elodie: le domande
Che rapporto hai con la velocità?
Non buono, non mi piace per niente. Ho molta paura.
Ma avendo un compagno per cui la velocità è la sua vita?
Litighiamo. Banalmente in macchina non deve mai superare i limiti di velocità!
Io non manco la patente! E vabbè io non guido, io vado a piedi. C’ho delle gambe magre e cammino.
Lo accompagno in quase tutte le gare. Mi viene l’ansia, a me manca proprio l’aria, anche il rombo la partenza è molto potente, però è molto sexy, devo dire. Quando torna tutto sudato per lo sforzo, no?
Io potrei passeggiare con la Graziella e già dopo un chilometro e mezzo. Oddio, sono stanca! Comunque lo sforzo oltre il limite trovo che sia sexy.
la recitazione
Tutta la tua esperienza nella recitazione, ha un po’ cambiato il tuo modo di approcciarti alla musica?
Sicuramente sì. Guardo la musica con altri occhi. Comincio a dare un valore diverso al mio mestiere di interprete. Essere altre persone è un grande vantaggio per comprendere e io sono innamoratissima degli esseri umani, da sempre mi piace parlare con gli sconosciuti, mi piace scoprire la vita degli altri, quindi il cinema mi sta facendo capire quanto in realtà il mio mestiere già è un po’ a fare questo. Cantare per te, ma canti storie di altri per altri oltre che per te. Quindi sì, e sto cercando di capire come unire le due cose. Mi ha anche un po’ rasserenata. Con l’idea dell’errore, quello di essere un po’ storta. Io sono un po’ storta. Al di là dell’estetica, posso avere una faccia simmetrica, però io mi muovo, ho ho un modo un po’ un po’ mio di fare le cose e spesso ti mostri in un altro modo anche per piacere agli altri. Più passa il tempo e più anche il cinema mi aiuta a non dover essere sempre come vorrei che le persone mi vedessero. Tutto qua. In quel nel senso storta. Mi sento un po’ particolare.
Se dovessi pensare, immaginarti o sognare un ruolo per il futuro tuo, in quale tipo di donna ti vedresti al cinema?
Ce ne sono due o tre. Sono sempre antagoniste, sono interessanti perché hanno una profondità, una tridimensionalità diversa rispetto al buono che comunque in teoria lo siamo tutti i giorni. Scoprire i lati un po’ più oscuri è interessante e lì puoi farlo senza fare male a nessuno né a te stesso. Mi piacerebbe approfondire qualche follia. Qualcosa che non essendolo… magari un’assassina… chissà?! Voglio esplorare vite che non mi porteranno mai. Poi mi piace tutto quello che è un po’ più darkside.
Elodie e la musica
Tornando alla musica, volevo sapere un po’ di più sull’album. La direzione è quella di Sanremo, quindi più verso elettronico, strong e cattivo oppure ci saranno tante anime? Cosa ci puoi anticipare?
E’ un po’ aggressivo, molto sicuro. Io sono molto sicura di me, del mio valore e quindi mi approprio un po’ di una sonorità che ha qualcosa di un po’ più cattivello. Il brano di Sanremo ha delle sonorità che già associ a me, mentre questo ne ha che sono un po’ più 2000, ha qualcosa di funky, di R&B, soul, pop, però sonorità che non ho ancora sperimentato. Il disco è quasi chiuso.
Ho preso l’esperienza ad Amici, il mio primo Sanremo. Ho preso tutto, l’ho messo da parte, l’ho chiuso in un cassetto, ho girato un po’ di mandate, l’ho un po’ rifiutato. Credo che sia una parte del mio percorso e devo dare dignità a quella parte di me. E’ un peccato, no?
Quindi vorrei anche riuscire ad abbracciare un po’ tutto quello che sono, quello che sono stata e quindi anche quello che ho fatto nel mio primo tour nei palazzetti, quindi l’idea della potenza. Riuscire a raccontare tutto e aggiungere. Questo sicuramente.
Avrai degli ospiti?
Sì, certo. Ancora non li ho decisi però. I miei amici. Tiziano se sarà in Italia. Io lo inviterò, ovviamente. Poi in base anche i suoi impegni, alla sua vita, però sarebbe bello.
Sei uno dei pochi che non ha la necessità di dire “questo pezzo l’ho scritto io”. Questa voglia di interpretare che ti porta anche al cinema, cosa abbastanza rata perché tutti tendono a dire che hanno collaborato al pezzo.
Ma io mi vergogno, non ci riesco! C’è una verità: tu dai un’idea e quello che sei e rappresenti ha un valore. Quindi anche giusto accreditarsi però, non credo che mi dia più valore. Eh non fa più figo, cioè, nel senso che me frega. Non l’ho scritto. Non mi piace appropriarmi del lavoro degli altri, ma non credo che questa cosa la facciano gli altri. Magari si scrivono davvero e aggiungono qualcosa al pezzo, è giusto che si prendano il valore di questa cosa. Io non lo faccio.
Non so scrivere, onestamente. E’ un’arte troppo bella e non vorrei rovinarla.
In questi 5 anni da Adromeda, fatico a ricordare un momento, anche quello dove puoi aver suscitato maggiori polemiche, in cui la tua immagine è caduta.
