E´venerdì e come ogni venerdì torna l’appuntamento con le pagelle dei singoli in radio da oggi. Tante nuove uscite da Syria ai Tiromancino, da Ciuffi Rossi a La Differenza feat Edoardo Bennato.
Andiamo a scoprire i voti che ha dato oggi il nostro critico musicale.
Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.
Marco Ancona – Quando resta solo il nome
Alcune inflessioni vocali fanno molto Umberto Tozzi ma lo stile musicale è posto altrove. E’ questo un pop tirato con frecce che indicano il rock i cui viali Marco imbocca solo però, senza spingersi fino in fondo. Si lascia però ascoltare.
Sei
Emanuele Barengo – Electro music not stop
Esercizietto di stile senza troppa inventiva e con un finale “spezzatempo” che pare più un abbozzo frettoloso.
Quattro
Tony Cicco – Svegliati però
L’ex Formula 3 resta fedele, da batterista qual è, al suo stile ritmico per questo brano del ritorno che però non ha particolari prerogative per riportarlo all’attenzione mediatica. I riferimenti chitarristici sono un po’ prigionieri degli anni di massimo splendore ed al brano manca il guizzo di genio.
Cinque
Ciuffi Rossi – Come noi due
Pop adolescenziale giusto per l’età dei due gemelli canterini; certo se ci si aspetta un’idea che non sappia di zuppa riscaldata meglio non avvicinarsene, ma per il pubblico a cui si rivolgono i due potrebbero essere le prime volte a contatto con questo genere… Benji & Fede a parte.
Sei
Manuel Costa & Hi-Ly – Watch out the day
Il dj italiano regala una nuova prova clubbing di tutto rispetto, sia per le sonorità molto differenti da quelle modaiole che per la voce particolarissima scelta per supportarle, che ricorda per distacco una delle voci dei Delta V , l’americana Gi Kalweit . Un po’ troppo breve.
Sei ½
Dj Tafta, Daniel Arceri & Ed D’Onghia – Soldier
Virata ad una dance più da accompagnamento che da ballo, ti lascia un po’ in attesa di un esplosione che non arriva e di un inciso che si lasci cantare, di cui finisce per subirne l’assenza.
Cinque
Andrea Frontera & Tom Weak – Let me more
Dance incalzante che nel momento in cui ti aspetti l’inciso ripiega in una variazione musicale che sorprende nell’essere scarna eppure strappa grande attenzione proprio perché inaspettata. E’ una produzione italiana che non prende da già sentiti, ma detta nuovi parametri, un po’ come nel nostro storico passato.
Sette ½
Gionathan & The Groovers – Guerriero
Era il caso di rifare un brano che abbiamo ancora nitidamente nelle orecchie? Non è ancora scaduta la versione originale di Mengoni ed arriva già questa nuova della band torinese, chitarre, percussioni ed una voce che si pone nelle inflessioni a metà tra Marco stesso e Francesco Renga. E’ fatta bene, ma un filo inutile.
Cinque ½
La Differenza & Edoardo Bennato – Tira a campare
Rifare Bennato non è mai facile e chiunque ci si approccia finisce che gli chiede di collaborare alla fine. Troppo personale per uscirne indenni, ma La Differenza qui ha grande merito di rispolverare un brano forse dimenticato del rocker di Bagnoli ed è mossa intelligente perché il testo è di grande attualità ancor’oggi dopo oltre 40 anni.
Sei ½
Laioung & Guè Pequeno – Vengo dal basso
Il trap è la modalità rap più in voga del momento ma Laioung non si ferma a questa convenzionalità avendo tra le sue possibilità anche la modalità canto… e non è poco. Ci sono diversi aiuti di post produzione, ma il colore black della voce crea attrattiva.
Sei ½
Lemandorle – Ti amo il Venerdì sera
Più interessante musicalmente che nel testo, che soprattutto nell’inciso avrebbe meritato almeno una frase in più… e dico almeno., perché ce ne stavano anche altre 3 o 4. Peccato perché musicalmente è centratissima.
Cinque+
Le Stanze di Federico – Oltre l’immagiNazione
E’ indubbio che il reggae è tornato di gran moda e qui, usandolo, si trova il modo di raccontare un messaggio antirazzista che sfugge a frasi fatti e luoghi comuni. I fiati donano una gioia estiva di cui già lo stile è portatore sano.
Sette
L’Ombra del Califfo – Eccoci qua
Sono già 4 anni che il Califfo non c’è più e per l’occasione s’è deciso di omaggiarlo con un inedito scritto dal suo storico bassista e co-autore Frank Del Giudice regalato alla cover band ufficiale. Il risultato però sveglia solo la nostalgia per una voce unica nella sua diseducazione e non basta l’interpretazione imitata a conferire quello stesso pathos. Magari era meglio regalare il brano ad un interprete di valore, come spesso tra l’altro il Califfo era solito fare. Peccato perché il brano è bello.
Quattro
Marco Masini – Tu non esisti
Cantore personale sia nella scrittura che nel timbro caratteristico, rende stavolta un brano un po’ più sentito nell’arrangiamento, che sposa, soprattutto nell’inciso, soluzioni già sentite ( L’amore esiste della Michielin in testa ) che fanno sì moda ma che tolgono peculiarità.
