“chi guarda il cielo per ultimo/ non lo trova meno splendente”
L, da sola, che basta.
La Spezia, L’Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca.
Andiamo a Livorno, con la Toscana e Bobo Rondelli (Roberto, quando non in arte, anche se pare cosa rara).
Suona tantissimo, fin da giovane, tutto quello che può, ovunque può. Comincia cantando in inglese, con Les Bijoux, e poi passa (fortunatamente, vista la padronanza che rivelerà in seguito) al cantato in italiano. Ha inizio la lunga avventura con gli Ottavo Padiglione (l’allora reparto di psichiatria dell’ospedale di Livorno) che lo porta ad uscire dalla Toscana, a farsi conoscere in tutta la penisola e a produrre album che riscuotono un successo notevole.
Prima con la EMI (Ottavo Padiglione, 1993) e poi con la Universal (Fuori Posto, 1995) raggiunge una discreta fama nazionale, poi salta di etichetta in etichetta (basta ascoltarlo, riconoscere le sue radici, per capire che ciò che sta cercando non è il successo ma la libertà artistica incondizionata), alternando il lavoro da solista con la collaborazione di gruppo. In questi anni diffonde l’idea che la musica sia tanto bella quanto variegata, sfonda i concetti di genere mescolando tutte le tendenze che gli riescono, passando dal rock al blues, dal reggae al jazz, senza mai adagiarsi su un’influenza precisa. Nel frattempo, per non annoiarsi mai, si mescola a piene mani nel mondo del cinema italiano, aprendo e chiudendo parentesi e collaborazioni.
Pubblica due nuovi album da solista, Per Amor del Cielo (2009) e L’Ora dell’Ormai (2011), sempre mescolando tutta la musica che ha in testa, e nel 2013 approda ad un nuovo progetto: Bobo Rondelli e L’Orchestrino, una (quasi) orchestra in cui spiccano su tutti gli ottoni. Il nuovo album è incredibile, un mescolio di ritmi e colori che sembrano provenire da ovunque e comprendono ampiamente la vasta tradizione della musica popolare italiana, una chicca da consigliare a chi di musica se ne intende.
Alla fine forse i grandi locali non sono il suo habitat naturale e forse non segna il tutto esaurito su palchi importanti, ma gira l’Italia suonando e cantando ovunque ci sia voglia di sentire della musica di altissima qualità, se davvero credete che questo non basti dovreste provare ad ascoltarlo, dal vivo o da casa.
Album consigliato: Bobo Rondelli e L’Orchestrino – A Famous Local Singer (con l’orchestrino salta e cambia stili come non mai, per non annoiarsi sicuro)
Pezzo consigliato: Bobo Rondelli – Madame Sitrì (per provare a capire Livorno, anche senza esserci stati, e apprezzare una voce che più piena non si può)
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