20 Gennaio 2017
di Interviste, Recensioni
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20 Gennaio 2017

DA OGGI IN RADIO… 20 gennaio: J-AX & FEDEZ feat ALESSANDRA AMOROSO, LIGABUE, VIOLA VALENTINO, TIMOTHY CAVICCHINI e…

Ecco le pagelle dei singoli in radio da oggi: J-Ax & Fedez feat Alessandra Amoroso, TimoThy Cavicchini, Viola Valentino, Ligabue e...

timothy cavicchini
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J-Ax & Fedez feat Alessandra Amoroso, Ligabue, Timothy Cavicchini, Francesco De Gregori… sono solo alcuni degli artisti che escono oggi in radio con i loro nuovi singoli.
Ecco l’appuntamento consueto con le pagelle dei radio date del 20 gennaio.

Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.

Brothers – Il viaggio

Il duo sardo si affaccia all’airplay con questo brano dal testo positivo, che inneggia alla forza personale, alla determinazione per non precludersi obiettivi e provare a raggiungerli. Musicalmente è un pop/rock abbastanza convenzionale che apre soltanto nel finale a sensazioni folk delle loro origini.
Sei

Canton – Respiro

La band 80 che in diversi ricorderanno per Sonnambulismo e poco altro, ha invece un registro musicale interessante, che mischia spezie provenienti da quella riabilitata decade e approcci meno poppettari dalle nicchie di oggi. Gli ingredienti ci sono ma Respiro non è sufficientemente forte per accendere nuovamente il faro su di loro.
Quattro ½

Timothy Cavicchini – Senza se

Resta a galla Cavicchini che continua a produrre brani che non ti fanno gridare al miracolo ma non si fanno nemmeno respingere a mittente. Anche questa Senza se, vocalmente ardita nonché molto suonata come da tradizione rock, conferma che il personaggio c’è, l’energia pure, eppure non gli fa far lo scatto e la ciambella pur sempre saporita, resta comunque senza il buco.
Sei =

Stefano Colli – Crudele

Più forte nelle intenzioni che nella resa, più forte nella voce che nella base un po’ stantia. Avrebbe dovuto lavorare di dosaggi per rendere il brano, che ha una sua credibilità, più appetibile.
Cinque

Francesco De Gregori – 4 Marzo 1943

So che farò lesa maestà ma non ci si può esimere dal dire ciò che si pensa realmente. Mi ha un po’ stancato un grande come De Gregori che ritrita i repertori suoi ed altrui. In questo caso ( a differenza della Mannoia qualche anno fa ) del suo amico immenso ( come lui ) Lucio Dalla ha davvero scelto una di quelle canzoni che abbiamo risentito in tutte le salse e di cui, forse, non c’era bisogno di un’ulteriore edizione.
Quattro ( alla valenza dell’operazione non alla sua qualità che non si discute )

Simone Delfanti – Per Averti

Leggero pop/rock , scanzonato e gioviale, che potrebbe trovare possibilità di airplay più che dignitoso con il divenire delle belle giornate. Assonanze vocali con Il Cile soprattutto nelle aperture. Intelligenti alcune punteggiature elettroniche di sottofondo nella fase finale.
Sei +

Demonology Hi-Fi & Cosmo – Fino Al Giorno In Cui

Mezzo mondo Subsonica chiama a rapporto una delle realtà più interessanti della musica italiana attuale e cioè quel Cosmo già più volte segnalato. Il brano scorre su un binario parallelo rispetto alla solita musica italiana, come alcuni brani della band torinese che non abbiamo ascoltato come singoli negli anni. Forse un po’ troppo per la massa, ma chi dice che a loro ci si rivolge sempre? Anche no.
Sette

Ex Otago & Jake La Furia – Gli occhi della furia

Musicalmente, come sempre, meritevoli di attenzione, gli Ex Otago si producono in questo brano che festeggia la capacità di sorprendersi, la cui assenza è malattia che rende le vite anemiche. E Jake La Furia non stride, ma risulta perfettamente dentro alla cosa come punto di forza aggiunto.
Sette ½

Valeria Farinacci – Insieme

Sarà tra i giovani a Sanremo questa classicissima voce, con questo classicissimo brano, di cui… si sentiva davvero il bisogno? Non per Valeria che canta davvero bene, ma possibile mai non ci fosse per lei un brano che fosse più al passo coi tempi? E che avesse una frase per lo meno migliore di “come aprire un panificio che ogni mattina panificherà”?
Quattro =

Gemeliers – Per Incontrarti Ancora

Arrivare dalla Spagna, cantando in italiano come si faceva tempo fa, per invaderci con un brano carino e scorrevole ma per uno stile che fior fior di giovani nostri artisti battono per emergere. Certo i Gemeliers hanno il faccino ed allora potrebbe succedere di tutto per loro, come per le iberiche strade. Però uffà!
Quattro

Luca Gennariello – Ballerò per te

Se le strofe sono un campionario di già sentiti riproposti senza particolari guizzi di genialità, l’inciso del pezzo è davvero da orticaria. Ci vuole intelligenza anche per esser leggeri, forse addirittura di più che per scrivere un brano impegnato.
Tre

Il Caos – Il Caos dentro

Con una voce che sembra strappata all’Ivan Cattaneo degli anni 80, Il Caos, all’anagrafe Nicola Tarantino, esordisce con questo brano sagace nel testo e pieno di idee nella base, forse un filo abbozzate, ma dai riferimenti chiari. Potrebbe funzionare, ma per gli esordienti il condizionale è d’obbligo.
Sei +

