Holden, “Randagi“: significato del testo del nuovo singolo, lanciato dal giovane cantautore a meno di un mese dalla finale di Amici 23.
Disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download a partire da martedì 30 aprile, “Randagi” è il nuovo singolo di Holden, presentato a meno di un mese dalla finale di Amici 23.
Tra i papabili vincitori di quest’edizione, Holden conta ad oggi poco più di 840 mila ascoltatori unici mensili su Spotify, dove il brano più apprezzato è “Na Na Na” con oltre 48 milioni di stream. Seguono “Cadiamo Insieme” con quasi 20 milioni di stream e “Non Fa Per Me” con 18 milioni 133 mila 557 stream.
I brani presentati all’interno della scuola di Amici di Maria De Filippi – ovvero “Dimmi Che Non è un Addio“, “Nuvola” e “Solo Stanotte” – contano invece rispettivamente oltre 12 milioni 350 mila stream, poco più di 11 milioni 500 mila stream e 3 milioni 97mila stream.
HOLDEN, “RANDAGI”: SIGNIFICATO DEL BRANO
Scritta dallo stesso Holden (Joseph Carta), insieme ad Alessandro La Cava e Daniele Fossatelli, “Randagi” è stata prodotta insieme a Kyv e parla di un amore giunto ormai al capolinea.
HOLDEN, “RANDAGI”: TESTO DEL BRANO
Le tue mani
Più letali degli spari
Non lasciare la presa, rimani
Se cadiamo aggrappati
Con un salto giù da 10 piani
E spero qualcuno mi salvi
Se con te è come perdere i sensi
E non posso e non voglio fermarmi
Che ti fermi
Non c’è niente che io possa farci
Siamo solo invisibili agli altri
Bruciano gli occhi
Con i tuoi abbaglianti
Dimmi perché ora piangi
E mi guardi anche se non mi vedi
Tranne quando siamo stesi
Ubriachi sopra i marciapiedi
Ti ricordi correvamo contro vento
Nel buio sui duecento
In fondo è stato bello
Cani randagi
Non siamo uguali
Gira tutto e mi sembra l’inferno
Sarà dura ma il cuore è di spugna
Farai crederci a dire lo stesso
Quando dici che tutto si aggiusta
Tu che sembri anche troppo perfetta
Così bella che sembra una truffa
Sono qui pronto a venderti il cuore
Aspettando solo la cifra più giusta
E non voglio sprecare un momento
Le tue unghie mi strappano a righe
Io che ho sempre avuto il vuoto dentro
E chissà come tu lo riesci a riempire
Non so come raccogliere i pezzi
Ho imparato solo a demolire
Prendi fuoco sopra la mia pelle
Ma sei come giaccio sulle ferite
Bruciano gli occhi
Con i tuoi abbaglianti
Dimmi perché ora piangi
E mi guardi anche se non mi vedi
Tranne quando siamo stesi
Ubriachi sopra i marciapiedi
Ti ricordi correvamo contro vento
Nel buio sui duecento
In fondo è stato bello
Cani randagi
Non siamo uguali
Se ti parlo e non ascolti una parola
C’è qualcosa in lui che proprio non funziona
Lo so anche se non lo ammetto
Niente ha senso se non sei con me
E mi guardi anche se non mi vedi
Tranne quando siamo stesi ubriachi
Sopra i marciapiedi
Ti ricordi correvamo contro vento
Nel buio sui duecento
In fondo è stato bello
Cani randagi
Non siamo uguali