Intelligenza Artificiale e musica, un legame che diventerà difficile da ignorare. Nuovo appuntamento con Dillo all’Avvocato, la rubrica curata dall’Avvocato e cantautore Fabio Falcone (La Differenza, Pianista Indie), in esclusiva su All Music Italia.
Oggi Fabio ci porta ad approfondire il tema dell’AI, l’intelligenza artificiale, dopo un’intervista rilasciata dal CEO di Suno, Mikey Shulman. Un’intervista che sta facendo molto discutere e che solleva temi su cui, non solo la discografia, ma anche gli artisti emergenti, dovrebbero riflettere.
Nella sua rubrica, l’Avvocato, infatti, non solo sta creando una vera e propria guida per aiutare gli artisti a conoscere meglio le dinamiche del mondo della discografia e dell’editoria, ma amplia le sue riflessioni ad eventi significativi che possono avere ripercussioni sul mondo della musica e della discografia. Conoscenze che diventano fondamentali per chi desidera lavorare in questo settore.
Lasciamo quindi la parola a quindi a Fabio.
Il futuro della musica con l’intelligenza artificiale secondo Mikey Shulman
Oggi voglio parlarvi di un’intervista molto interessante che Mikey Shulman, CEO di Suno, ha rilasciato da pochissimo.
È interessante perché Shulman guida una delle più importanti aziende di AI dedicate alla musica.
Ho ascoltato questo podcast con molta attenzione non solo come Avvocato, ma anche nella mia veste di cantautore, musicista e compositore, perché mi vede coinvolto in prima persona anche sotto il profilo creativo oltre quello legale.
Se pensate che il mondo della musica sia già stato rivoluzionato da piattaforme come Spotify o TikTok, preparatevi: il bello deve ancora venire.
In questo Podcast ai microfoni di “20VC”, Mikey Shulman ha raccontato la sua visione sul futuro della musica ed ha toccato temi che promettono di cambiare per sempre il nostro modo di creare, scoprire e vivere la musica.
Curiosi ? Se volete approfondire, sapete dove trovarmi: fabiofalcone.com.
Ma ora, entriamo nel vivo! Andiamo a vedere cosa ha detto Shulman ai microfoni di “20VC“.
Musica come videogiochi: l’interattività secondo Shulman
Shulman ha lanciato un concetto rivoluzionario: la musica del futuro dovrebbe somigliare ai videogiochi. Cosa significa? Come nei videogiochi, la musica diventerà interattiva, sociale e coinvolgente.
Basta ascoltare brani in sottofondo senza pensarci troppo: presto potremo interagire con la musica, remixarla, personalizzarla e persino condividerla con i nostri amici in tempo reale.
E non è solo una questione di divertimento. Secondo Shulman i videogiochi sono un’industria gigantesca, ben più redditizia di quella musicale. Shulman crede che rendere la musica più interattiva la trasformerà in un settore altrettanto grande. Preparatevi a vivere esperienze musicali immersive, che vi faranno sentire protagonisti e non più semplici spettatori.
Nuovi modelli di business grazie all’intelligenza artificiale
Uno degli aspetti più interessanti del futuro musicale è la possibilità di creare modelli personalizzati per ogni artista.
Immaginate che Ariana Grande collabori con Suno per sviluppare un modello AI basato sulla sua voce e il suo stile. I fan potrebbero creare canzoni personalizzate con il suo sound, remixarle e persino condividerle.
Una sorta di “fanfiction musicale” che aumenta l’engagement e apre nuove strade per monetizzare. Ma non finisce qui. Shulman immagina che i fan possano sostenere i loro artisti preferiti
direttamente, con abbonamenti in stile Patreon o pagando per contenuti esclusivi.
In pratica, si passa da un modello basato sullo streaming a uno più sociale e partecipativo, dove artisti e fan collaborano direttamente.
La sfida dell’algoritmo: TikTok vs Spotify
Un altro tema caldo è la scoperta musicale. Oggi è dominata dagli algoritmi: che si tratti della playlist “Discover Weekly” su Spotify o delle canzoni virali su TikTok, sono i software a decidere cosa ascoltiamo. Shulman si chiede se questo sistema sia davvero il migliore.
