Le dichiarazioni di Coez sull’indie italiano, ma non solo, scatenano il web. ‘Mainstream’ (Calcutta), ‘Faccio Un Casino’ (Coez), ‘Superbattito’ (Gazzelle), ‘Polaroid’ (Franco126 x Carl Brave), ‘Regardez Moi’ (Frah Quintale).
No, non è una lista di album buttata lì per caso e no, non è la wishlist degli album che vorrei regalati a Natale, semplicemente perché li ho tutti.
Ho 30 anni, sono uno dei figli della generazione “presammale” per citare Coez, è ovvio che ami tutto di quei capolavori pre-pandemici. E infatti, questo è solo l’elenco degli album iconici del periodo d’oro dell’indie italiano, poi diventato itpop, scritto da COEZ in un post pubblicato sui social all’improvviso e in concomitanza con la radio date del 2 settembre del suo nuovo singolo ‘Margherita’.
A proposito, benvenuti a ‘I Puntini sulle i’. Io sono Alvise Salerno, sono un conduttore radiofonico, content creator e autore e, dopo avere bazzicato per 12 anni in svariate redazioni scrivendo di musica e concerti, sbarco finalmente su All Music Italia con questa nuova rubrica in cui cercherò di dare una mia lettura nella doppia veste addetto ai lavori/ascoltatore su alcuni temi scottanti dal mondo della musica che dividono spesso i social.
Le dichiarazioni di Coez
Oggi è il turno di Coez ma andiamo con ordine e partiamo dal principio proprio con le sue parole:
“Mainstream, Regardez moi, Superbattito, L’ultima festa, Polaroid, ci metto anche Faccio un casino, c’è stato un gran momento per la musica italiana, guardando la classifica mi chiedo se stiamo sbagliando noi qualcosa o non state capendo più un cazzo voi.”
E poi:
“Pure sta roba che le canzoni d’amore sono per le ‘fighette’ non la capirò mai vi sentite dischi pieni di minchiate che nel 90% dei casi non sono vere, almeno nelle canzoni d’amore qualcosa di vero c’è.”
Un attacco per nulla velato verso i nuovi fenomeni della musica italiana, dove per fenomeni non si intende che i ragazzi della generazione zeta siano tutti dei fuoriclasse, e una denuncia chiara anche verso i gusti (a suo dire) peggiorati degli ascoltatori.
Era chiaro anche al buon Silvano che scrivere questi tweet avrebbe scatenato il putiferio e, infatti, così è successo. Potremmo stare ore a parlarne e a dire cosa ne pensiamo. Quello che voglio è limitarmi a fare qualche domanda, provando a dare anche una risposta.
Silvà ma, precisamente, perché? Non è che bisognava aumentare l’hype per il nuovo singolo in radio? E perché non lottare temporalmente alla pari con la nuova wave italiana?
Per un ’Salvatore’ di Paky perché contrapporre ‘Faccio Un Casino’ e non ‘Volare’? Per un ‘Dark Love EP’ di Shiva perché citare ‘Regardez Moi’ e non ‘Banzai’? In ultimo, per un ‘Provinciale’ di Rhove perché scrivere ‘Polaroid’ e non ‘Multisala’ di Franchino o ‘Sotto Cassa’ di Carl Brave?
Domande semplici, chiare, dirette e con tutta la stima possibile. E’ un tema interessante, non credi?
L’indie italiano
Provo a dare la mia visione, magari sbagliata eh. Credo che tu non lo abbia fatto perché sai bene che guardando social, affezione del pubblico e streaming il confronto tra i vostri numeri del presente sia più basso al confronto dei loro e che, oggettivamente, sia più facile andare in guerra con un carro armato e non con arco e frecce. E’ più facile pescare gli album che hanno fatto la storia perché si sa, in fondo, che sia difficile che i sequel raggiungano il livello dei primi lavori.
E tu qui mi dirai “beh, però già avevamo fatto altri album in passato” ed è vero, ma non puoi negare che quell’annata sia stata quella della svolta per l’indie e che quelli, per il pubblico generalista, siano i vostri album iconici. Prima di quelli, il nulla.
Ah, giusto per precisare, qui i gusti personali non c’entrano. Sto solo mettendo i puntini sulle i, perché quando le guerre non sono armate e aprono un sano dibattito indirizzato alla crescita e al miglioramento le reputo sempre giuste.
Hai voluto fare la guerra tra bande? Ok, ci stiamo dentro tutti perché ci diverte la cosa, però falla ad armi pari e non sapendo a priori di vincere facile con le bombe atomiche.
BTW, mentre scrivo sto ascoltando la playlist ‘Indiementicabili’ su Spotify e, cazzo, che figate avete tirato fuori in quegli anni. Vedi? Indiementicabili. Pure i giochi di parole vi fanno!
Ok, la mia potrebbe anche essere una visione distorta delle cose, però non trovi che sia strano svegliarsi con queste idee giusto 24 ore prima dell’uscita del tuo nuovo singolo? Sarà una coincidenza. Sarà.
Spero tu abbia tempo per fugare i miei dubbi. Io e tutti i lettori di All Music Italia ti aspettiamo a braccia aperte.
Da questo momento sto qui.