A pochi giorni dall’uscita di MAMMAMÌ RMX feat SLF e Fred De Palma, Petit ci ha parlato del suo primo e omonimo EP (21co Label per Warner Music Italy) e dell’esperienza all’interno della scuola di Amici di Maria De Filippi, nonché dei primi incontri con i fan durante l’Instore Tour e del rapporto con Marisol.
Questa la tracklist dell’EP:
- TORNERAI
- MAMMAMÌ
- CHE FAI
- FERISCIMI
- GUAGLIÒ
- BROOKLYN
INTERVISTA A PETIT
Petit su All Music Italia. Bentrovato, come stai?
Molto bene, grazie! È un momento della mia vita impegnativo ma molto gratificante. Ce la sto mettendo tutta per portare avanti il mio sogno. È anche appena uscito il remix di MAMMAMÌ con la SLF e Fred De Palma. Sono molto onorato di aver potuto collaborare con loro.
Il 16 giugno si è concluso il tuo primo Instore Tour. Com’è stato incontrare per la prima volta le persone che non hanno mai smesso di sostenerti durante il tuo percorso all’interno della scuola di Amici?
È un po’ strano, perché siamo stati dentro la casetta per 8 mesi. Uscire e trovare delle persone lì per me, pronte a sostenermi, è stata un’emozione incredibile, un sogno che si avvera. È stato davvero bello avere la possibilità di abbracciarli tutti, scambiare con loro qualche parola e conoscerli. Sono e sarò sempre infinitamente grato ai miei fan. Se posso fare questo lavoro è solo ed esclusivamente grazie a loro.
Nel tuo primo EP l’italiano si contamina con il napoletano, ma le tue origini ci riportano anche al francese. Hai mai pensato alla possibilità di far incontrare queste tre lingue, facendone magari una tua personale cifra stilistica?
Assolutamente. Potermi esprimere attraverso tre lingue diverse per me è un grande vantaggio ed è una cosa che mi viene molto naturale. Il mio obiettivo è proprio quello di avere una mia personalità e di essere riconoscibile. Mi piace mettermi in gioco e combinare italiano, napoletano e francese: sono molto orgoglioso delle mie origini e mi piace tirarle fuori nelle mie canzoni.
Gran parte dei brani contenuti in Petit li ha presentati per la prima volta all’interno della scuola di Amici. Com’è il bilancio di quest’esperienza? Hai qualche rimpianto?
Stare dentro la scuola di Amici mi ha dato la possibilità di far conoscere la mia musica e di credere sempre di più in questo sogno. Lavorando lì dentro cresci tanto, umanamente e artisticamente, e quando esci ti senti pronto ad affrontare tutto. Ora sta andando tutto per il meglio e non posso che essere già molto soddisfatto. È stata un’esperienza inaspettata. Non mi ero fatto grandi aspettative, ho semplicemente cercato di godermi al massimo quello che stavo vivendo. Per questo motivo non ho rimpianti.
Ripercorrendo velocemente il tuo percorso all’interno della scuola, c’è un qualcosa che ti rende particolarmente orgoglioso?
Mi rende tanto orgoglioso il fatto di non essermi mai lamentato e di aver lavorato sempre. Sono anche molto felice di aver reso orgogliosi i miei genitori per come ho affrontato questo percorso. Amici è un’esperienza bellissima, ma non è facile. Io ho sempre dato il massimo.
Il rapporto con Marisol quanto e come ha influito sul tuo percorso?
Marisol mi ha dato molto, soprattutto nei momenti in cui stavo giù. Ha sempre cercato di farmi vedere il lato positivo ed io ho fatto la stessa cosa con lei. Gran parte dell’EP parla d’amore e dell’esperienza che ho vissuto ad Amici con lei. Per me l’amore è volersi bene e sostenersi a vicenda. Questo è quello che facciamo ogni giorno io e Marisol.
Prima di chiudere la parentesi di Amici, qual è il più grande insegnamento che hai ricevuto in questi mesi?
Quello di essere sempre vero e di rimanere me stesso. Quando sono uscito dalla scuola ho capito che è fondamentale rimanere con i piedi per terra. Amici è un punto di partenza, non un punto di arrivo. C’è ancora tanta strada da fare e io voglio mettercela tutta. Ho ancora tanto da imparare e non vedo l’ora di farlo.
Se questo tuo primo EP fosse una pietanza culinaria, cosa andremmo a mangiare?
In questo mio primo EP vengono fuori le mie origini; è da lì che nasce tutto. Quindi, direi che andremmo a mangiare una pizza, perché è il mio piatto preferito e richiama Napoli.
Oggi, cosa vorresti dire al Petit tredicenne che iniziava a scrivere le sue prime canzoni?
Gli direi di crederci, di impegnarsi e di non mollare mai, neanche nei momenti di difficoltà. Ma, soprattutto, gli direi di scrivere tanto, perché quello sarà il suo punto di forza. Niente verrà da sé. Dovrà impegnarsi tanto, ma quello che riuscirà a vivere sarà davvero bellissimo.