La sua visione? Un’integrazione tra musica generata dall’AI e quella tradizionale, in modo da ridurre le frizioni per gli utenti. Perché separare questi mondi quando potrebbero coesistere sulla stessa piattaforma? L’obiettivo è rendere la scoperta musicale più fluida e accessibile a tutti.
Rischi e scenari distopici
Non è tutto rose e fiori. Shulman avverte di alcuni pericoli legati all’AI nella musica. Due scenari distopici sono particolarmente preoccupanti:
Copie infinite di artisti famosi: Pensate a una piattaforma che permette di creare brani di Ariana Grande o Drake senza il loro consenso. Il rischio? Gli artisti non riceverebbero
un centesimo, e la loro arte verrebbe sfruttata senza limiti.
Musica iper-personalizzata e antisociale: Un futuro in cui un’app conosce tutto di voi (umore, battito cardiaco, preferenze) e vi propone musica perfettamente su misura, isolandovi dagli altri. La musica perderebbe il suo aspetto sociale, diventando una droga iper-personalizzata.
La causa intentata contro Suno: il punto di vista del CEO
Durante il podcast, Shulman ha affrontato anche la spinosa questione della causa intentata contro Suno da alcune delle più grandi etichette musicali. L’accusa? Aver utilizzato opere protette da copyright per addestrare i modelli AI.
Shulman ha spiegato che, sebbene alcune opere protette siano state effettivamente utilizzate, questo è uno standard di settore e non costituisce una violazione legale. Tuttavia, il CEO ha sottolineato quanto sia triste che l’industria musicale, anziché collaborare per costruire un futuro migliore, preferisca spesso imboccare la strada della litigiosità. Secondo Shulman, la mentalità del “fixed pie” – ossia che i guadagni siano una torta da spartire e non da far crescere – è uno dei maggiori ostacoli per un’evoluzione sana del settore.
“Se ci fossimo seduti a parlare prima della causa,” ha detto Shulman, “avremmo potuto trovare un modo per lavorare insieme e creare un futuro musicale più grande e brillante per tutti.”
Nonostante le sfide, Shulman rimane ottimista. Grazie all’AI, sempre più persone potranno creare musica senza bisogno di costose attrezzature o anni di studio. L’obiettivo è costruire un futuro dove la musica sia più inclusiva, con un numero crescente di creatori e una comunità globale sempre più coinvolta.
intelligenza artificiale e musica: Cosa cambierà per gli artisti in futuro
Il futuro delineato da Shulman presenta enormi opportunità per gli artisti. Creare musica diventerà più accessibile che mai, permettendo anche ai non professionisti di sperimentare e divertirsi.
Per chi vuole fare musica, questo significa poter iniziare senza dover affrontare costose barriere di ingresso. Allo stesso tempo, però, gli artisti dovranno adattarsi a un
mondo in cui la competizione sarà più intensa e il valore della creatività risiederà sempre più nel saper usare questi strumenti innovativi.
In futuro, secondo Shulman, il ruolo del musicista si sposterà sempre più verso il gusto e meno sulla tecnica. Con l’AI che consente di creare musica senza anni di pratica o attrezzature costose, ciò che farà davvero la differenza sarà la capacità di riconoscere cosa funziona e selezionare i migliori elementi da integrare. La creatività diventerà una questione di scelte estetiche e stilistiche, trasformando il musicista in un vero curatore di esperienze sonore.
Ma se ci pensate, non è già la strada verso la quale si sta andando da un po’ di anni a questa parte? Di sicuro, dall’inizio dello streaming, il mercato musicale ha visto emergere sempre più figure che, pur non avendo una formazione tecnica classica, riescono a conquistare il pubblico grazie a un raffinato senso del gusto e alla capacità di intercettare le tendenze del momento.
Sono molto curioso di sapere cosa ne pensate. Scrivetemi o venite a trovarmi sul mio sito. Il futuro della musica è già qui: siete pronti a farne parte ?