28 Novembre 2015

Lettera a FABRIZIO MORO

Donato Santoianni oggi scrive nel suo blog una lettera a Fabrizio Moro... una lettera che riguarda la sua partecipazione ad "Amici di Maria De Filippi".

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Caro Fabrizio,
ti parlo da giovane cantautore, aspirante collega o forse a mio modo già tuo collega, lasciamolo dire agli altri. E perché no anche un po’ da tuo estimatore.
Fabrizio Moro sarà un nuovo professore di Amici di Maria de Filippi” lessi qualche mese fa.

Se fossimo stati amici ti avrei di sicuro detto…

No dai Fabrizio che stai facendo? Che fai! Non mi sembra il caso. Uno dei pochi validi cantautori che ho sentito negli ultimi anni in Italia, non puoi “venderti” anche tu, non puoi andare anche tu nell’arena con i Leoni. Hai già un tuo pubblico fedele, di qualità, che ti segue da anni e che ti stimerà a lungo. Sei l’emblema della musica fatta per necessità ma con il gusto e la sapienza di chi ha ascoltato tanto e conosce tanto. Di chi non ha paura di dire delle cose scomode ma soprattutto che non ha paura di parlare d’amore con estrema semplicità ma con il graffio di una voce che resta. Dai Fabrizio non fare cazzate! Non è la scelta giusta.
Cosa penserà il tuo pubblico?

Questo sarebbe stato il mio primo pensiero (non censurato), un primissimo pensiero a caldo, di uno che come me ad istinto rifiuta qualsiasi cosa a riguardo. Forse è un mio limite.

Oggi in pausa pranzo ho accesso la TV e mi sono messo a seguire il daytime del programma. Ho beccato proprio uno spezzone in cui sei entrato in aula. Hai risposto all’epiteto “professore” rispondendo con il tuo nome “chiamami Fabrizio“. Ti sei seduto e la prima cosa che hai chiesto al ragazzo in questione è stata “Tu suoni?” La risposta è stata affermativa.
Allora via con la seconda domanda più importante “Tu scrivi?” Risposta affermativa.
Fammi sentire qualcosa“. Lo spazio lasciato solo ed unicamente al ragazzo, senza parole inutili, senza interruzioni, senza lezioni, senza insegnamenti. Perché a scrivere non si insegna. Non si impara ad essere dei validi artisti. Hai ascoltato e poi hai partecipato! (Avete capito bene PARTECIPARE, un verbo raro accostato ad un presunto “prof“).
Hai preso la chitarra e hai suonato con lui, hai preso una penna e hai condiviso con lui le tue idee, a caldo, su quel brano interessante.

Il mio pensiero dopo qualche mese dalla notizia data dalla stampa della tua presenza tra i professori della scuola di Amici? Mai scelta fu più giusta, ma soprattutto la tua di scelta.
Quella di metterti al servizio di giovani artisti ma soprattutto di portare finalmente in televisione un messaggio sano, vero. La verità della musica, la tecnica come ultima cosa da sentire, prima vengono le idee, le parole e il cuore, poi se rimane tempo pensiamo a correggere qualche errore.
Che poi vanno veramente eliminati questi errori? Avere qualcosa da dire, questo è stato l’insegnamento che hai lasciato in quei 5 minuti all’allievo della scuola. In una sola “lezione” che credo tu preferiresti venisse definita “confronto” hai già vinto la tua sfida. Hai vinto tu. Hai già dimostrato perché era giusto che partecipassi a modo tuo a questo programma. Hai già dimostrato che la ricerca di visibilità non c’entra niente, quella lasciamola ai mediocri che non hanno niente da dire.
Ma soprattutto per la prima volta ho invidiato un ragazzo seduto su un “banco” di un talent. Avessi potuto io mettermi a scrivere con te una mezz’oretta, sarebbe valso lo sforzo dell’accettare tutto il resto del contorno.

E se lo dico io, fidati, Fabrizio stai facendo una grande cosa.
Hai vinto tu. E sono certo che questo è il pensiero anche di tutti quei tuoi sostenitori scettici e prevenuti come me.
Con ammirazione

Donato