Esce oggi Vulcano il nuovo album di Clementino, il primo disco del rapper senza duetti. Per l’occasione la stampa lo ha incontrato per capire a fondo l’anima di questo nuovo album ma anche per parlare di Sanremo, dei concerti e di molto altro ancora…
Prima dell’inizio della conferenza è stato mostrato un video che verrà postato sui social di Clementino e che vede la partecipazione di Elio Germano…
“Io ed Elio ci conosciamo da un po’ di tempo perché lui è un rapper, lui ha un gruppo che si chiama Bestie rare, lui voleva diventare un rapper, io un attore e invece é successo tutto il contrario…
PAOLO SORRENTINO
Sono molto felice perché ho appena sentito al telefono Paolo Sorrentino che ha sentito il pezzo (in Vulcano c’è un brano che porta proprio il nome del regista e che cita diverse frasi clou dei suoi film .Ndr). Abbiamo parlato in dialetto e mi ha detto – Mi ha fatto emozionà, perché hai detto anche delle cose mie private che io ho messo nei miei film tramite frasi e tu sei andato a prendere proprio quelle – gli ho risposto che non vedo l’ora di stringergli la mano perché potrei recitare a memoria molte battute dei suoi film… Il film che più amo tra i suoi è L’Uomo in più, lui è un regista che sento vicino a me, al mio modo di scrivere, i suoi film mi appartengono come storia. Mi piace la sua originalità e le sue scenografie sono spettacolari. La Grande bellezza l’Oscar lo ha vinto per questo…
IL PRIMO DISCO SENZA COLLABORAZIONI
Io ho sempre collaborato con tutti gli artisti rap italiani… ero arrivato al punto che quando facevo un concerto non potevo mai fare una canzone intera perché ci manca Fibra, ci manca Salmo, ci manca Marra… e mi sono detto che per la prima volta volevo tirare fuori un disco di 13 tracce dove sono completamente solo. Come l’Umanesimo e il Rinascimento, quando l’uomo è al centro di tutto. Qui ci sono io al centro di tutto, m’immagino già la mia faccia sull’uomo Vitruviano. Ci sono io al centro di tutto nel senso che era arrivato il momento di dare vita ad un album dove la mia voce è quella portante, è l’unica, dove ascolti per 50 minuti la voce di Clementino, ed è l’unico album dove sono da solo…”
IL TEATRO E LE ESPERIENZE PASSATE
In passato ho fatto l’animatore turistico per 13 anni nei villaggi, ho iniziato con i bambini, mi vestivo da Pokemon e mi picchiavano, poi sono stato capo animatore e successivamente mi sono iscritto all’Università dello Spettacolo per tre anni e mi sono cimentato a teatro in tutto, volevo fare l’attore ma intanto la strada del rap mi si apriva sempre di più per gioco con le gare di free style e poi mi sono ritrovato rapper. Ora metto tutte le mie esperienze del teatro sul palco col rap perché io credo che l’animazione ti insegna la comunicazione, il rap la presenza sul palco e forse questo connubio è la chiave che mi rende diverso da altri rapper. Io mi considero un rapper molto ironico, quasi alla Eminem, tra travestimenti e trucco, entro in altri personaggi. Non sono un rapper cattivo anche se qualche canzone così mi esce, tipo SpartaNapoli che è gangsta rap a tutti gli effetti però fondamentalmente il mio genere credo sia il “Black pulcinella” di cui sono il primo esponente italiano, praticamente l’hip hop italiano figli di Pino Daniele e dell’american power.
IL DISSING NON DISSING
C’è un pezzo, A Capa sotto, che è un dissing senza però prendersela con nessuno in particolare. Credo che nel rap la competizione faccia sempre bene, è come lo sport, una sana competizione. Nel rap del resto sono presenti le punch line e i dissing mi sembrava giusto fare una canzone così… è bello, pensi “chi c’è come featuring nell’album? Nessuno”… “A chi hai Dissato? Tutti!”. Io a volte sul palco mi dissavo anche da solo facevo la sfida napoletano contro italiano tra Clementino e Iena White. Era competizione e intrattenimento.
