Come tutti i Venerdì ecco pronta la nostra rubrica sui singoli novità, tutti quei brani che da oggi potrete ascoltare in radio.
Da Oggi In Radio è curata come sempre dal nostro critico musicale Fabio Fiume, che questa settimana ha ascoltato tra gli altri i nuovi brani di big dell’ultima ora quali Fabio Rovazzi e Ghali, ma anche una serie di ritorni come quello di Alexia, Massimo Di Cataldo, Silvia Mezzanotte, Fabio Concato oltre, come sempre, una folta schiera di artisti emergenti.
All Music Italia ricorda sempre che i voti espressi al termine delle minirecensioni non mettono in paragone gli artisti tra loro, ma sono relativi al come si pone la canzone all’interno della carriera dell’artista che la propone . Si tratta solo, inoltre, del parere del nostro giornalista, autore della rubrica, e non di tutta la redazione.
78 Bit – Bella Movida
Ma possibile che non ci si rende conto che gli anni passano? Una cosa del genere non l’avrebbe cantata nemmeno Pezzali ai tempi degli 883!!! La movida andrebbe forse tirata fuori dalle teste dei 78 Bit e ricordargli che si avviano al brodino col plaid sulle gambe.
Tre
Alea – Motivetto
E vabè ma Egocentrica già l’han fatta e l’incipit quello è. Poi certo diventa un’altra cosa che però non si scosta da un giochetto di stile che rivela una produzione precisa ed ineccepibile, una proverbiale musicalità ed un’indiscussa capacità della nostra ma poco altro per andar fuori da binari già percorsi.
Senza voto
Alexia – Beata Gioventù
Il più grande spettacolo dopo il Big- Bang … l’inizio è quello. Poi Alexia si sposta altrove per questo ritorno, unendo in un’unica canzone tutte e due le sue anime, quella up tempo, in cui ha poche pari, per musicalità e capacità di stare sul tempo, e quella poi più melodica, in cui sprigionare la sua sempre potente voce. Basi solide indubbiamente, canzone che si ascolta senza sussulti particolari.
Sei
Alisea – Le Cose Cambiano
Allora stabiliamo che il brano è finanche bello, melodicamente impeccabile e con quell’arrangiamento in accompagnamento di tromba che fa tanto evocazione malinconica. Detto questo, ed in aggiunta che la voce della nostra è di un’espressività particolare, come si può evitare di constatare che più che somigliare a qualche cosa di specifico, sembra un mashup di almeno 15 cose che arrivano dal passato? E cominciano a venirmi in mente, quindi meglio chiuderla qui!
Cinque
Assist & Mal – Bionda Attitudine
Fa un po’ Pulp e quel sound alla Disco 2000 questo nuovo brano degli Assist, che trovano nell’inglese più italiano che ci sia, Mal, degno accompagnatore per il progetto che difatti, come esempio fatto, suona molto inglese. E rispettando questa credenziale potrebbe funzionare anche come video.
Sei ½
Joe Barbieri – Una Tempesta In Un Bicchier D’Acqua
Eleganza ed intelligenza interpretativa che porta su strade di pacatezza questa storia d’amore che eppur vorrebbe raccontare di sconvolgimenti, di dispetti, di batti e ribatti. E tutto prende forma, anche la finestra sul mare ed il giro in giostra tra i pochi ma pieni strumenti che accompagnano la chitarra di Joe.
Sette
Simone Cheri – L’artista
Testo sagace e meritevole di menzioni positive, trascina anche per espressività Cheri verso un cantautorato che allo stesso tempo risulta ironico ma anche tremendamente esaustivo dei concetti che esprime. In questo brano il nostro pecca però un po’ di somiglianza espressiva con Pierdavide Carone e faticando già a trovare questi un posto nella musica italiana…
Sei
Francesco Cioffi – Il Senso Di Tutto
Insieme di pensierini come quelli assegnati ai bambini di terza elementare, questo il testo di un brano fatto di qualunquismi epocali o frasi che ti lasciano il punto interrogativo in testa come: “balli sulle punte ma non poggi mai i tuoi piedi, come se non t’importasse veramente attaccarti ad una stanza” . Il senso tanto quanto lo posso pure afferrare, ma ci rendiamo conto che come frase è bruttissima?
