Levante, Urban Strangers, Luca Madonia, Fabri Fibra… ecco alcuni degli artisti protagonisti del radio date di questa settimana e, di conseguenza, delle pagelle di Fabio Fiume.
Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.
Vivian B – Real kick
Una delle vocalist dance più famose degli anni 90 ( quando era voce dei Da Blitz ) ritorna con un brano che ha il solito merito di riconsegnarcela con la sua voce potente. Però la base è un po’ stantia e pesca da cose che speriamo spariscano in fretta. Inoltre non si capisce il senso di una edit così breve e tagliata di colpo.
Quattro
Alessio Creatura – Dici di non pretendere
Tutto un po’ inutile. Scorre via senza nessuno dei sussulti raccontati nel comunicato stampa , cominciando dai complicati cambi di tonalità che… poi non ci sono. Al massimo potrebbe essere una b-side e nemmeno ben riuscita.
Quattro
Lisa Fabris – Tu
Che cosa vecchia e stantia! Tutto davvero trascurabile, dal testo melenso alla voce acerba ed impersonale, dalla base da Zecchino d’Oro ( e sto offendendo lo Zecchino, me ne rendo conto ) ad una contemporaneità giusta se si fosse nel 1994. Il tutto da una ragazza di 16 anni… ma non erano ribelli?
Tre
Fabri Fibra – Fenomeno
Citazione colta per quel che riguarda l’hip hop che arriva da Phenomenon di LL CooL J uno dei pioneri dello stile. Fibra trova sempre il modo di svoltarla, cosa non facile in uno stile dove la differenza la può fare esclusivamente la base, perché la maniera di raccontare e raccontarsi differenzia l’artista dagli altri, quasi mai da se stesso.
Sei ½
Matteo Greco – Dammi del tu
Un dialogo tra un cane ed un uomo, dal punto di vista del cane. Non mancherà di toccare gli animalisti ma a “livello canzone” è davvero un po’ inutile. E poi se vogliamo dirla tutta, ma chi l’ha detto che un cane pensa questo? A meno che Greco non abbia poteri non noti….
Tre
Levante – Non me ne frega niente
Potrebbe essere il pezzo della svolta per Levante, quello che la evolve da bella promessa a brillante realtà. Ci vuole l’appoggio dei media, ma qui non sarebbe regalo, ma supporto di un bell’uptempo con strofe metricamente interessanti ed inciso risolto.
Sette+
Luca Madonia – Il nostro tempo
Volge all’elettronica Luca Madonia e lo fa semplificando anche il linguaggio ma non il messaggio, che resta sempre importante. Qui è un invito ad affrontare i momenti negativi con positività, solo così qualcosa di buono verrà. D’impatto.
Sette
Mathias – Scacco matto
Ci sono certe cose che non meritano incoraggiamento. Cosa vuol dire questo brano, registrato tra l’altro male, di una ripetitività impressionante, che nell’inciso sembra richiamare la variazione di Gatto Matto di Roberto Angelini, brano che dimenticherebbe volentieri anche lui ? Per trovare qualcosa di ripetitivo a questi livelli bisogna andare indietro al 1984 con Amore amore di Marisa Sannia.
Due
Mark Morris – Le mie paure
Retto da una melodia di piano, un po’ vecchio nell’arrangiamento, questo brano risente di somiglianze con il fare di artisti ben più famosi, forse idoli per Morris. Grignani ad esempio è rintracciabile nelle strofe, non solo per la vocalità ma anche nelle sovrapposizioni vocali. Nell’inciso invece ci sono alcune inflessioni “baglionesche”.
Quattro=
Ottodix – Micromega boy
Riferimenti elettro new wave abbastanza nitidi con voce anche in perfetta sintonia con quei suoni che volevano. Potrebbe funzionare, soprattutto se appoggiato ad un video visionario che ben potrebbe rappresentare queste atmosfere che paradossalmente appaiono ancora oggi futuriste, nonostante siano passati più di 30 anni da quando erano di moda.
Sei ½
Piccola – Piccola
Sarà un sicuro successo ma… cosa posso mai dire?
Due
Stefano Picchi – Ama e dimentica
Non è servito il testo di Papa Francesco per permettere l’accesso ai big di Sanremo 2017 a questa preghiera di pace universale. Certo il messaggio è quel che è, ma la funzionalità del pezzo non è misurabile su quel palco.
Senza Voto
Jake Sarno – Feathers and wax
Già noto col vero nome e cioè Jacopo come bimbo prodigio, Sarno si produce in una ballata che alterna elettronica ed arpeggi di chitarra, voce sabbiata con ipnotiche sovrapposizioni. Il tutto è piacevole e stranamente adatto, vista la provenienza, alle radio confidenziali.
Sei ½
Franco Simone – Paisaje
Versione latina ( arrangiata in cumbia ) della sua famosa Paesaggio, in omaggio all’artista Gilda che la rese famosa nei paesi latino americani ed oggi al centro di un film autobiografico che ne celebra la vita. Franco se ne riappropria e la rende piacevolmente attuale, con suoni caldi che nonostante festosi non nascondono una malinconia di base.
Sei+
Francesco Sparacello – West
Progetto dance che mischia per il brano ambientazioni western ( con annessi spari e voci ) , base elettronica al passo coi tempi e rivitalizzazioni di sensazioni che si perdono ai tempi dei Rondò Veneziano. Non brilla per finezza ma potrebbe funzionare.
Sei
Urban Stranger – Stronger
Brano che richiama molto il mondo di Marlon Roudette e probabilmente avrebbe garantito loro un più forte appeal radiofonico rispetto alla precedente Bones. Ma hanno preferito esser originali e ben venga. Qui siamo sul compito ben fatto, ma poco altro.
Sei