Dopo l’esperienza televisiva a X Factor, dove nel 2019 si era presentato con il brano Carote, Nuela torna con nuova musica e presenta il suo primo EP, In Bocca Al Lupo, Crepa!, al cui interno troviamo sei brani pop-rock in cui l’artista racconta la sua esperienza all’interno dell’industria musicale con l’ironia che lo contraddistingue sin dal suo esordio.
Nello specifico, l’EP – distribuito da ADA Music – vuole essere una risposta a tono ai tanti “in bocca al lupo” ricevuti negli ultimi cinque anni:
“Questo progetto è anche una pacca sulla spalla che mi do da solo. Qui mi sono riuscito a raccontare finalmente come volevo io e non come voleva un discografico”.
“In Bocca Al Lupo, Crepa!”, INTERVISTA A NUELA
Nuela su All Music Italia. Bentrovato, come stai?
Ciao! Tutto bene, finalmente più con i piedi per terra e operativo dopo il caos delle feste.
Ci ritroviamo in occasione dell’uscita del tuo primo EP, In Bocca Al Lupo, Crepa!, che ha una genesi molto sofferta. Ce la racconti?
Io ho iniziato a fare musica nel 2019 con la mia partecipazione a X Factor. Uscito dal programma, volevo assolutamente pubblicare un EP, ma sono dovuti passare 5 anni perché questo accadesse. Quindi, con questo progetto mi sono voluto togliere alcuni sassolini dalla scarpa, che stavano lì dentro da troppo tempo. Questo EP è una lettera d’amore e odio verso l’industria dello spettacolo, che è molto affascinante ma, allo stesso tempo, molto spietata.
Rispetto al periodo di X Factor, oggi come ti descriveresti? Ci racconti chi è Nuela e perché ha deciso di chiamarsi così?
Il mio obbiettivo a X Factor era quello di divertirmi e di far divertire. Questo movente nella mia vita non è mai cambiato. Sono sempre lo stesso ragazzo, ma più consapevole di quello che faccio. Aldilà di essermi mosso con questo progetto in modo totalmente indipendente, anche il contenuto dei miei brani vuole far riflettere, oltre che sorridere.
Nuela è un nomignolo creato dai miei amici. Ho deciso di adottarlo come nome d’arte per separare Nuela da Emanuele, che è molto più sfaccettato di Nuela, ma ti assicuro che è anche molto più complessato. Avere un modo per scindere la persona dal personaggio mi fa stare bene dietro le quinte.
Quanto è stato complesso gestire un successo tanto inaspettato come quello di Carote? Come hai vissuto quel periodo?
É stato tanto bello quanto faticoso, come ogni realtà in cui ti trovi catapultato e devi imparare a reagire in fretta. Può essere molto pesante avere tutte quelle attenzioni e aspettative addosso, ma per me questo è sempre stato un gioco e un gioco rimane. Quindi, cerco di prendere con leggerezza anche le critiche. Non stiamo di certo risolvendo questioni politiche qui.
Tornando al tuo EP, solitamente ad un “in bocca al lupo” si risponde con un “grazie”. Il tuo lupo, invece, “crepa”. Perché hai scelto proprio questo titolo?
Il mio forte e chiaro “crepa!” è la mia risposta a tutti gli in bocca al lupo che ho ricevuto nel corso della mia carriera da parte di figure importanti dell’industria musicale. È un modo ironico per prendermi ora la libertà di dire quello che voglio, dopo aver assecondato delle dinamiche malate che hanno solo ostacolato il mio percorso artistico. É la mia voglia di trasformare le mie sofferenze in qualcosa di allegro. Come dico nel primo brano, Aldilà: “Mi hai sputato addosso merda, è il concime della Terra”.
L’EP si apre con Aldilà, un brano schietto e molto duro, in cui ti rivolgi all’industria discografica e canti: “Non ho un nome, sono nessuno. Grande promessa, senza futuro. Tu mi vuoi nella fossa”. Cosa ti ha permesso di non mollare nonostante tutto? A cosa ti sei aggrappato per risalire in superficie dopo aver toccato il fondo?
Nel corso di questi anni ho avuto tanti ripensamenti sul mio futuro e su come avrei dovuto direzionare la mia vita. Ogni volta che faccio altro, però, mi rendo conto che nulla mi fa stare bene quanto questo. Anche il solo sentire le mie demo in camera diventa l’esperienza più bella della giornata.
Quest’estate, per esempio, mi sono laureato e doveva essere un giorno estremamente gioioso (lo è stato). Però, ero molto più gioioso del fatto che il giorno successivo sarebbe uscito il mio nuovo singolo!
Segue Sarà perché ti odio. Ci racconti com’è nata l’idea di riscrivere un brano iconico come Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri?
Sarà perché ti odio l’ho scritta il 10 marzo del 2023. Ci tengo a puntualizzare la data per farti capire le tempistiche. Io l’avrei pubblicata il giorno dopo, se avessi potuto! È un brano pieno pieno di rancore nei confronti di una persona che mi ha fatto stare molto male. Ho preso questo male e ho cercato di trasformarlo in qualcosa di ballabile, con cui ognuno di noi si potesse sfogare. La reference, poi, è iconica!
L’EP si chiude con L’Uomo Migliore, un brano tanto ironico quanto crudo… e ancora una volta molto critico: “Ogni fiore che ho piantato lo calpesti. Lui, l’uomo migliore, è un bravissimo burattinaio. Non so come dorme sereno per tutti i ragazzi a cui ha fatto del male”. Hai mai avuto qualche dubbio, o magari un pizzico di paura, all’idea di esporti così tanto?
Ci ho pensato molto su quanto espormi nel raccontarmi e sono arrivato alla conclusione che la vita è una e la storia è la mia, quindi ho fatto un all-in. Poi, sono le stesse cose che direi in faccia a questa persona, semplicemente le ho scritte in rima. In più, penso sarebbe d’accordo con la maggior parte delle cose che gli ho attribuito se avesse la coscienza pulita (spoiler: non ce l’ha).
A quest’uomo, che non ha un volto, tu dici: “Sarai un uomo migliore, ma non c’è un uomo peggiore di te ed io sarò un uomo migliore di te”. Che uomo vorresti diventare?
L’unica cosa che spero di diventare è un uomo onesto, il resto non conta. Tanto, sicuramente, di errori ne farò tanti. Quello che conta è sapere come ripararli. E poi, speriamo senza troppe rughe!
In chiusura, pensando alla tua storia, che hai più volte raccontato sui social, ti sentiresti di dare qualche consiglio a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo e/o sta vivendo quello che hai vissuto tu?
Bisogna sempre ricordare che nessuno crederà in te più di te stesso. Il mio consiglio è dunque quello di dare più retta a se stessi che agli altri. La propria visione artistica deve essere prioritaria a qualsiasi dinamica di mercato o decisioni di terzi.
Nuela, grazie per il tuo tempo. A presto e buona musica!
Grazie mille a te!