Quattro =
Fabio Concato & Paolo Di Sabatino Trio – Rosalina
Riarrangiamento in chiave jazz di un classico del cantautore milanese che allo stile è sempre stato proteso, pur avendo incontrato i maggiori consensi presso il pubblico con una veste più cantautorale. Rosalina era intanto un capolavoro nel 1984, come tutto il disco che la conteneva di Fabio e mantiene il suo fascino intatto. Credo che anche se la si rifacesse in versione techno, o acid, o schitarrata da un gruppo di mariachi, sarebbe splendida lo stesso.
Otto
Massimo Di Cataldo – Prendimi L’Anima
Basato sulla ritmica tirata il ritorno di Massimo Di Cataldo che si serve di un coro memorizzabile facilmente per provare a far breccia nei fans di un tempo e perché no, catturarne di nuovi. Non siamo di fronte ad un brano epocale ma ad una sincera visione personale delle difficoltà di comunicazione, nascosta dalla facilità degli approcci moderni, approcci social che però poi di veramente sociale e socializzante hanno molto poco.
Sei +
Ghali – Happy Days
Ha trovato indubbiamente il suo posto al sole Ghali, che dal mondo delle nicchie ha scavalcato un po’ di posizioni nelle gerarchie arrivando al grande pubblico. Qui la tematica musicale è quasi dance sulla quale il performer riesce a sciolinare questo inno di positività, fatto di sogni e di un mondo che finalmente è raccontato anche come bello.
Sei ½
Giorgieness – Dimmi Dimmi Dimmi
Espressione rock che si fa più dura per la cantante lombarda dalla voce dalle grandi possibilità, sia per colore che per ampiezza. La scelta di un brano come questo, non così immediato ad anticipare un album atteso più in là è proprio forse da ricercare nella voglia di mostrarle quelle possibilità, che qui ad esempio hanno una bella virata d’intenti nella variazione in cui la voce sembra trasportata dal vento.
Sei ½
I Desideri – Uagliò
Approdano al nazionale i due figli di Nico, che nella formazione Nico e i Suoi Desideri, nel napoletano sono già realtà. Adesso, da soli, i ragazzi si muovono su una corrente che mescola pop e rap, italiano e napoletano, con un brano jingle alla Wake Up di Rocco Hunt, che poggia su suoni modaioli comuni alle produzioni di Ketra e Takagi. Niente di nuovo dal Vesuvio, insomma.
Cinque
Kaufman – Robert Smith
Settimana scorsa un brano che parlava delle canzoni dei Cure e questa uno che ne cita il leader, Robert Smith, che raccontava di essere innamorato al Venerdi con Friday I’m In Love. Ed alla fine è un pop funzionale e cantabile che pur non avendo moltissimo a che vedere con lo stile della band inglese, si lascia ascoltare piacevolmente.
Sei
L’Aura – I’m an Alcoholic
Ritorno dopo anni d’assenza con un brano che sembra quasi riportarla agli esordi, quando la sua musicalità era un concetto che volava oltre la “strofa, inciso, strofa, inciso, variazione, inciso” del pop. E come smettere di provare d’esser per tutti, cosa che in fin dei conti a L’Aura non è mai riuscita del tutto. Certo è che è brava di brutto e qui anche tremendamente originale.
Sette
Le Div4s – Pregherei
Quanto meno originale riprendere questo brano targato 1988 che vedeva duettare Scialpi con la cantante inglese Scarlett. Non ne è resa la magia in questa versione molto tecnica e corale che rispetta le ragazze esecutrici, ma meno l’intimità che sprigionava il brano, qui persa a favore di un acuto strappa applauso sinceramente non richiesto.
Quattro
Liberato – Tu t’e scurdat’ ’e me
E’ mistero sull’identità del rapper e producer napoletano che però torna in radio con un brano che ha sonorità che uniscono modernità e melodia, internazionalità ed in parte tradizione. Suona come un Drake napulegno e riempie una casella che forse nella nostra musica non c’è. L’unico limite potrebbe essere il testo che radica troppo il suo racconto, ma funziona terribilmente.
Sette ½
Marina C – Vento
Ambientazione easy jazz sdoganata per i nostri lidi già da qualche anno da artiste come Simona Molinari. Vento è un leggero vestitino di cotone girevole al sole, che Marina C indossa consapevole di saper portare, semplice, ma con quel tocco prezioso, il gioiello elegante qui dato dalla tromba di Gianfranco Campagnoli. Unico neo: un filo già sentito.
