Quando la sua stella iniziò a brillare, nell’inverno del 1992, in molti pensarono che fosse nata una nuova stella tra le voci del pop italiano. Gli anni a venire poi non hanno, purtroppo per lei, confermato questo splendore e così Francesca Alotta si è trovata piano, piano a regredire in un ruolo comprimario nella nostra musica al femminile, fino quasi a sparire.
E’ chiaro che un’artista con una voce del genere non sparisce mai del tutto; nel corso degli anni la nostra è stata spesso protagonista di trasmissioni revival e di tanto in tanto è tornata anche alle pubblicazioni. Tuttavia l’attenzione mediatica su di lei sembra si sia fermata a quel triennio di ascesa folle con il 1991 che la vide vincere le nuove proposte del Cantagiro con Chiamata Urgente, il 1992 dove travolse tutti e tutto accanto ad Aleandro Baldi nella stravendutissima Non Amarmi che vanta, tra le altre cose, anche cover in varie lingue (compresa quella di successo di Jennifer Lopez) ed il 1993, quando ancora a Sanremo ma tra i big, si piazzò decima con Un Anno Di Noi che però poi fu protagonista per mesi della classifica dei singoli.
Adesso, dopo un periodo in cui i riflettori non erano più accesi, la cantante siciliana è tornata alla ribalta con prepotenza, partecipando al successo targato Rai Uno, Ora O Mai Più, dove è arrivata in corsa per sostituire Donatella Milani al fianco del maestro Fausto Leali.
La raggiungo per raccogliere a caldo le emozioni prima di questa accesa ed attesa finale…
Per me è stato tutto un po’ scioccante, e forse ancora lo è!
Come mai?
Perché io sono arrivata il giorno prima di essere praticamente buttata sul palco. Era una sostituzione davvero improvvisa della mia collega Donatella Milani, che saluto con un grande bacio, e praticamente mi sono trovata a fare tutto nel giorno stesso della messa in onda: la scelta delle canzoni, le prove, l’incontro con Fausto, i confessionali.. insomma tutto di corsa.
Come chiedo a tutti cosa ti ha convinto a partecipare su tutto?
Oltre al fatto che si facesse musica con un’orchestra, con una serie di colleghi, anche il fatto che si poteva presentare un inedito. Questa sicuramente era la cosa che più mi premeva.
Quindi lo avevi già pronto?
Assolutamente si. E’ una canzone che trovo bellissima e che avevo già presentato a Sanremo un paio di anni fa ma fui respinta dai filtri che si pongono tra l’artista e l’organizzazione. Dissero che non c’era verso di essere scelta e quindi non l’ho sprecato, ho aspettato ci fosse l’occasione giusta.
Perché vale molto per te?
Perché parla di una donna che trova il coraggio di ribellarsi alla violenza. E’ un tema attuale ma che finisce bene, perché la donna è una di quelle che trova la forza per dire: “adesso basta”. In parte l’ho vissuta anche io questa situazione ed è per questo che ci tengo molto ed è per questo che collaboro attivamente con le associazioni che si occupano di questo.
Ma ti sei trovata davvero per caso in gara o comunque avevi fatto i provini, restando fuori dall’imbuto iniziale?
So che avevano pensato a me, che si era parlato di convocarmi, ma poi invece pensarono che ero troppo legata ad Aleandro e che il mio grande successo, Non Amarmi, avrebbe dovuto essere portato in scena in due comunque, e quindi chiamando pure lui.
Come se tu fossi legata solo a Non Amarmi…
Infatti! C’è Un Anno Di Noi con cui sono stata tanto in classifica oltre che a farci Sanremo…
Ci racconti come nacque quella canzone miracolosa e come fosti scelta per interpretarla assieme ad Aleandro?
Successe che io stavo lavorando al mio disco e già mi ero ritrovata con Aleandro in qualità di autore per me. La prima canzone sua che ho provinato è stata Sentimenti, bellissima aggiungerei. La incisi e ci dovevo andare a Sanremo. La cosa era praticamente fatta ma quando uscì la lista dei giovani in gara, al posto mio c’era un’altra cantante! La delusione fu tanta ma per fortuna si continuò a lavorare ad un album con me e s’iniziò a pensare ad altri brani che lui, Aleandro, potesse scrivere per me. Tra questi arrivò Non Amarmi che si prestava alle due voci ed essendo già al lavoro con lui fu abbastanza naturale provarla assieme.
Cosa ha secondo te quel brano che lo rende immortale?
Oltre ad essere strutturato molto bene e ad avere la forza del duetto, che spesso è una marcia in più, racconta in maniera davvero positiva come una storia d’amore possa essere vissuta in maniera naturale anche da un portatore di Handicap. Noi ci abbiamo messo noi stessi e siamo arrivati. E pensa che non ci volevano. C’era reticenza nell’affrontare la disabilità in tv ed in generale. Dicevano che non eravamo credibili ed invece proprio Aleandro è l’esempio pratico di una persona che non vive l’handicap come qualcosa di disabilitante. Va in bicicletta, si butta dal paracadute, è una persona davvero speciale. Fortuna alla fine comunque ci presero e le cose sappiamo tutti come sono andate.