Cinque
Mister Pipoli – Roma
Ma per favore! Cristiano Malgioglio rivisto e corretto in salsa etero ma non meno pittoresco e soprattutto non con la stessa capacità autorale, né quando ha composto cose importanti, né quando si è cimentato in brani più ludici.
Due
Moseek – Tina
Riaggiornamento da single per questo brano già nell’album Gold people. Arriva a festeggiare il loro tour che premia anche gli affezionati fans che hanno partecipato sia al video che alla rielaborazione corale dello stesso e rafforza adesso l’idea del riuscito che già arrivava dall’album version. Elettronico ed ipnotico.
Sette+
Nada Trio – La Posa
Questa ennesima vita artistica di Nada, per questo brano in trio, sta producendo canzoni leggere che sono molto contemporanee pur avendo sensazioni di melodie andate, di quelle che però non scordi. Se le radio dessero più possibilità ad un pezzo del genere…
Sette
Nek & J.Ax – Freud
Amicizia nata tra le cattedre di Amici di Maria De Filippi non stenta ad arrivare a risultato con questo singolo che senza sorprese mette in campo le migliori armi di entrambi, ovvero gli scudi pop dietro cui si protegge da sempre Nek, che ha dato spesso sensazione di poter fare anche altro e le lance pronte all’attacco lasciate alle tante parole rappate da Ax.
Sei
Francesco Renga – Nuova luce
Dopo una serie di singoli così così, Renga sceglie questo brano fondamentalmente diverso da tutto ciò che fino ad oggi ha fatto per promozionare il primo album live in uscita. Ed è strano che ciò avvenga però con un pezzo che live non sarà facilissimo da rendere con la stessa forza, per via di sovrapposizioni vocali ed elettronica imperante che ha qualche momento di vuoto e soprattutto non lo sposta da così così.
Sei=
Alberto Remondini, Botteghi & Barletta – Ex
Chiasso dance da grande sballo in pista, almeno in partenza perché poi si contamina di un cantato modificato più tenue e di una parte hip hop che ne appiattisce anche il singolare valore avvicinandola a quello d’ascolto, che è pressoché nullo.
Tre
Ricchi & Poveri – Marikita
Rimasti in due da un po’ Angela & Angelo si producono in un pezzo nuovo dopo diversi anni. Ovviamente siamo in un contesto di disimpegno in piena linea con le loro cose leggere degli anni 80. Difficile prevedere un ritorno che vada al di là di ospitate televisive e balere festaiole, ma non credo cercassero altro. Indifendibile e al contempo non bocciabile.
Sei
Bruno Rocca – Incubo
E certo! In tempo di revival riportiamo in vita anche i Ragazzi Italiani nel cui repertorio questo brano non avrebbe sfigurato… solo che parliamo del 1997! E poi perché provare ad emergere con una voce che è talmente effettata da non poterne capire le particolarità? Allora forse non ce ne sono!
Tre
Federico Salvatore – ‘A signora libertà
La teatralità di Salvatore si veste di tango e racconta qui cosa voglia dire davvero la libertà che passa attraverso le fortune di cui non ci rendiamo conto, come avere un figlio sano o pensieri ed idee che possiamo esprimere ed inseguire. Difficile però pensare ad un particolare ritorno radiofonico.
Sei
Statuto & Caparezza – Qui non c’è il mare
Il loro ska con massicce intrusioni orchestrali, fiati in testa, si bea, in questa rielaborazione di uno dei loro classici, della collaborazione di Caparezza che nonostante sia personalità a sé nella musica italiana, non riesce qui a spostare di una virgola la resa. Gli Statuto san quel che fanno e sono fedeli a se stessi da quasi 30 anni; il problema resta quindi solo acquisire pubblico nuovo, ma non è detto che non gli sia sufficiente quello che già hanno.
Sei
Syria – Lontana da te
Ha cantato ogni stile possibile in questi oltre vent’anni di carriera e sempre tutto con personalità, uscendo credibile con ogni veste indossata. Oggi per la scrittura de’ Il Cile torna melodica tra chitarre ed elettronica. Il pezzo non è tra i più forti che ha interpretato ma è valente quadro pop che le sta, guarda caso, benissimo addosso anche questo.
Sette
Tale of Us – Notte senza fine
Musica classica e clubbing che si fondono assieme per un risultato che però lascia un filo incerti. L’idea avrebbe il suo perché ma quasi sette minuti tutti uguali, con pochi accorgimenti qui e là che differenziano quest’ambientazione inquieta sono forse un po’ troppo da digerire se non come sottofondo a cui non presti attenzione, ma che non sai perché, ti monta l’angoscia.
Quattro
Tiromancino – Dove tutto è a metà
Godibilissima pop song, frutto della sapiente scrittura di Zampaglione e delle visioni produttive di Chiaravalli, che ultimamente trasforma in oro ciò che tocca. Ha tutto per essere amata e cantata, da una ariosa base con elementi giusti, all’inciso aperto , alla storia di relazione che si chiude che fa sempre presa.
Sette
Tricarico – Stagioni
Sono sempre visioni le canzoni di Tricarico che a volte vengono esposte con un‘ingenuità scanzonata quasi fanciullesca ed altre con personalità precisa, che passa per imprecisioni vocali persino in disco e forzature melodiche che ti costringono ad un secondo ascolto per intenderle. Il problema è che il pubblico oggi è troppo distratto.
Sei