Sei
Silvia Mezzanotte – Lasciami Andare
Cambia registro l’ex vocalist dei Matia Bazar dal punto di vista musicale. Firma qui Gianluca Capozzi ed il sound è tipicamente quello che il cantautore napoletano ha abbracciato da qualche anno, almeno per le produzioni in italiano. Silvia di suo ci mette la bella ed importante voce, che forse ha la pecca di esser troppo tecnica per un brano che avrebbe meritato di esser un po’ più sporco. Però il processo di svecchiamento è iniziato e ci voleva.
Sei +
Andrea Nocera – Aprimi Gli Occhi
Buona presenza vocale su un brano pop dalle intenzioni abbastanza prevedibili, sia come motivo in se che come arrangiamento, soprattutto nella parte finale dove gli elementi elettronici usati per diversificare la proposta dell’inciso sono tutti di matrice nota. L’insieme è accettabile comunque in attesa di qualcosa di nuovo.
Sei =
Non Giovanni – Dan Brown
Sembra arrivare dal lontano 1981/82 la base di questa canzone per il ritorno di Non Giovanni, ispirato da canzoni dal successo epico, tipo Enola Gay degli Omd. Ed il testo è un gioco che tira in mezzo personaggi e fatti e finisce con la comprensione che pur correndo, noi poveri comuni, siam sempre fermi.
Sette
Rosalinda – Fammi Ballare
Leggerino up tempo impressionato di sentori elettronici, vorrebbe essere una richiesta di fuga che alla fine però si annacqua un po’ nella ripetitività dell’inciso. Tuttavia è un esordio non deplorevole, sia per la buona pasta vocale della nostra, sia perché non crogiola in manierismi inutili e non capibili da chi deve farsi conoscere, cercando invece di farsi quantomeno cantare.
Sei
Fabio Rovazzi & Gianni Morandi – Volare
Fuori dall’ordine delle cose che sembrava aver prestabilito con le prime due hits, Rovazzi si avvale di un signore della nostra musica, il sempre disponibile Gianni nazionale. Detta legge il computer ma i suoni cambiano ed il brano guadagna forza con il video, nel cui storyboard Morandi è costretto ad accettare la collaborazione per aver libera sua moglie. Risultato? Per la prima volta Rovazzi non è bocciabile del tutto.
Cinque ½
Saffelli – Corso Indipendenza
Pur partendo da un’idea musicale carina, l’effetto elettronico che quasi sembra base da videogioco arcade, finisce col risultare non più di un passatempo che sembra quasi cantato dal compagno bravino con la chitarra durante l’ora di supplenza non coperta a scuola. Troppo poco.
Quattro
Carmine Cristallo Scalzi – 55
Il racconto dei 55 giorni del sequestro di Aldo Moro visto però dal punto di vista di uno dei brigatisti che si sente con la sua compagna e le racconta la voglia di una normalità che per ovvi motivi non può essere. Il tutto in un linguaggio indie rock ed un raccontato quasi recitato. Buono.
Sette
Spada & Abi F Jones – All For You
Piano dance house anni 90 per il dj italiano accompagnato qui da una voce leggera alla Ellie Goulding che è scelta particolarmente in linea con le produzioni dance in voga, stile Alan Walker. Paradosso è che il tutto guadagna forza in un inciso non cantato, che lascia alla base la sua comunicazione e questa… sembra un trip mentale di Rovazzi. Ci manca che si faccia “spalluzze”!
Sei ½
Sarah Stride – I Barbari
Anacronistico delirio che ha il suo senso molto forte nel testo con i Barbari che sono sempre gli altri, che ci sconvolgono, devastano ciò che incontrano. E’ un mondo artistico tutto suo, che ha delle radici finanche teatrali ed un concetto musicale piuttosto scenografico. Certo la radio è altrove ma il mondo live può essere affrontato con diverse possibilità.
Sei
Riccardo Vello – Spezza La Mia Anima
Poteva esser sviluppata meglio questa canzone che non gode di un motivo malvagio ma ha un testo che si srotola in maniera troppo semplicistica, fatto di soluzioni banali, tra isole lontane, maree e fragilità. E poi scorre via, così senza picchi.
Quattro ½