A seguito dell’incidente del 22 novembre 2018 nel quale ha perso la vita una donna, Michele Bravi è stato accusato di omicidio stradale. Il cantante ha chiesto di patteggiare la condanna ad un anno e sei mesi, con sospensione della pena.
L’Avvocato Manuel Gabrielli, che difende l’artista, l’ha reso noto al termine dell’udienza davanti al Giudice dell’udienza preliminare Aurelio Barazzetta.
Il legale ha spiegato che la richiesta di patteggiare risponde ad una scelta personale di Michele Bravi. Il cantante vuole chiudere al più presto una vicenda triste e dolorosa.
La Procura di Milano, nella persona del Pubblico Ministero Alessandra Cerreti, aveva dato parere favorevole alla richiesta di patteggiamento.
Il PM ha considerato il fatto che la famiglia della vittima è già stata risarcita e ha rinunciato a costituirsi parte civile nel processo.
Il GUP Barazzetta si è però riservato di decidere sul patteggiamento, rinviando l’udienza all’11 marzo. Ciò, a causa della richiesta di costituzione di parte civile da parte dell’Associazione familiari e vittime della strada. Il Presidente dell’Associazione, Alberto Pallotti, si è presentato in udienza per costituirsi parte civile come forma di protesta.
Ritiene infatti che la proposta di patteggiamento avanzata sia irrisoria e svilisca la legge sull’omicidio stradale.
Alle parole di Pallotti ha replicato il legale di Michele Bravi, sottolineando come quest’ultimo non abbia effettuato alcuna manovra irregolare.
Inoltre, dopo un anno e mezzo sta ancora vivendo molto male quanto è successo il 22 novembre 2018. “Anche Michele è una vittima di questo procedimento penale perché è un reato che può capitare a chiunque“.
Prosegue l’Avvocato Gabrielli: “Potete comprendere il suo stato d’animo: è distrutto“. Ed ancora sottolinea: “Si è sempre comportato in modo corretto anche con le persone offese che non si sono costituite parti civile e sono state risarcite dall’assicurazione“.
Il legale ha rivelato che due/tre mesi dopo l’incidente, Michele Bravi ha scritto ai famigliari della vittima esprimendo dolore e vicinanza. Anche questo elemento può aver giocato un ruolo nella decisione del PM a favore del patteggiamento.
Adesso, bisogna aspettare l’udienza dell’11 marzo per sapere se il GUP Barazzetta accoglierà o meno il patteggiamento chiesto da Michele Bravi.