Settimana piena di nuovi singoli questa a cui è stato sottoposto il nostro critico Fabio Fiume, per potercene poi raccontare attraverso le sue mini pagelle. Da Laura Pausini a LowLow feat Riki… chi sarà riuscito a convincerlo?
Scopriamolo assieme.
Si ricorda che si tratta dei pareri del solo Fabio e non di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi al termine delle minirecensioni non mettono in relazione in alcun modo artisti diversi tra loro, ma rappresentano il valore di quel brano nella carriera di chi lo propone.
Davide Amati – Ma dove sei
Fragilina, oserei dire quasi scolastica, come quelle canzoni che il chitarrista provetto della classe prepara per il concerto di fine anno. C’ è poco da raccontare a riguardo.
Quattro
Bianca Atzei – Fire on ice
Mentre sgambetta sulla spiaggia più spiata della tv, esce in radio questo insolito singolo in inglese, dove fai persino difficoltà a riconoscerla. Si tratta di un disimpegno modaiolo in cui sembra a suo agio, nonostante l’inglese non eccezionale, ma che difficilmente farà la differenza nella sua carriera, almeno quella musicale.
Cinque 1/2
Beky – Intenso
Brano pop leggero, piacevole e scorrevole all’ascolto, ma senza alcuna prerogativa per essere in qualche modo ricordato, emergere dalla massa. Come quegli allievi che prendono il loro 6 all’inizio dell’anno e se lo portano dietro per entrambi i quadrimestri, senza sforzi ne cadute.
Sei
Nicolas Bonazzi – Ali di carta
E’ un buonissimo brano pop melodico, curioso anche nei cambi d’intenzione nel suo percoso, con gli incisi senza ritmica. Il problema è solo uno: avrebbe avuto bisogno di un palco come quello di Sanremo perché la gente gli dedicasse 3 minuti d’ascolto e se ne accorgesse. Con le sole radio la vedo difficile, comunque…
Sei ½
Lara Ferrari – Solarietà
Immaginabile in esecuzione live dove potrebbe avere più forza che in disco, dove purtroppo cammina su tracciati di artisti come Nicky Nicolai, validi ma praticamente nulli a livello radio. Un perché non c’è, è che in realtà il tutto è un po’ anacronistico, il che non vuol dire che non sia valido. Per insieme di fattori quindi…
Sei
Giulia Gregoric – Animal
Delicata modalità jazzy inserita, ben portata avanti sia nella scelta canzone che nella voce, particolarmente adatta a queste atmosfere. E’ però per palati specifici, che col mondo radio hanno poco a che spartire.
Senza Voto
Jovanotti – Le canzoni
Più vicina al mondo dei suoi ultimi dischi, Ora in particolare, è probabilmente la canzone più gusta per il mondo radio. E’ un fatto di sound e Jovanotti in questo ha sempre avuto un gran fiuto, anche quando ha osato. E poi alla fine ognuno ha la sua canzone.
Sette
Marco Laschi – Take my heart
Progetto dance che gode di un lavoro di ricerca retrò sulla voce, messa poi al cospetto di suoni tutto sommato non nuovi ma in questo periodo non abusati nelle ambientazioni a tema.
Sei+
Achille Lauro, Gemitaiz, Quentin 40 & Puritano – Thoiry remix
Versione con spinta danzereccia di questo brano che mette assieme un po’ di voci di grido dell’ultimo hip hop. Ovviamente è per amanti di stile, per chi ha naturale questo tipo di slang nel suo parlare. Il resto inorridirà. Finale affrettato.
Cinque
LowLow & Riki – Sbagliato
Uno degli argomenti forti con cui possono trovarsi faccia a faccia gli adolescenti, raccontato da due che adolescenti non sono ma che a loro si rivolgono risultando adatti; siamo comunque di fronte al talento hip hop in ascesa ed a quello pop di maggior successo dell’ultimo anno. Le note di quest’ultimo però, non sono un tantino ardite pensandolo poi dal vivo?
