“Cuore, passione e verità, per sempre. E poi chissà di cosa abbiamo paura quando abbiamo paura…” questa è una delle frasi principali di Lilly 23, il nuovo singolo di Aenea, fuori dal 25 giugno scorso per Karma Dischi.
Nella canzone il cantautore affronta le paure di una donna e le speranze di un uomo che prova a porgerle una mano, per sostenerla e per sollevarla dal dolore.
Lilly 23 è il secondo singolo di Aenea e arriva dopo Trailer del paradiso (ne abbiamo scritto qui). Nella sua biografia l’artista si definisce un essere umano che ha trovato nella musica la possibilità di esprimersi con purezza, microfonando il cuore.
Uno che ha chiesto alla musica il permesso di essere completamente se stesso, con tutte le sue contraddizioni, con tutti gli ossimori che vivono in lui e con tutta la sua incoerenza, senza filtro alcuno.
Nel palindromo che ha scelto come nome d’arte è racchiuso il segreto del suo percorso, dove fine e inizio si fondono in un cerchio perfetto: Aenea è il simbolo della della circolarità del tempo e di ciò che è eterno dentro di lui.
Manifestare la sua ipersensibilità – che gli logora la vita – tramite una melodia è la sua terapia: ha bisogno di esprimersi per trovare qualcuno che gli assomigli, per dare un senso al dolore. Con questi presupposti abbiamo deciso di intervistare il cantautore per parlare della sua ultima uscita.
AENEA – L’INTERVISTA
“Lilly 23” è il tuo nuovo singolo, come mai la scelta di questo titolo?
Lilly è il nome di un farmaco, l’olanzapina lilly ed è allegoria di una donna, antipsicotica anche lei.
È difficile parlare di temi cosi importanti in poche righe e odio chi ne parla con leggerezza, non mi piace chi cita farmaci come Xanax ecc ai soli fini commerciali per forzare luoghi comuni, lo trovo vergognoso.
Lilly è una risorsa, una carezza per il mio animo. È uno dei miei soliti flussi d’incoscienza e questo è quello che so su questa canzone. 23 è un numero che mi perseguita dolcemente ormai da anni, per questo volevo ringraziarlo nel titolo.
Il brano affronta le paure di una donna e le speranze di un uomo che prova a sostenerla. Ma quali sono, invece, le tue paure?
Ho tanta paura di non essere capito e di non trovare chi mi assomiglia. L’unica missione della mia vita è cercare il per sempre nei cuori delle persone che incontro, concedermi e accogliere.
Ho bisogno di condividere e ho tanta paura di non trovare braccia aperte.
Faccio uno spoiler – e il mio manager sicuramente si arrabbierà – ma la sintesi delle mie paure la racconto in una canzone che chissà quando uscirà: “mi sentivo solo in troppe stanze, senza mai una chiave che gira ma quel che fa più male non è tanto il buio ma l’orecchio pronto ad ascoltare“.
Come mai la scelta del nome Aenea?
Non ci sono motivi legati alla mitologia, da quando sono bambino amo il suono di “Enea” e il modo in cui echeggia. Ho aggiunto una “A” davanti perché il dittongo “Ae” era la sigla del mio primo grande amore e mi faceva piacere portare con me quel periodo purissimo in questo delirio.
Inoltre Aenea è un palindromo, tutto torna, il tempo è un cerchio e ogni fine è un inizio.
Cosa lega questo nuovo singolo e “Trailer del Paradiso”, il tuo precedente, che ha segnato anche il tuo esordio discografico?
La mia anima e il mio cuore, difficile non ripetermi ma non starò mai qui a parlare con frasi vuote.
In entrambe le canzoni parlo di due donne e in Lilly 23 affronto temi delicati come farmaci e paure e lo faccio con la musica che amo, il cantautorato pop suonato in cui gli strumenti cantano insieme a me.
Sui tuoi social scrivi sempre “Cuore, passione, verità”, cosa rappresenta per te questo motto?
È la mia unica legge e l’unica legge che non mi vedrà mai criminale. È una promessa che ho fatto 23 anni fa a me stesso e forse è una condanna sotto alcuni punti di vista, ma io sono felicissimo di essermela marchiata a fuoco sul cuore. Questa stessa promessa diventa quindi la costituzione di Aenea.
Come nasce il tuo rapporto con la musica?
È il più classico dei colpi di fulmine: nasce circa 23 anni fa con Mozart, che ascoltavo tutti i giorni mentre nuotavo nella pancia di mia mamma.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla tua musica in futuro?
Cuore, passione e verità. Lo dirò sempre e per sempre.
Hai già pensato a come presentare i brani dal vivo? Ti vedremo presto su un palco?
Non vedo l’ora ed è una delle cose che mi spaventa di più e, allo stesso tempo, mi eccita. Ho una visione molto sognante dei live per me, vedo un live come una cerimonia, una messa e sono pronto a spogliarmi anche della mia pelle per lasciare a tutti la possibilità di toccare il mio cuore, se lo vorranno.