppio sold out) per ricordarlo all’Alcazar di Roma.
All Music Italia vuole oggi dedicare questa giornata al talentuoso rapper pubblicando i racconti degli artisti, ma non solo, che vi hanno preso parte (qui un ricordo del nostro direttore scritto nel 2016).
Cominciamo con il cantautore Esposito.
CRANIO RANDAGIO OMAGGIO DI ESPOSITO
Ieri era il compleanno di Vittorio, io lo chiamo così.
Vittorio era un fottuto raggio di sole, divertente, socievole, costantemente al centro dell’attenzione, quando arrivava in un posto nuovo non riusciva a passare inosservato.
Io l’ho conosciuto ai bootcamp di X Factor nel 2015, ero in un angolo preso male per qualche motivo, improvvisamente mi sento dare una pacca sulla spalla, alzo la testa e mi vedo questo soggetto incredibile con i rasta e i baffetti, che senza conoscermi mi guarda e mi dice: “AÓ, DAJE!” Siamo diventati subito amici.
Il lato oscuro di Vittorio era Cranio Randagio, il rapper tenebroso, estremo in quello che scriveva, per come viveva, per quello che aveva dentro, quello che ti guardava con gli occhi sgranati e ti diceva “C’HO L’ANSIA!”
Ieri è stato un giorno speciale, Mamma Randagia voleva organizzare da anni questa giornata e quando mi ha chiamato per partecipare non potevo dire di no.
Ho rivisto i vecchi amici e sembravano passati 10 minuti dall’ultima volta che ci eravamo visti, invece sono passati anni e in questi anni sono successe un sacco di cose.
Ci siamo resi conto che Vittorio era con noi e che non se ne è mai andato, era nei nostri occhi mentre parlavamo e mentre cantavamo le sue canzoni, è nel cuore della marea di persone che sono venute ieri all’Alcazar, doppio sold out e tanti fuori che pregavano di entrare ma non ci sono riusciti perché il locale era davvero pieno a tappo.
È venuta gente da tutta Italia, dal Veneto, dalla Sicilia, dalla Liguria. Un grande coro che urlava a squarciagola le canzoni TUTTE a memoria, che piangeva, che rideva, che in qualche modo onorava il mito di Cranio Randagio.
Vittorio era un fottuto genio, era un amico, era il suo nemico, era dolce, irriverente, ora è eterno, lo penso da un po’, ieri sera ne ho avuto la conferma.