I Santi Francesi (ex The Jab) hanno appena pubblicato il nuovo singolo Signorino. Noi di All Music Italia li abbiamo raggiunti per parlare di questo brano; e con l’occasione, il duo ci ha raccontato anche molto altro.
Alessandro De Santis e Mario Francese sono reduci dalla vittoria di Musicultura 2021; e Signorino segna l’inizio di un nuovo percorso musicale, contrassegnato anche dal cambio del nome d’arte.
La canzone, prodotta da Dade e mixata da Gigi Barocco, offre una visione del mondo volta all’inclusione partendo da una riflessione sul termine “signorino”. Musicalmente, il pezzo si basa sugli opposti: cupo ma giocoso, solenne ma scanzonato, tagliente ma romantico con una vena di “cinismo colorato”.
Questi sono alcuni degli argomenti di cui Alessandro e Mario ci hanno parlato. Ed ancora, i Santi Francesi ci hanno raccontato del rapporto con il produttore Dade, del videoclip ufficiale che accompagna Signorino, e dei loro progetti futuri.
A questo punto, non vi resta che leggere l’intervista!
Intervista ai Santi Francesi
Alessandro e Mario, bentornati su All Music Italia! Il pubblico vi conosceva con il nome d’arte The Jab; adesso, vi presentate come i Santi Francesi. Perché questo cambiamento? E come avete scelto il nuovo nome?
Ciao a tutti!
Santi Francesi.
Da un po’ di tempo sentivamo che il nostro vecchio nome non ci rappresentava più, un po’ per il suono, un po’ anche per le immagini che suscitava; inoltre volevamo un nome che parlasse la nostra lingua.
Il nuovo nome ci è stato servito dal caso su un piatto d’argento. I SANTI FRANCESI (nella tradizione medievale francese) sono dei santi inventati, al solo scopo di organizzare delle feste per omaggiarli. Perciò noi, dopo questo lungo periodo di stop, vogliamo diventare una di quelle scuse per festeggiare. Non da meno, i nostri cognomi sono rispettivamente De Santis e Francese.
Pochi giorni fa, avete pubblicato il primo singolo come Santi Francesi: Signorino. Si tratta anche del primo brano dopo la vittoria di Musicultura 2021. Ci raccontate come è stato partecipare a questo concorso? Cosa ha significato per voi vincere?
Musicultura è stato inaspettato. Abbiamo attraversato gli step del concorso in modo estremamente rilassato, non per un qualche tipo di consapevolezza, ma perché arrivavamo da un lungo periodo di silenzio. Quell’esperienza ci ha restituito un po’ di normalità. Abbiamo incontrato molte belle persone, dai tecnici ai giudici, tutti tesi a creare qualcosa di buono. Vincere è stato come tutto il resto: inaspettato. Ma é stata una vittoria rinvigorente, in qualche modo, ci ha dato una scossa.
Signorino è un brano particolare, nato di getto, che vuole proporre un cambio di prospettiva. Volete presentare al pubblico questo vostro pezzo e raccontarci perché può considerarsi una canzone dell’inclusione?
Signorino, come spesso accade, nasce da riflessioni e dettagli molto piccoli, per poi espandersi e acquisire un senso più ampio. Racconta la fine di una storia, e affianca a questo elemento un semplice ragionamento sull’obsolescenza del termine “Signorino” nel vocabolario moderno.
Ma la musica può e deve, in certi casi, veicolare dei messaggi. Così ho deciso di raccontare anche quello che stavo vedendo intorno a me, nel mondo, nella mia generazione. Ci stiamo liberando di moltissimi tabù, fisime e ossessioni di culture passate, e Inclusione è una parola che riassume fedelmente “questa rivoluzione”.
Signorino recita: “Tu chiamami signorino / fallo solo una volta / si faceva una volta / ma in questo mondo di uomini no”. Il mondo esterno è in grado di condizionare – talvolta anche pesantemente – la vita delle persone. Vi siete mai sentiti condizionati dal timore del pensiero altrui? In quest’epoca caratterizzata dai social, come vivete il giudizio degli altri?
Possiamo dire di si, ci è successo. Ma, contemporaneamente, non riusciamo a non percepire una forma di distacco, non necessariamente dal giudizio, ma da tutto. Mi piace dirci Spettatori, molto spesso, più che presenti.
Sui social vale lo stesso: ci interessa e cerchiamo di comunicare al meglio, ma al contempo proviamo a non farci condizionare eccessivamente.
Il singolo Signorino è prodotto dal musicista e produttore Dade, che avete incontrato nel 2020 e con il quale avete lavorato al brano Giovani Favolosi vincendo Musicultura. Al di là del detto “squadra che vince, non si cambia”, quali sono i motivi che vi hanno spinto a collaborare allora con Dade e a confermare oggi la collaborazione?
C’è una cosa da dire su Dade. Dade è un artista, prima di essere un produttore, con un timbro definito e un’idea precisa della direzione da dare ad un brano. Per questo, ma non solo, abbiamo deciso di lavorare insieme, e la sintesi delle nostre idee ha sempre portato a risultati condivisi.
Il brano è accompagnato da un videoclip ufficiale che alterna le riprese di una performance in studio in VHS e 4K. Come è nata l’idea del video?
L’idea del video nasce da una semplice esigenza: dare dei volti al brano.
Da qui tutte le scelte; il playback, lo studio, i vestiti e l’alternanza di riprese 4k, più narrative, e VHS, dal sentore molto più Backstage.
Signorino segna l’inizio del vostro nuovo percorso musicale. Quali sono i prossimi passi dei Santi Francesi, che potete rivelarci? Sono previste esibizioni live?
Quello che possiamo dirvi è che presto potrete ascoltare altra musica, sia online, che dal vivo.
A partire da giovedì 31/03, giorno in cui suoneremo all’Apollo di Milano.
Grazie per questa intervista. Bentornati e alla prossima, sempre qui su All Music Italia!
Grazie a voi!