Succederà, moriò anche.
Questo non ti ha impedito di arrivare al 2025 e fare gli stadi che sono qualcosa di molto rischioso. Molti tuoi colleghi si rivolgerebbero a noi solo in cartolina o con una raccomandata.
Ma no, non è vero. E poi l’ho detto, a me piace chiacchierare e vi uso per parlare! Mi piace davvero. Quando sto per strada e qualcuno si avvicina a me, io parlo, sono fatta così, una valanga di parole.
A chi dai il merito, oltre a te, per aver compiuto questo percorso? Quanto conta chi hai intorno a te?
E’ tutto! Se non avessi incontrato ‘sti matti, prima di tutto Jacopo che è il primo che ho incontrato. Nel el 2017 faccio E’ tutta colpa mia. Mi guardo e mi dico: C’ho 26 anni, tutta questa disperazione… Io più di questo non sapevo più che dare, mi vedevo invecchiata, nel senso che ero troppo appesantita. Ok la vita mi è andata male, però molliamo un colpo.
Vado da lui e gli dico: Io mi sento mi’ zia, a me non mi va a 25 anni di avere già ‘sto peso addosso, io non lo voglio. Come facciamo? Io voglio fa’ ‘a sgambettata, voglio giocare, voglio ridere. Voglio sentirmi giovane, voglio sentirmi felice. Cioè, se no scusa, stavo meglio a fare la cubista, cioè, se poi devo prendere questo personaggio… e per forza, me lo avevano appioppato, hanno deciso che ero la nuova Mia Martini. In base a cosa non lo so… che come fai a paragonare una ragazzina… che non lo so.
Sono andata a lui e gli ho detto: Ti prego, io ho voglia di fare altro, voglio giocare, voglio essere leggera, voglio essere felice. Non ce la faccio ad appesantirmi così. Non voglio raccontarmi così, almeno in questo momento.
Tutti quanti mi dicevano di no, non si può fare. Litigavo con tutti perché nessuno me lo voleva far fare, il mio manager di allora. Le persone mi dicevano: “Vabbè, che percorso è? Che solidità dà? Chi ti segue a fare ‘sta cosa? O sei una cantante impegnata che canta, o non sei una cantante.” Per me era una ca**ata e il primo che ci ha creduto è stato Jacopo Pesce. Dopodiché vado a parlare con Max Brigante, perché ero rimasta senza manager, e mi ha detto: “Sì, c’hai ragione.”.
Il mio team è la mia famiglia, sento più volte loro di mia mamma! E’ una cosa orrenda, però è la verità. Io non esisterei senza di loro. Come fai? Soprattutto per chi ha un percorso come il mio fatto di costruzione. Tu hai un’idea e qualcuno ti deve accompagnare perché non scrivo, non produco. Nel mio mestiere ho bisogno degli altri ed è per questo che sto qui con voi. Il mio mestiere è dare qualcosa sperando che ci sia qualcosa che torni indietro. Ho bisogno degli altri, senza gli altri sto male.
sport e limiti
Qual è la tua routine di allenamento?
Faccio un po’ di stretching, un po’ di pesetti con queste gambettine secche e uso una tuta che ha gli elettrostimolatori così che il muscolo si gonfi un po’ di più perché essendo molto piccolina, con questi muscoletti piccolini che stanno lì così.
A tavola il mio fidanzato mi controlla. Dice che non devo mangiare troppi zuccheri perché se no mi ammalo. Eh, cioè quello è sportivo, cosa vuoi che ti dica? E poi io me li mangio di nascosto. Anche Max! Perché pure Max a me e Jacopo ci controlla! Non mangia’ la pizzetta…
Quindi cerco di mangiare meno zuccheri anche perché ho tanta energia, stai bona zitta un attimo. Mi piace godere dei piacere della vita.
Quindi non ho una regola, quando mi devo mettere sotto vado e mangio bene, mi alleno come una pazza. Cosa che succederà adesso. Quando posso non fare niente ozio, non faccio niente. Cioè il lavoro e basta.
Il discorso dei limiti, dicevi che è un talento e che tu te lo senti di andare oltre.
Mi piace scoprire, mi piace mettermi in difficoltà. Lo trovo divertente vedere come reagisco agli empasse. Certe volte mi piacciono i piccoli problemi per risolverli, è divertente.
per concludere…
Quando si diventa dei Serie A nel mondo dello spettacolo, si lavora per sottrazione. Come pensi di poter contrastare questo tuo carattere se ti dovesse succedere?
Discuto, se mi danno fastidio, farò le cose normali. L’importante è comunicare. Io non ho mai avuto problemi, io vado in giro, faccio quello che voglio e a fare la spesa tutta così con il pigiama. Non lo vedo come un problema, non ce la faccio a vederlo come un problema probabilmente per come sono fatta.
Hai già deciso cosa porterai a Sanremo per la serata delle cover?
Un brano italiano, non so ancora chi porterò e cosa fare, ci sono ovviamente un po’ di nomi, ma non ho ancora deciso. C’è poco tempo, però non so, non so.
Foto: Morelli Brothers