Secondo te cosa si è inceppato ad un certo punto nella tua carriera?
Che forse non sono mai stata una prezzemolina presenzialista? Non ho mai amato le feste, frequentare le persone per convenienza, perché un giorno chissà… Anche in questo ambiente conosco tutti o quasi ma sono pochi quelli che chiamo amici.
Come chi ad esempio?
Aleandro indubbiamente e poi Marina Fiordaliso, una persona speciale. Su due piedi mi vengono loro.
Raccontaci quindi nello specifico la giornata d’impatto, la prima giornata…
Hai presente un’ubriaca? Ecco stavo così. Fortuna ha voluto che ho subito incontrato Fausto e le prove con lui sono state pura magia.
Sicuramente vi conoscevate già?
Si certo, eppure sai che non avevamo mai cantato assieme? Invece ci siamo trovati a livello personale; abbiamo la stessa sensibilità, lo stesso modo di affrontare la musica ed amiamo anche entrambi il blues.
Ed eri anche avvantaggiata perché sapevi di trovare lui…
E ma lui non sapeva di trovare me!
Ma sarà stato contento visto che con Donatella si era capito che non c’era granché feeling…
L’ho sentito dire ma in realtà non avendo avuto modo di vedere la prima puntata la cosa mi è sfuggita.
Quando t’han chiamata, hai temuto di capitare con qualche altro maestro?
No di capitare no, ma di avere paura dei giudizi si, di quelli di Loredana Bertè!
E perché tutti rispondo cosi?
Gli altri non so ma con me c’è un precedente che è stata la nostra comune partecipazione a Music Farm. Purtroppo sono allergica al fumo e quando eravamo in situazioni di chiuso con lei che fumava io non riuscivo proprio a starle vicino. Le chiedevo di spegnere e lei rispondeva: “No, ma vaffan****” . Capirai che succede una volta, succede due, al terzo vaffa rispondi, anche alla Bertè.
E lei questa cosa quando ti ha vista se l’è ricordata?
Certo! E’ la prima cosa che mi ha detto. “Credi che mi sia dimenticata di te” ha esordito. Del resto lo scrisse anche nel suo libro di questo nostro episodio/scontro…
Però non si è vendicata?
Assolutamente no. Pensavo mi massacrasse invece mi sta dando dei voti altissimi, facendo grandi complimenti. Sono stupita… però adesso diciamocelo, era comunque una stupidaggine.
Altra cosa che dicono tutti è il bel clima tra voi concorrenti, confermi?
Assolutamente si. Solo Lisa , Stefano Sani e Valeria Rossi non li avevo mai conosciuti, mentre gli altri li conoscevo tutti benissimo. Si va molto d’accordo. Po certo, ci può sempre essere la persona del gruppo che non lega tanto, che si fa le cose sue, che non è proprio unita agli altri, ma in un gruppo ci può stare.
Cosa vorresti cantare con Fausto dal suo repertorio?
Il mio desiderio l’ho già realizzato con Ti Lascerò.
Non temevi il paragone con un’altra’icona come Anna Oxa?
E perché mai? Non avevo mica intenzione d’imitarla? Abbiamo due modi molto diversi di cantare e credo che durante l’esecuzione si sia visto. Di mio non amo molto chi imita.
Mentre un brano che vorresti assegnato dal tuo maestro come cover?
Mi sarebbe piaciuta qualsiasi cosa di Mia Martini ma non sarà possibile. L’hanno già assegnata.
Cosa vorresti si sapesse di te Francesca?
Che in realtà non mi sono mai granché fermata. Anche adesso il 2 Marzo è uscito un mio singolo assieme a Mauro Pina. S’intitola Anima sola ed è un brano a mio avviso bellissimo. Uscirà poi un disco a Settembre di canzoni antiche napoletane e siciliane, tutte arrangiate in acustico, con tra gli altri Massimo Morricone, il contrabbassista di Mina. E’ un sogno che avevo da realizzare con mio padre, ma poi lui è scomparso ed ho deciso che prima o poi l’avrei realizzato lo stesso. Ed è arrivato quel momento.
Il sogno prossimo è il ritorno a Sanremo?
Sinceramente il mio sogno è fare teatri, lavorare con orchestre, portare in giro la mia musica ed i miei progetti. Non avendo più vent’anni sai, rinunci ad un certo tipo di popolarità, non la ricerchi più. Cerchi solo di fare cose che ti diano soddisfazione. Certo è però che se arrivasse Sanremo mica direi di no?