AMICI 24: le pagelle della DODICESIMA puntata
IL MEGLIO:
ANTONIA. Ennesima esibizione molto precisa, giusta e potente. Applaudono sia il pubblico che i giudici, Alex Britti incluso. Ormai abbiamo imparato quanto sia brava perché è oggettivo, ma va anche sottolineato che sta cantando solamente in inglese e brani stilisticamente molto simili tra loro. Mi piacerebbe sentirla in italiano e su altri generi, per capire se è anche versatile o se rende così bene tanto quanto abbiamo visto finora.
VYBES. Jovanotti è pienamente nelle sue corde, gli permette anche di scrivere barre che lo risaltano al meglio e di mostrare un flow che fino a questo momento non era riuscito a mostrare senza difficoltà. Preciso anche vocalmente per essere prima di tutto un rapper.
SENZA CRI.
JACOPO SOL. Bella voce, convincente e precisa. Ho preferito le strofe rispetto al ritornello dove ha cercato di far vedere le sue capacità strafando leggermente, ma il risultato è una cover ben eseguita e portata a casa senza alcun problema.
LUK3. Finalmente una cover che non sembra un puro karaoke. Voce meno soffiata e sussurrata, che a lungo andare appesantiva le sue esibizioni, e più precisa e convinta di quello che stava cantando. Il miglioramento che cita la Cuccarini è vero e si è percepito.
IL PEGGIO:
CHIAMAMIFARO. Anche oggi poca personalità, sia nell’esibizione che nel riarrangiare il brano. È innegabile sia brava, ma non riesce più ad emozionare come le prime volte, sembra si sia “seduta” sulle sue potenzialità e non riesca (o voglia?) a migliorarsi o uscire dalla sua zona comfort.
MOLLENBECK. Mi aveva convinto di più sull’inedito. Non è stato molto preciso vocalmente, come se avesse paura di sbagliare o di strafare. Spero che questo percorso lo aiuti a sbloccarsi.
ILAN. Non ci siamo proprio. Pezzo sbagliato, esibizione sbagliata, poco preciso sia sui bassi che sulle note alte. Il suo modo di cantare – che può piacere o meno – non era completamente adatto al brano e, come dice Alex Britti, ha trasmesso tanta tensione con la sua interpretazione. È un gran peccato, perché ha tanto potenziale inespresso.
NICOLÒ. Mai mi sarei aspettato di metterlo tra i peggiori. Nicolò ha un potenziale incredibile, ma l’ho sentito forzato e con il freno a mano tirato, troppo dentro gli schemi della canzone. Anche su alcune note non l’ho sentito libero come tutte le altre volte, come se avesse paura o non se la sentisse di azzardare. È un peccato.