E’ uscito venerdì 6 novembre il nuovo album di Fiorella Mannoia Padroni di Niente, disponibile in formato Cd e digitale e pubblicato in vinile tra due settimane.
Il disco, prodotto da Carlo di Francesco, arriva a un anno di distanza da Personale, ed è figlio di un periodo storico ben preciso, di pensieri e riflessioni scaturiti da un evento eccezionale e fuori da ogni previsione, evento che nessuno avrebbe mai pensato o immaginato di poter vivere.
L’album, anticipato dal singolo Chissà Da Dove Arriva Una Canzone scritto da Ultimo, si presenta anche con un’emblematica copertina, ispirata al quadro Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich. La cover ritrae un Viandante, in questo caso Fiorella, mentre osserva la propria civiltà, ci si specchia dentro e riflette su tutto il bello e il brutto che l’uomo ha costruito.
La title track del progetto è anche il brano che sarà in radio dal 13 novembre.
FIORELLA MANNOIA PADRONI DI NIENTE – CONFERENZA STAMPA
“Questo album è stato concepito durante il primo lockdown, quando eravamo tutti chiusi in casa. Quel momento che ci ha preso alla sprovvista, nessuno poteva immaginare quello che è successo. I nostri pensieri allora volavano alti, ci interrogavamo sul senso della nostra vita e sulla necessità di rimettere al centro l’uomo a scapito del profitto.
Poi siamo ritornati come prima se non peggio. Prima volavamo alti con le nostra riflessioni e avevamo risentito la coesione di popolo.
Abbiamo sempre pensato che la scienza avrebbe risolto i nostri problemi, ma è bastata una minuscola entità cellulare per metterci in ginocchio e farci capire che siamo Padroni Di Niente.”
Queste le prime parole di Fiorella Mannoia per descrivere il nuovo progetto artistico. A proposito del lockdown l’artista parla del fatto che ora è vissuto in maniera diversa.
“Abbiamo pensato più volte se uscire con questo disco ora, ma poi ci siamo detti che dobbiamo partire. Ora, però a differenza del precedente, il lockdown sta tirando fuori rabbia e preoccupazione. Prima i nostri animi erano connessi, mentre ora siamo in un’altra fase. Ora siamo preoccupati del nostro futuro e costretti a dover scegliere tra salute e lavoro. La gente è preoccupata per la propria vita.
Non siamo migliorati, ci siamo dimenticati il periodo in cui siamo rimasti chiusi in casa. Ci siamo divisi anche sul virus e ne abbiamo fatto una questione politica. Ognuno mantiene la sua posizione. Governo e opposizione si danno battaglia sulla pelle della gente.
Se si abbassassero i toni e si cominciasse a dialogare scambiando un pensiero confrontandoci qualcosa cambierebbe, ma…”
Il disco di Fiorella Mannoia Padroni di Niente è breve, con solo 8 canzoni, in cui le difficoltà si trasformano in opportunità.
“Noi siamo capaci di fare delle cose meravigliose e volare alto, ma a volte sfrondiamo nel baratro. Le difficoltà ti aiutano a diventare quello che sei. Non è importante cadere, ma rialzarsi.
Questo disco è figlio dei momenti di difficoltà, ma c’è sempre quello sguardo di speranza.
Anche la scelta di fare meno brani è stata ponderata. Non è più tempo di mettere cose delle quali non sei convinto per riempire un disco. Questo è un disco scarno, tutto suonato, senza elettronica. Risente anche musicalmente di quel periodo.
Ho scelto solo 8 canzoni per sottolineare l’essenzialità del periodo che stiamo vivendo. Abbiamo escluso brani che erano carini, ma non convincenti.”
Un altro delle peculiarità da sottolineare è la presenza, nel nuovo album di Fiorella Mannoia Padroni di Niente di autori di diverse generazioni.
“Le canzoni mettono d’accordo tutti. Non risentono dell’età anagrafica e del tempo. Le canzoni sono canzoni e possono essere belle o brutte, ci piacciono o non ci piacciono. Una canzone non può essere vecchia o giovane. Risente del momento storico, ma rimane comunque una canzone. Ultimo è forse uno dei pochi della nuova generazione che scrive delle canzoni. Quando lo fa metti d’accordo tutti e lo dimostra avendo un pubblico trasversale.
