Vi racconto di Boris. L’uomo delle bolle di sapone.
Prima la notizia in breve (qui potete trovarla per intero). L’uomo sta espletando la sua arte davanti a un negozio di dischi, esce il commesso, e prima minaccia Boris (che giovane non è ed è invalido) di picchiarlo. Poi con una canna lo innaffia in gesto di spregio.
Il video di questo sopruso entra di prepotenza nel web.
Duemila persone davanti al negozio (chiuso) a far bolle e festeggiare Boris. Tanti bambini. Un giorno bellissimo memorabile. Per Boris. Per tutti. Una pacifica protesta contro l’intolleranza. Ecco , ripeto in breve, la notizia. E aggiungo che pensare che questa “aggressione” sia partita da un negozio di dischi mi dà ancora più il vomito. Ma come? Non lo sanno questi signori che TUTTO ciò che viene fatto da un artista è arte? Vendono arte e annaffiano a mo di scherno un artista? Consiglio loro di aprire un negozio di viti che non si avvitano. O di insalata di cemento.
Ma questo blog mi permette di andare oltre la cronaca, e, perché no oltre la realtà reale. Perché, come recitava uno striscione innalzato dagli amici di quest’uomo: “Una bolla di sapone vale più di tutti voi”.
C’era una volta l’uomo delle bolle di sapone. Viveva in una bolla di sapone. E volava sopra tutto e tutti. I bambini lo guardavano col naso all’insù. Mamma voglio volare come lui urlavano. L’uomo delle bolle di sapone ogni tanto scendeva e insegnava ai bambini a volare. Poi di nuovo nel cielo. Era russo. E aveva insegnato alla pioggia la sua lingua. E alle nuvole la Prospettiva Nevskij. Che per chi non lo sapesse è la strada principale di San Pietroburgo.
Con le rondini Boris ogni tanto migrava. Ma poi tornava. I bambini non vanno mai traditi.
E come finire questa favola? Finitela voi. Liberate la vostra fantasia. Giocate con me e Boris. Diventate e fate bolle di sapone.
Secondo me, forse, Boris un giorno mi spiegherà come si vola con e in una bolla di sapone. E tutta una vita che lo sto aspettando. Sono sicuro che arriverà.
Franco Battiato – Prospettiva Nevski