Negli scorsi giorni Camille Cabaltera ha lanciato il suo primo singolo in italiano Sete un brano che segue a Scegli (Lead The Way) canzone che accompagna i titoli di coda del film Disney Raya e l’ultimo drago. Per l’occasione abbiamo raggiunto la giovane artista per realizzare un’intervista con lei.
Camille descrive così il brano:
“È il mio primo singolo in italiano ‘Sete’ scritto durante il periodo di quarantena, mentre sentivo una forte mancanza della ‘normalità’ di cui siamo stati per tanto privati”
Il videoclip ufficiale di Camille Cabaltera vede la partecipazione di Giorgio Belli, protagonista della serie italiana di Netflix Luna Nera.
INTERVISTA A CAMILLE CABALTERA
Camille, dopo aver interpretato “Scegli”, sigla di coda del film Disney “Raya e l’ultimo drago” con “Sete” debutti con un brano inedito in italiano, è l’inizio di un nuovo percorso artistico? Oppure italiano ed inglese si affiancheranno?
Da quando ho partecipato a X Factor fino ad oggi sono stata conosciuta solo con pezzi in inglese, ora sono arrivata ad un punto in cui sento l’esigenza di farmi conoscere anche sotto l’aspetto autorale in italiano. Sicuramente continuerò su questa strada ma senza mai dimenticare le mie origini.
Hai partecipato a Ti lascio una canzone, Castrocaro ed X-Factor, tre programmi diversi ma simili per la gara canora, che ricordi hai di ogni percorso?
Ho tantissimi bei ricordi di questi talent, sicuramente sono impegnativi ma danno molta soddisfazione! Io personalmente li ho vissuti come una grande famiglia, ogni concorso è un mondo diverso ma il fatto di vivere sempre la stessa routine e trascorrere tanto tempo con le stesse persone ogni giorno ti fa sentire a casa. Nei momenti di difficoltà ci si aiuta reciprocamente.
Sono stata fortunata per aver vissuto queste esperienze perché ho imparato molto.
Da piccolissima a Ti lascio una canzone hai duettato con Luca Barbarossa, Anna Tatangelo ed Annalisa Minetti, il tuo producer Davide Tagliapietra ha collaborato con Tiziano Ferro e Gianna Nannini, con chi ti piacerebbe collaborare o duettare e perché?
Mi piacerebbe un sacco lavorare con Gianna Nannini. Lei è la prima cantante italiana che ho conosciuto. Ricordo che da piccola guardavo sempre Mtv e vedevo il video di Maledetto ciao. Ogni volta che sento la sua voce ricordo con piacere e nostalgia i miei primi anni in Italia.
In “Sete” canti Un’azione conta più di un aforisma, è una bellissima e forte immagine, con che aforisma o metafora descrivi questo brano?
A volte pensiamo troppo e cerchiamo di stupire con le nostre parole, ma le nostre azioni contano più di ogni cosa.
“Sarebbe da stupidi, non credi? Passare una vita intera a desiderare qualcosa senza mai agire.”
Ecco questa frase tratta dal film Blow centra a pieno ciò che volevo dire.
Parli perfettamente tre lingue, quando scrivi i testi in che lingua li pensi? In base al tema oppure scegli in base al sound che vuoi realizzare?
Bella domanda. Quando ho iniziato a scrivere in italiano pensavo sempre ai concetti in inglese e li traducevo in italiano. Strada facendo ho capito che era proprio quello l’errore che commettevo. Va bene tradurre un emozione ma il concetto bisogna trovarlo non solo per la lingua ma anche per la cultura. Ovviamente a volte sbaglio ancora, ma sto studiando e sto imparando tante cose.
Il tuo futuro artistico è cominciato, su che palco o in che manifestazione ti piacerebbe esibirti?
Un grande sogno che mi piacerebbe realizzare sarebbe partecipare al Festival di Sanremo.
La pandemia ha creato grandi danni a tutti i settori, compresa la musica. Quelli che la stanno pagando i più sono le maestranze e gli artisti emergenti. Cosa si dovrebbe fare secondo te nel nostro paese per aiutare chi vuole affermarsi?
Penso che bisogna dare una possibilità ad ogni settore o industria di organizzarsi per poter continuare a lavorare ma con sicurezza.
Chiudiamo con una domanda più personale. Grinta, nostalgia e determinazione mi sembrano elementi importanti nei tuoi brani, è così oppure come ti descriveresti?
Ci avete azzeccato con questi aggettivi ma aggiungerei anche riflessione. La maggior parte dei miei brani nascono da questo, quando inizio a riflettere su me stessa, sulle mie azioni, sul perché faccio certe cose, su come mi sento e e sul perché mi sento così, sul modo in cui mi comporto con gli altri e sul perché gli altri si comportano così con me…
Trasformo i miei pensieri in brani, perché a volte per me è più facile “cantarle che dirle“.