Questa settimana All Music Italia ha incontrato Dario Faini (già autore per Marco Mengoni, Emma, Annalisa e molti altri) che quest’anno si trasforma in Dardust e lancia 7 (ve ne avevamo già parlato QUI), primo capitolo di una trilogia musicale sospesa tra lo spazio, l’ Italia e il Nord Europa. In questa intervista Dario ci racconta da dove nasce l’idea di pubblicare un disco di tracce strumentali, la direzione che prenderanno i prossimi episodi e la felicità per la sorpresa inaspettata della nomination agli Italian Mtv Awards nella categoria Mtv New Generation che si svolgeranno questa sera a Firenze.
Raccontaci quando e dove è nato 7…
L’idea è arrivata mentre mi trovavo a Berlino con Diego Mancino e Francesco Renga nei mesi precedenti l’uscita del suo disco Tempo reale; insieme abbiamo scritto, frequentato i famosi Ufo Studio e respirato tutta un’altra aria che non saprei spiegare. In quei momenti lì mi è venuta voglia di scrivere pensare ad un progetto tutto mio, cercando di proporre qualcosa di inedito o comunque originale per la scena del nostro Paese: ho messo insieme il piano che ho ripreso a suonare, l’elettronica e la mia passione per i Sìgur Ròs… così quasi da solo è venuto alla luce 7. Sette come i brani contenuti nel disco, Sette come i giorni che abbiamo impiegato a scrivere e sette come un sacco di altre cose che in quei giorni ricorrevano insistentemente fino a sceglierlo come titolo dell’album e simbolo del viaggio a Berlino.
Perché questi tre album hanno delle così precise collocazioni geografiche?
Penso che sia fondamentale a livello creativo trovare il tempo di staccare dalla quotidianità e prendersi dei periodi all’estero. Ogni posto ha il suo immaginario musicale unico che ti permette di ascoltare cose nuove, collaborare con artisti eccezionali ed ossigenare la tua creatività pensando le cose sotto un’altra prospettiva. Io ad esempio quando sono fuori dall’Italia è come se cambiassi personalità, mi immergo totalmente in un mood nuovo sganciandomi per un po’ dalla mia attività di songwriting che svolgo per la maggior parte dell’anno tra Roma, Milano e le Marche.
Un altro numero che ricorre è il 3 a quanto pare…
Sono un grande appassionato di trilogie: da quella musicale di David Bowie fino al cinema di Dario Argento… Credo che Dardust sia un progetto che ha bisogno di tempo per compiersi, così ho voluto da subito avvisare che non sarebbe già finito tutto con un disco. Vorrei dare più respiro possibile a questo lavoro e creare un senso di continuità nel tempo, proprio come è accaduto per i tre video che abbiamo fatto che raccontano la storia “a puntate” di un bambino-astronauta che si risveglia dopo lo schianto su un pianeta, tenta di ricostruire i suoi ricordi e compie un viaggio spazio temporale fino a tornare alla realtà.
Hai già delle cose pronte per i prossimi episodi?
In realtà c’è già più di qualcosa che stiamo proponendo nello spettacolo dal vivo; ci siamo immaginati il volo fantastico di Falkor, il drago volante de La storia infinita ed è nato questo brano che si intitola Falkor over the Northpole. Dal titolo si può già intuire che ci spostiamo verso nord come sonorità, non a caso il prossimo disco sarà registrato a Reykjavík in Islanda.
Dai brani affascinanti di questo disco ai successi da classifica che portano la tua stessa firma il passo non è propriamente breve; qual è il segreto?
Sono cose molto diverse tra loro: la canzone, per definizione, ha una sua struttura imprescindibile da rispettare mentre i brani strumentali di 7 vengono fuori da processi creativi molto più liberi. Di base credo che sia importante mantenere sempre una forte onestà, che si stia lavorando ad una cosa o ad un’altra, per non rischiare di confondere l’arte con il mestiere.
Ti aspettavi tanta attenzione da parte di stampa e pubblico nei confronti di un progetto tutto sommato di nicchia?
L’aspettativa era proprio zero. Se non altro, non ci sarebbe mai passato per la testa il fatto di poter essere trasmessi da una radio importante come Radio Montecarlo, e invece tutto questo sta succedendo ed è incredibile.
Come hai preso la nomination agli Italian Mtv Awards nella categoria Mtv New Generation?
Mtv proprio è il massimo che poteva capitare. Per me già il solo fatto di essere in rotazione su Mtv è un grande regalo, la nomination un doppio regalo, la vittoria sarebbe fantastico… !
Per un progetto così personale e creativo perché hai scelto un nome d’arte piuttosto che il tuo?
E’ stata tutta un’idea del mio editore Klaus Bonoldi che mi ha suggerito di dividere la mia identità di autore e questa nuova più particolare, io avevo pensato di mantenere il mio nome. Durdust è comunque qualcosa che gira nell’aria da anni; molte volte mi è capitato di riarrangiare dei brani e firmarli come Dardust remix facendone delle versioni più elettroniche, quindi è qualcosa che torna nella mia vita.
Hai già pensato di far volare Durdust e 7 oltre i confini?
Si, a settembre inizieremo la promozione in Francia che ha un mercato forse più pronto del nostro ad accogliere un progetto come 7, poi volerò in Islanda a registrare e chissà… Ovvio che se le cose continuano a funzionare bene ci divertiremo sempre di più.
E’ prevista una qualche partecipazione vocale in uno dei prossimi capitoli di Dardust?
A dire la verità ancora non lo so; la mia sicuramente no! Sarebbe bellissimo collaborare con Elisa questo posso dirlo, ma perchè no, anche Annalisa o Marco Mengoni, solo più che cantare delle parole mi piacerebbe che vocalizzassero e basta.
Eppure hai cantato in passato… Come mai escludi a priori la possibilità di poterlo rifare?
No anche perchè il mio editore mi ucciderebbe! Non è una cosa che mi appartiene; l’ho fatto in passato, in teatro nel musical La bella e la bestia ed anche in altri progetti ma ha sempre rappresentato un po’ il piano B per me. In quel periodo tra l’altro ho conosciuto Antonio Galbiati che mi ha preso sotto la sua ala e mi ha instradato iniziando a scrivere insieme, così per assurdo grazie al canto ho trovato la mia vera strada e la mia storia.
I prossimi concerti avverranno in contesti perlopiù outdoor; come ricreerai le suggestioni delle immagini e del palco che vi hanno accompgnato nei locali?
Li porteremo con noi. I video sono una parte fondamentale di Dardust e ci saranno sempre, piuttosto potrei rinunciare alle luci. Credo che contribuiscano a creare un’atmosfera molto evocativa durante i concerti per me e per il pubblico.
Avresti mai pensato di fare un disco come 7 quando hai iniziato a suonare?
Assolutamente no! In realtà ad otto anni ascoltavo ed amavo già la musica di David Bowie quindi mi sarebbe piaciuto farne uno come il suo. Se devo dirne uno italiano credo Claudio Baglioni, che invece era molto popolare tra i miei coetanei.
Nella folta lista delle tue collaborazioni manca ancora qualcuno per cui vorresti scrivere una canzone?
Si, Malika Ayane. Mi piace tanto, ma forse non le ho ancora proposto niente in realtà!