Jaspers – Mr Melody

Strofe impertinenti ed inciso più melodico per questo singolo meno centrato del precedente, forse un filo confuso nell’arrangiamento in cui ci hanno infilato qualcosa di troppo. C’è un approccio giusto, rivolto sempre all’internazionale ed alle frange indie, ma stavolta il risultato corre il rischio di stancare in fretta.
Cinque =

J.Ax, Fedez & Alessandra Amoroso – Piccole Cose

Avrà sicuramente successo questo singolo del terzetto che arriva ad anticipare Comunisti Col Rolex l’album dei due rappers/amici /soci in affari in cui l’Amoroso è solo l’intrusa di lusso. Avrà successo si diceva, ma il brano non ha quell’impatto di altri duetti che i due hanno proposto separatamente ed è vittima del solito troncamento ad uso e consumo delle radio, davvero insopportabile.
Cinque ½

Leonardo Lamacchia – Ciò che resta

Anche Leonardo sarà sul palco di Sanremo tra i giovani ed anche lui ( vedi Farinacci ) ha un brano molto classico. La differenza sta però nel testo di abilità cantautorale e nella capacità di interpretazione che lo rende non miracoloso certo, ma emozionale da seguire.
Sei ½

Ligabue – E’ Venerdì e non mi rompete i coglioni

E’ il Liga meno rock di sempre, ma non per questo meno riuscito, anzi. Il tocco di nuovo accende un’attenzione che altrimenti sarebbe stata limitata ad un’attesa mai disillusa ma pur sempre abbastanza solita. E’ la vita di provincia raccontata in maniera più godereccia, quella del riposo ambito e raggiunto del fine settimana… per chi può permetterselo ancora.
Sette

LowLow – Il Sentiero Dei Nidi Di Ragno

Bella l’atmosfera per questo giovane ma già sottolineabile artista della scena hip hop. Il brano funziona proprio, sposando una base invidiabile ad un testo adattissimo alla stessa. Difficile pensare che le radio generaliste gli aprano le porte ma questo non è sinonimo certo di bassa qualità.
Sette +

Magacustica – La Scelta

Più ritmica che altro, non risultano disdicevoli ad immaginarli live, ma un brano del genere non ha troppi perché per esser ricordato, risultando al fine solo un saggio ben eseguito di dinamica.
Quattro

Dylan Magon – Ricorda che

Presentata alle selezioni del Festival di Sanremo questa Ricorda Che avrebbe forse meritato miglior risultato. E’ un brano sui buoni sentimenti, quelli che piacciono molto alle mamme, magari un po’ meno alle figlie, nettamente diviso tra strofe incalzanti con fiati corti, difficili da cantare ed incisi molto aperti per dimostrare soprattutto la bella pasta vocale.
Sei ½

Massimetto – Labbra blu

Tentativo easy per quest’amante del rock blues, riuscito nemmeno a metà. Il brano può far indubbiamente simpatia, (anche se non è dire “cazzo o culo” che sortisce l’effetto) ma appare fragile proprio nella parte che dovrebbe fare la differenza, cioè l’inciso, ripetitivo e senza accenti particolari.
Quattro

Giuseppe Milici & Neja – I Will Survive

Come prendere Gloria Gaynor e farla suonare come Mario Biondi? Ci pensa Giuseppe Milici che raccoglie con l’aiuto di Papik il brano più celebre della regina della dance 70, lo fa cantare da una di quelle dei 90, ovvero la non dimenticata Neja e lo arrangia con calde percussioni e la sua speciale armonica. La magia non è rinnovata ma nuova.
Sette

Laura Pausini – 200 Note

I fans lo attendevano da molto ma solo adesso Laura Pausini estrae questa 200 Note dal suo ultimo album di inediti Simili. Per la firma di Tony Maiello, Laura appare molto classica, melodica, come se non fosse passato granché tempo dagli esordi anni 90. Eppure in questa veste è molto riuscita, molto Laura, come cugina tornata dall’estero che non vedevi da anni e ti accorgi che è sempre la stessa. Meritevole non aver tagliato il finale per esigenze radio di cui in realtà non frega nulla a chi la radio l’ascolta.
Sei ½

Rhumornero – Maschere

Rock spinto leggermente più in la della branca fm, mantiene quell’appetibilità radiofriendly non scadendo nell’ovvio. Buone le dinamiche ed il testo che ci chiede se senza le maschere che abbiamo indossato da tempo ci sappiamo stare.
Sei ½

Spada & Ezra James – Something New

Cambia registro di continuo il dj e producer italiano tanto che fai fatica a riconoscere l’impronta; eppur la cosa non è affatto da intendersi con accezione negativa. Molto meglio risultare sempre nuovi che ripetersi all’infinito o accodarsi a filoni, come spesso i dj sono soliti fare. E come recita titolo per Spada questa canzone è davvero qualcosa di nuovo; nuovo e piacevole.
Sette

Viola Valentino – Ti Amo Troppo

Sorpresa tra le sorprese Viola Valentino riesce a trovare un brano che risulta davvero appetibile sia per suoni ,che mischiano attualità e passato, che per testo che narra di un amore malato, di cui le donne spesso sono vittime. In questo caso però l’amare troppo non è sufficiente per farsi fare del male.
Sette