Pinguini Tattici Nucleari, Nativi Digitali: significato del testo del nuovo brano contenuto all’interno dell’album Hello World (Epic / Sony Music Italy).
I Pinguini Tattici Nucleari tornano con Hello World: un viaggio di 15 brani che invita l’ascoltatore a mettersi “scomodo“, a lasciarsi coinvolgere, a essere pronto ad alzarsi per ballare, a sedersi per riflettere e a intraprendere un percorso caleidoscopico tra emozioni, esperienze e riflessioni.
Già disponibile sia in digitale che nei formati CD, CD autografato, LP picture, LP colorato e LP colorato autografato per Epic / Sony Music Italy, il disco vuole infatti regalare una nuova prospettiva, come sempre estremamente personale e sentita, sulla complessità del presente, ancora una volta attraverso gli occhi di una band.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI, “nativi digitali”: SIGNIFICATO DEL BRANO
“L’idea che un giorno lontano macchine e uomini si scontrino in una vera e propria ‘guerra esistenziale’ da sempre affascina la scrittura fantascientifica. Il tema intriga anche me, anche se penso che non ci sarà mai alcun conflitto: è grazie alla pace che le macchine vinceranno la guerra. Ci sono attitudini intrinseche nell’animo umano, prima fra tutte la pigrizia, che rendono la gara persa in partenza.
Con Nativi Digitali mi sono immaginato un futuro distopico, dove solo uno sparuto gruppo di esseri umani riesce a sfuggire allo strapotere delle macchine, scegliendo di vivere in apposite riserve, lontane da algoritmi e codici”.
“nativi digitali”: testo DEL BRANO
Riccardo Zanotti, Marco Paganelli
Are you happy? I am
On and on
Iniziò tutto per curiosità
Una corsa all’oro in cui però si perse l’anima
Ci dimenticammo presto di essere animali
Per guarire i mali, per scoprirci uguali, ma
Dentro la mela c’era il seme del cianuro
Dalle finestre si vedeva solo buio
Un dubbio si fece strada tra la gente:
Ma se nel nuovo mondo non contassimo più
niente?
Il tramonto dell’uomo coincise
Con l’alba di una nuova era: era la fine
Le macchine ballavano sui corpi dei nemici
Che non erano morti, erano peggio: erano
pigri
L’automazione rese tutti più tranquilli
Le schede madri partorirono dei figli
Scoppiò una guerra, la peggiore
Travestita da pace
Travestita da amore
Mi alieno dall’umanità
Sono un nativo digitale
Per annaffiare i sogni aspetto il temporale
Ma com’è l’aria giù in città?
Si riesce ancora a respirare?
Ricordo quando stavo là e vivevo male
AI AI AI
Il primo turning point fu l’election day
Loro contro noi, han vinto per un frame
Andò al potere un codice chiamato
Hammurabi
Che ti leggeva le mani in cambio dei dati
Quando ogni dato fu preso
Ogni peccato espiato
Ogni futuro compreso
Ogni segreto spiato, divenne chiaro
Che l’uomo era un errore
Sembrava innocuo eppure
Il codice morse la mano del creatore
Se non li riesci a combattere allora unisciti a
loro
Tutti fecero questo tranne qualcuno fuori dal
coro
Nacque una religione, stava fuori dalle città
Prega un Dio che non si è mai visto a forma
di bug
– Rit –
I nativi digitali resistevano isolati
Elessero dei capi per guidare la tribù
Lottarono con forza e vennero decimati, poi
Distrussero dei server, però niente di più
Da allora hanno in gestione i casinò nelle
riserve e gli algoritmi li pagano bene
Per giocare col solo futuro che tiene duro
Perché fuori da lì ormai si può prevedere
tutto
– Rit –