Ariete Spifferi testo e significato.
È uscito il 25 febbraio 2022 Specchio, il primo album di Ariete. La decima traccia del disco si intitola Spifferi.
ARIETE Spifferi SIGNIFICATO
Il brano è stato scritto e prodotto completamente da Arianna Del Giaccio.
“Spifferi” è un piano-voce intimo tipico dello stile Ariete. Un amore che non c’è più, un ricordo cantato dalla dolce voce della cantautrice che entra dagli spifferi della finestra. Niente rabbia e nessun tipo di rancore, solo un soffio di memoria che entra nella testa dell’artista ed esce sotto forma di canzone.
ARIETE SPIFFERI TESTO
Vorrei sapere a cosa pensi ora che siamo lontane, distanti
e queste miglia viaggiano davanti
non so sognare se so che tu piangi
noi sbattevamo le porte solo per voler essere un po’ più grandi
come due adulti che vivono male
ma siamo piccole gocce nel mare
mi sento in difetto, per averti persa ancora
fuori è buio pesto, 30 luglio pieno, macchine fanno la coda
io resterò chiusa in casa, guarderò il caldo passare, sento i tuoi respiri negli spifferi delle persiane
RIT
E non va più via quel ricordo che avevo di noi quando calava il buio senza niente intorno
quella voglia che avevo di urlare, pararti le spalle, sorreggere il mondo
non va più via, non va più via, non riesco a prendere sonno
non va più via, non va più via.
Oggi è nuvoloso e piove solo su di me
chissà se anche i grandi agiscono senza un perché
lascio a mani vuote sempre chi mi vuole bene
quell’estate calda l’ho vissuta nella neve
sbattevamo i piedi così forte,
sul tetto del mondo, senza mai cadere
siamo scivolate così in fondo, ora è tutto fermo, passano le sere
mi sento in difetto, per averti persa ancora
fuori è buio pesto, 30 luglio pieno, macchine fanno la coda
io resterò chiusa in casa, guarderò il caldo passare, sento i tuoi respiri negli spifferi delle persiane
RIT
e non va più via
quel ricordo che avevo di noi quando calava il buio senza niente intorno
quella voglia che avevo di urlare, pararti le spalle, sorreggere il mondo
non va più via, non va più via, non riesco a prendere sonno
non va più via, non va più via.
Mi sento in difetto, per averti persa ancora
fuori è buio pesto, 30 luglio pieno, macchine fanno la coda
io resterò chiusa in casa, guarderò il caldo passare, sento i tuoi respiri negli spifferi delle persiane.