Sei+
Madman & Coez – Centro
Sesso e sballo alla base di questo pezzo che ha suono da accompagnamento per serate da sballo di freschi patentati o poco più. Certo certe tematiche sono meglio cantate da loro che da mentori di stile quarantenni… anche se Coez non è certo di primo pelo!
Sei ½
Maldestro – Arrivederci allora
Ha sempre scrittura interessante questo autore che riesce a sfuggire sempre da banalità o similitudini con altri. Il brano in questione però non ha la forza delle sue proposte precedenti, ma forse è solo colpa di quelle, che erano troppo alte.
Sei
Camila Miconi – Il nostro bene
Non male motivo e scelta della modalità d’interpretazione. Tuttavia la base appare un po’ troppo scarna, piena di vuoti. Ci sarebbe voluto qualche innesto d’accompagnamento e forse qualche punto corale.
Cinque
Edoardo Palamara – Elena non farmi male
E’ un’idea più valida musicalmente che come testo, che trova proprio nell’inciso e nella sua frase, titolo del brano, ripetuta ad oltranza, il maggior punto di debolezza. In generale c’è un po’ di piattume interpretativo., che rende il pezzo praticamente tutto uguale e poi chiuso in fretta, guarda un po’ con un’altra ripetizione.
Quattro
Laura Pausini – Non è detto
Raramente negli ultimi dieci anni Laura Pausini è stata più centrata di così, come in questo nuovo singolo che riesce a rinnovarla pur ancorandola alla tradizione, a permetterle di vantare il bel canto, ma non a stupidire l’ascoltatore con mugolii o strillini vari, a raccontare una storia ed a comunicarne l’esatta forza, come la grande cantante che è deve sempre saper fare e non sempre invece le riesce. Qui è da applauso.
Otto
Matteo Rovatti – Amami davvero
Rovatti si è ingoiato Tiziano Ferro, nelle basse, senza però scrivere una cosa che possa nemmeno lontanamente apparire interessante allo stesso modo. E poi sale e diventa altro, con la voce che si rompe ma senza donare un’emozione particolare, su una canzone che ha motivo che si ripete ad oltranza.
Quattro
Selton – Sampleando Devendra
Spagnolo, portoghese ed italiano convivono in questo brano pieno di saudade brasiliana, questo brano è un omaggio per loro. Indubbiamente c’è tanto gusto per ritmiche calde, però al brano manca quel qualcosa che gli permetta di trasformare calore e malinconia, che in genere è connubio che funziona, in qualcosa di appetibile per tutti. Resta per pochi.
Cinque
Milena Setola – Amare te
Pop elettrico abbastanza solito sia come arrangiamento che come testo. La voce è adatta allo stile, ma non dotata della dote della riconoscibilità. Insomma scorre il tutto ma l’impronta che lascia è più leggera di quelle sulla sabbia.
Cinque
Sonohra – Per ricominciare
Un passo indietro alle origini, quelle che li hanno resi noti ben 10 anni fa con un Sanremo molto fortunato che altresì non ha protratto nella loro carriera continuità. Non come musicisti però, visto che anche questo brano ha comunque influenze di una seconda parentesi della loro carriera, quella più etnica in cui avevano fatto sentire buone cose.
Sei+
Paola Turci – Eclissi
Tenue racconto del dove finisco io e cominci tu, con punte di elettronica ad impreziosire una melodia ariosa su cui Paola si muove in maniera vocalmente sinuosa, graffiando nell’inciso che dona forza. Artista presente a se stessa e sempre centrata nelle sue proposte.
Sette+
Zen Circus – Catene
Riescono qui ad essere radiofriendly senza rinunciare alla loro natura indie e ad un testo sagace e da ascoltare con attenzione. Bella la ritmica e le aperture che profumano di Rino Gaetano, forse un filo più educate vocalmente.
Sei ½