Cenere è il progetto musicale indie rock, composto da Sarah Fornito e Rebecca Dallolio. La prima è la ex cantante di Diva Scarlet e Decana, mentre la seconda è una violinista di formazione classica.
Dopo il primo singolo Che differenza fa, il duo lancia il nuovo brano A testa in giù, disponibile negli store digitali dal 27 maggio 2022. “Quanto è difficile vivere una condizione di costrizione? Fisica o mentale poco importa: l’uomo è un animale che tende ad evadere con la fantasia, con l’ingegno, con un guizzo di follia”, racconta il duo. “Per capovolgere la propria situazione, per mettersi a testa in giù e trovare un nuovo senso di libertà anche da sotto una coperta”.
A testa in giù (ADA Music Italy) è una sorta di riflessione figlia dei nostri tempi: rappresenta un grido liberatorio dopo il difficile periodo vissuto; e racchiude tutta la voglia di tornare a vivere, ricominciando a respirare con la faccia scoperta.
La copertina del brano è stata realizzata dall’artista Benedetta Bartolucci e fa parte di “Spleen Splendor“. In occasione dell’uscita del brano, l’opera è stata riadattata dall’artista sul concetto del brano A testa in giù.
La canzone è accompagnata da un videoclip, caratterizzato dal susseguirsi di gesti estremi, posizioni innaturali e situazioni assurde. La clip dà spazio al linguaggio dell’arte, grazie alla reinterpretazione di alcune opere, tra cui One Minute Sculptures di Erwin Wurm e How to not destroy your tights di Maurizio Di Iorio. Questi sono alcuni degli omaggi cui si è scelto di dare vita, facendoli muovere e cantare: lo scopo era liberarli dalla staticità della foto. Una staticità che tutti, per troppo tempo, abbiamo condiviso durante il lockdown.
Abbiamo raggiunto il duo Cenere in occasione dell’uscita di A testa in giù. L’intervista è stata l’occasione per conoscere meglio Sarah e Rebecca; parlare del loro nuovo progetto musicale; e cercare di avere qualche anticipazione sul loro percorso futuro.
Intervista Cenere
Sarah e Rebecca, benvenute su All Music Italia!
Innanzitutto, vi chiedo di presentarvi al pubblico: chi siete? quali sono le vostre origini? come è nata la passione per la musica?
S: I miei genitori ascoltavano solo due cassette: Mina e Baglioni. Mio fratello più grande suonava flamenco, ed io rapita da quelle melodie e da quella ritmica, ho iniziato a suonare la chitarra classica alle elementari, per poi riprenderla alle superiori. Passavo le giornate a trascrivere a mano i testi e le traduzioni di tutti gli artisti per cui impazzivo: PJ Harvey, Stone Temple Pilots, Tori Amos, Nirvana, Alanis Morrissette, Jeff Buckley, Tracy Chapman.. ho continuato così fino a quando non è iniziata l’avventura Diva Scarlet.
R: La musica è da sempre al centro della mia vita. Fin da piccola era un continuo cantare e ballare per casa e suonare qualsiasi cosa mi passasse per le mani! Finalmente poi ho incanalato tutto questo nello studio e ne ho fatto un lavoro. La mia formazione è prevalentemente classica, ma l’interesse per tutti gli altri generi musicali è rimasto vivo sempre.
Insieme, costituite il duo indie rock che si chiama Cenere. Com’è nato questo vostro progetto musicale? E come mai avete deciso di chiamarlo così?
R: Dopo aver suonato per anni con le Diva Scarlet, e dopo uno stop forzato dato dalla recente pandemia, ho chiesto a Sarah di ricominciare da zero, di costruire insieme qualcosa di nuovo. Avevamo entrambe bisogno di creare, di sfogare tutto quello che tenevamo dentro da un po’, e così è nato il progetto. Abbiamo partecipato al contest “Suoni d’ambiente” con il nostro primo inedito “Che differenza fa” e abbiamo vinto. Da qui è nato tutto il resto.
S: Cenere infatti come simbolo di rinascita e di resilienza.
Dal 27 maggio 2022 è negli store digitali il vostro nuovo singolo, A testa in giù. La canzone, caratterizzata da una miscela di sonorità pop e rock, sembra uno sfogo liberatorio che esprime la voglia di tornare a vivere. Qual è il messaggio che volete trasmettere?
R: Lanciare un grido, uno sfogo che raccogliesse le sensazioni che tutti abbiamo provato in questo ultimo periodo.
S: Sì, decisamente, abbiamo dato voce a un disagio collettivo, ma in modo ironico e leggero, anche per smorzare la pesantezza del momento.
A testa in giù sembra una reazione al periodo di chiusura e restrizioni che abbiamo vissuto. La canzone è frutto del lockdown o è nata successivamente? Voi come avete vissuto la situazione di pandemia?
S: Sì, è frutto del post-lockdown, di quella situazione di mezzo in cui non si sapeva dove saremmo andati a finire, in cui tutto si trascinava in modo lento e pesante, con continue variazioni di regole, aperture, chiusure, coprifuochi e nessuna prospettiva. Il periodo in sé, per me non è stato così duro, mi sono riposata e ho ricominciato a scrivere, ma dopo due anni ecco, anche basta, avevo bisogno di ricominciare a “CondiVivere”.
Mettersi a testa in giù vuol dire capovolgere la situazione e guardare il mondo da un’altra prospettiva. Vi è mai capitato? Di fronte a qualche difficoltà siete riuscite a farlo?
S: Mi terrorizza pensare di non farlo! Quando cerco una soluzione la mia testa viaggia in mille direzioni, cambiare aria, strade e abitudini, porta sempre a qualcosa di nuovo che vale la pena esplorare, nel bene e nel male.
R: Diciamo che ci si prova sempre! Rimanere fossilizzati su un unico punto di vista non è mai produttivo.
Nello specifico di fronte alle difficoltà trovo che sia più rischioso rimanere fermi.
A testa in giù è accompagnata da un videoclip ufficiale, molto particolare. Senza svelare troppo, volete parlarci di questo video e raccontarci come è nato?
S: Il videoclip nasce dalla collaborazione con Livia Rodà e Giuseppe Tommasini dell’agenzia Advista, due carissimi amici. L’ispirazione è nata da una ricerca che ha dato vita a lavori creativi fotografici, che esprimevano un senso di claustrofobia come: “one minute sculpture” di Erwin Wrum, gli autoritratti di Mitsuko Nagone o una vecchia pubblicità di Maurizio di Iorio. Quando ci hanno presentato questa idea, una cosa mi è stata chiara fin da subito: il clip doveva essere girato in una casa, e per me non poteva essere una casa qualunque, ma doveva essere una casa intima. Così abbiamo trasformato casa di mia madre e casa mia in due set. È stato impegnativo, ma anche molto divertente.
Dopo l’uscita di A testa in giù, quali sono i progetti futuri del duo Cenere? Dobbiamo aspettarci la pubblicazione di altri singoli a breve o state già lavorando a un disco? Ci saranno occasioni per vedervi live durante l’estate?
R: Abbiamo diversi brani che incideremo in breve, ora siamo a caccia di un produttore per il nuovo singolo. Per i live, vi invitiamo a seguirci sulle nostre pagine Facebook e Instagram per rimanere aggiornati.
Grazie per questa intervista. A presto, sempre su All Music Italia!
Grazie a voi per lo spazio che ci avete dedicato!