Con Ultimo ci siamo conosciuti a casa di un amico comune. Ci siamo piaciuti e scambiati ne nostre idee. Lui è un ragazzo chiuso, introverso, sensibile e curioso. Ora abbiamo ora un bel rapporto di amicizia. Aveva scritto una bella canzone e me l’ha offerta.”
Un rapporto speciale anche con Amara, iniziato ormai quattro anni fa con Che Sia Benedetta.
“Io e Amara siamo una coppia. Quando possiamo ci vediamo, altrimenti passiamo ore al telefono a confrontarci sulla vita e dai nostri racconti scaturiscono le canzoni.
Gli autori lavorano insieme a me. Nella maggiore dei casi devono avere la tua visione del mondo ed è ciò che succede con quelli che lavorano con me da anni, come Bungaro e Cesare Chiodo, ma anche i più giovani come Edoardo Galletti.”
Una delle canzoni più intense del progetto è Solo Una Figlia, interpretata con Olivia XX.
“Sono rimasta colpita da questa canzone e ho chiesto a Olivia se voleva cantarla con me. È la storia di due ragazze, una sposa bambina e una che subisce violenza in famiglia. Due continenti diversi, due sofferenze, ma una stessa visione.
Olivia mi ha detto di essersi ispirata a un’immagine cruda, di una ragazza morta durante una traversata con il barcone insieme alla sua bambina. Una canzone differente rispetto a quelle che canto di solito, perchè non ha un lieto fine. Io in genere lascio sempre spazio alla speranza, ma questa volta no, anche perchè la vita e la verità vanno raccontate fino in fondo, anche quando non ci piacciono.”
Con questo brano Fiorella prosegue il progetto della canzone sospesa, iniziato lo scorso anno con la canzone di Antonio Carluccio Creature, inserito nell’album Personale.
Un disco che nonostante sia figlio di un periodo ben preciso è sempre attuale, con concetti universali.
“Qua ci sono canzoni che non hanno tempo. Il fatto che siano state scritte in un momento di lockdown non le fa perdere del loro concetto originale. Sono brani che esprimono concetti senza tempo, universali. Alcuni brani si possono associare al momento storico, ma non è un’azione necessaria. Quelli che esprimo nelle canzoni sono concetti universali, che rimangono tali indipendentemente dal periodo in cui sono stati scritti.
Fiorella dimostra questo aspetto grazie a un riscontro del pubblico costruito passo per passo.
“Ho costruito il successo piano piano, a differenza di quello che succede oggi. Una costruzione lenta dettata da sconfitte e caparbietà. Ho inseguito quello in cui credevo e non rimpiango niente. Rifarei tutto, sbagli compresi.”
Il nuovo album verrà presentato in una serie di appuntamenti live che prenderanno il via a maggio 2021.
“Non so come sarà strutturato lo spettacolo. Per ora è troppo presto. Ciò che è certo che vogliamo e dobbiamo ripartire. Questa è una forma di resistenza. Anche questo è un modo per aiutare i lavoratori dello spettacolo. Non importa se dovremo ripartire con produzioni più scarne e posti dimezzati.”
Un pensiero molto chiaro e un sostegno verso i lavoratori dello spettacolo.
“Noi dobbiamo chiedere a gran voce che questi siano tutelati. L’impegno deve essere preso dalle Istituzioni, ma anche noi possiamo fare qualcosa. Per esempio se mi chiamano per raccogliere fondi io sono sempre pronta!
Siamo tornati al concetto che con la cultura non si mangia. Si perde di vista il fatto che la cultura, la musica, hanno cambiato generazioni intere. Ognuno nel nostro piccolo fa qualcosa. Anche io con le mie canzoni ho fatto qualcosa, per esempio ho aiutato a far sviluppare un pensiero critico.
Se facciamo passare il concetto che di noi si può fare a meno diamo un messaggio deleterio. Ci siamo sempre comportati in maniera ligia al dovere, eppure non abbiamo ottenuto risultati.
Per esempio la manifestazione Bauli In Piazza è stata gestita con serietà, rigore e senso del dovere. Hanno manifestato senza disordine. Questa gente va tutelata. È pericoloso far passare il pensiero che della musica, del teatro, del cinema si possa fare a meno. Sono essenziali quanto il pane che mangiamo.”
Tra i prossimi progetti di Fiorella Mannoia c’è un programma televisivo su Raiuno sul femminicidio, ma anche Una, Nessuna, Centomila, originariamente previsto a settembre e rimandato al 26 giugno 2021.
Foto di Francesco Scipioni