Giò Sada ha scelto il nome d’arte di Gulliver per lanciare il suo nuovo progetto discografico (ve ne abbiamo parlato in precedenza qui). Ora, dopo il primo singolo 100 vite, uscito il 5 marzo scorso, il cantante pugliese lancia adesso un altro brano: L’essere meccanico.
Con questa canzone, Giò Sada dà un altro assaggio dell’album che uscirà in autunno con lo pseudonimo di Gulliver. Il disco, pubblicato da Kallax Records, si intitolerà Terranova; ed avrà come regola quella di riportare la musica al centro come esperienza autentica di ascolto e condivisione.
Nel nuovo lavoro discografico, l’artista non si pone limiti di genere: parte dall’uso di chitarra e voce, per spingersi fino alla contaminazione con l’elettronica. I testi parlano della consapevolezza di non voler più rincorrere la realtà, rinunciando alla frenesia che la contemporaneità impone.
L’essere meccanico si inserisce in questa nuova avventura di Giò Sada. Sotto il profilo musicale, il brano propone il suono sintetico tipico delle estati al mare negli anni ’80; ed un ritmo energico che spinge a non rimanere fermi.
Il tema della canzone è l’amore, inteso in senso universale. L’amore di cui Giò Sada parla, non è quello tra due persone, bensì il sentimento che deve animare gli uomini per far sì che il mondo diventi per tutti e di tutti. L’auspicio è che la parte “meccanica” ed egocentrica dell’io sia messa da parte; e che abbia origine una comunità coesa e unita.
L’essere meccanico, ecco le parole di Giò Sada
Parlando de L’essere meccanico, il cantante pugliese afferma:
“Mi auguro di non trasformarmi nell’essere meccanico, cioè colui che rischio di diventare se spengo tutto quello che sento, se penso vigliaccamente solo al mio orticello“.
Per Giò Sada, l’essere meccanico è “colui che ti fa rinunciare a tutti i tuoi sogni per rispettare quello che ti hanno imposto di essere, come se fosse una regola aderire all’idea che gli altri “esseri meccanici” hanno di te. L’essere meccanico è sempre più bravo a muovere il mio corpo e a prendere decisioni al posto mio. E io, credendo di scegliere liberamente, ci casco sempre“.
Da questa consapevolezza nasce il tentativo “di limare la mia ambizione personale, che nulla produrrebbe se non l’ennesimo stronzo che dimostra a tutti quello che ha ottenuto, pavoneggiandosi cafonamente, sfruttando l’invidia come calamita per potersi arricchire e prosperare, come una piovra“.
Il desiderio di Giò Sada, alla base de L’essere meccanico, è “che l’ambizione di un mondo equo diventasse collettiva, con uno slancio che ci permetta di unire gli intenti verso la matrice di un vero cambiamento, che solo insieme possiamo rendere vero e tangibile. La vera illusione è che tutto resti com’è. Non lo è invece la certezza che tutto possa cambiare, in meglio, grazie a te“.
Il brano, scritto da Giò Sada, è stato registrato, mixato e masterizzato da Marco Fischetti. La produzione è di Giò Sada e Marco Fischetti.
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