E’ morto un ragazzo. Un talentuoso rapper, Cranio randagio.
Da giornalista capisco, anche se è dura, i titoli che sto leggendo. Del tipo: “Fu scelto da Mika per «X Factor»:il giallo della morte del rapper” …”Morto rapper Cranio Randagio di X-Factor dopo una festa alla Balduina” etc etc…
Dall’altra parte a mio parere non si può liquidare una morte in questo modo e per renderla “leggibile e appetibile” abbinarla a X Factor altrimenti non se la filerebbe nessuno.
Vittorio Bos Andrei, aveva 22 anni, giovane talento del rap, uno dei più amati nel panorama romano, nome d’arte «Cranio Randagio», è stato trovato morto in casa di un amico, dopo una festa. A stroncarlo forse un mix di alcol e stupefacenti. Gli inquirenti stanno indagando.
Insomma voglio dire che non è morto Cranio Randagio quello che aveva fatto X Factor di sto cazzo.
E’ morto un ragazzino, un artista molto bravo. Che ci lascia la canzone che trovate più in basso in questo articolo, Petrolio, che sembra un testamento.
Si fotta X Factor? Forse faremmo bene a fotterci tutti, noi. Noi che per interessarci della morte di un essere umano. necessitiamo dei titolo : “Aveva fatto X Factor…“.
Vite in svendita quelle come quella di Vittorio. Voglio chiamarlo col suo nome. Vite artistiche bruciate velocemente. Anche dai passaggi televisivi usa e getta. Dai talent. E se non vai in tv amico mio non esisti. La tivvvvvvvvvvvvvvvvvvvvù. Il “Quinto potere” (Network) un film del 1976 diretto da Sidney Lumet che così definì il piccolo schermo. Ma un potere ha bisogno di chi lo subisce. Degli schiavi. E quelli siamo noi. Tutti. “Che nessuno si senta escluso…” come canta De Gregori. E diciamocelo che già prenderne atto sarebbe un passo avanti.
Voglio essere duro. Come si usa odiosamente scrivere sui social: “Cranio Randagio chi?”
Chi? Intanto una vita spezzata a 22 anni. Non mi importa come. Chi giudica. Cioè i signori: “Se l’è cercata” vedano di girarmi alla larga. Sono spesso i signori del sesto potere. Internet e social e il loro merdoso cinismo.
Piango l’addio di un giovane artista. Sono ateo ma spero che in qualche cielo si rappi di brutto e che ci siano solo carezze. E non chiacchere .
E che in quel cielo ci sia musica e delle braccia pronte ad abbracciarti. Per sempre.
Qui trovate un altro pensiero su Cranio Randagio scritto dal direttore di All Music Italia.
PETROLIO – CANE RANDAGIO – TESTO
Ho tolto i sassi dalle scarpe
e levigato i calli
da Roma nord fino alle Ande
diventando grande,
ho fatto passi in queste lande
degni dei giganti
per ritrovarmi in ogni caso
a casa fra le carte
e “cantami il tuo nuovo pezzo”
mi diceva mamma
mentre singhiozzava nella stanza
mi chiedeva di portarle il testo
che non mi capiva poverina
aveva testa altrove
affitto e la benzina
io che mi detesto perché ho perso anche le tracce di me stesso
faccio tracce su me stesso non vedendo mai una lira
ci litigavo ma è normale,
lei mi vuole ai talent
dice che il talento vale doppio quando è in copertina
non ci arriva che mi dovrei ricoprire di mantelli come Harry fino a scomparire
qua la fama è fieno nel fienile
e se il fattore arriva infilza col forcone fotte tutte le tue aspettative.
È facile perire
Io volerò, io volerò via
comeun gabbiano pure se il petrolio mi pesa sul dorso smorzando la scia
io volerò via, io volerò via
perché nel cielo c’è molto di più
che in questa terra sbranata da gru
che in questo oceano sempre meno blu.
Dammi un motivo per restare
per mollare l’ancora
qui dove tutto è un detestare
ciò che l’altro fa
ci hanno oppressi per testare
quanto è forte l’anima
per quanto a pezzi possa amare
un giorno spirerà
cammine fra le spighe come Russel
slacciando le corazze perché non mi serviranno, casa mia è sicura
ma quanto può far male dopo anni di battaglie ritornare a casa e ritrovare gli affetti in cenere scura?!
Eh? Eh? Ma quanto cazzo è dura?
In questa stanza sono tutti
il nuovo Ed Sheeran,
la bella voce, la chitarra, la faccia pulita
io che stavo ribaltato fino al giorno prima
triturato, sopra un marciapede a rifiutar la vita
guarda mamma sono in tv come molti divi
fra chi sta senza obbiettivi tranne il flash di un obbiettivo
ma tra sti morti vivi c’ho trovato qualche amico
adesso suona insieme a me
accompagnato da buon vino
eh ho fatto buon viso a cattivo gioco
riso del maremoto che mi limitava l’aria
mo intanto fra 50 mila
sto tra i primi 24
ma non sarà certo X Factor
a firmi quanto valgo.
La gente si dimentica
si scorda in un secondo
anche soltanto che tu possa stare al mondo
ma come disse un sommo dall’alto del suo intelletto
non puoi fermare il vento,
solo fargli perder tempo.
Io volerò, io volerò via
comeun gabbiano pure se il petrolio mi pesa sul dorso smorzando la scia
io volerò via, io volerò via
perché nel cielo c’è molto di più
che in questa terra sbranata da gru
che in questo oceano sempre meno blu.
Dammi un motivo per regnare
mica una corona
voglio spiccate tra la gente
dirgli che funziona
quando dai tutto per qualcosa
fino alla psicosi
prima o poi si esulta,
te lo giuro si
ci spero ancora
dai spalancami le porte
parlo con te il vero sovrano
di sta roba, quello che ascolta e diffonde
io ho qualcosa di importante
da dovervi raccontare
Nussun non ce la farai
vale quanto un non mollare