Per esempio Keep Calm e sientete Clementino per me rappresenta un pochino l’egocentrismo del rap. Un modo di dire che sono ancora qui.
IL TITOLO
Il titolo è molto autobiografico, c’è un riferimento alla mia città Napoli e al Vesuvio, e poi rappresenta me che ho tanto di quel fuoco dentro che molte volte esce fuori attraverso la penna sul foglio o attraverso i concerti. E poi non potevo permettere ad un altro artista di chiamare un disco Vulcano… no era un titolo che doveva essere nel mio album. Devo dire la verità anche il mio disco precedente, Miracolo, inizialmente doveva chiamarsi Vulcano.
I PRODUTTORI
Shablo per me è il fedelissimo, con lui lavoro bene da sempre, lui mi porta cartelle di Beat da tutti, abbiamo prodotto brani di tanti ragazzi giovani in questo disco. C’è Yung snapp per esempio che ha 19 anni e mi ha prodotto il brano intitolato Joint. Keep Calm e sientete Clementino è stata fatta da Amadeus che non è il presentatore ma un producer americano e si sente.
Grazie a tutti loro ne uscito un disco che scorre, non ho dovuto scartare molto, due o tre tracce che usciranno probabilmente più avanti. E´un disco che ha dei riferimenti agli anni ’90, volevo fare un disco che mi piacesse senza accontentare gli altri.
Vulcano è un disco molto suonato e non vedo l’ora da ex chitarrista di portarlo in giro dal vivo. Quest’anno vorrei sul palco i musicisti con me. La mia importa con gli strumenti sarà più reggae.
IL DUETTO
Se dovessi chiedere un duetto lo chiederei assolutamente a Manu Chao.
COSA ASCOLTO
Di tutto… Pino Daniele, Kendrick Lamar, Snopp dog, qualcosa di italiano lo ascolto volentieri tipo i vecchi Litfiba. Poi ovviamente il rap… spendo tanto in musica su iTunes. Cd ne compro un po’ meno.
SANREMO
A Sanremo tornerei ma molto più in là. Avrei potuto dare di più quest’anno, mi dispiace soprattutto non aver cantato la cover, Svalutation, era uscita una bomba. Sono contento di aver fatto il Festival per due anni, anche se forse bastava un anno… ma comunque è stata una buona pubblicità. Il problema è che forse non ce la faccio più a dover piacere per forza a qualcuno, ad essere giudicato, ad utilizzare i termini giusti per non offendere… mi sono scocciato di accontentare, vorrei essere me senza filtri. Su questo la penso come la mia manager Paola Zuckar nel libro sulla storia del rap in Italia. Comunque la cover la porterò in giro nelle piazze sicuramente.
I CONCERTI
A maggio avremo una tournée Europea… Stoccarda, Colonia, Londra, Amsterdam e poi da giugno fino a settembre, Vulcano Tour in Italia… diciamo che faremo le prove generali in Europa. Ci sarà sicuramente il Dj TY1 con me e vorremmo fare grandi cose con la scenografia.
IL RAP IN ITALIA E LA SCRITTURA
Nel corso degli anni ho visto succedere tante cose nel rap in Italia. Ho visto cambiare le cose… ho visto il rap pop, il rap reggae, il rap trap… ho visto cambiare le generazioni. Stiamo piano piano raccogliendo quello che abbiamo seminato negli anni, piano piano la gente sta imparando ad ascoltare il rap “da battaglia”. Stanno cambiando le cose, ora la gente come Salmo senza portare singoli in radio fa il disco di platino, Gemitaiz disco d’oro in due settimane… quindi vuol dire che stiamo cambiando, stiamo cercando di arrivare all’America. Io cerco di fare il mio…