29 Maggio 2024
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29 Maggio 2024

Andrea Pifferi presenta l’EP “Escludo il Riparo”: “Il busking? È una sfida entusiasmante”

Il disco si basa sull'utilizzo della chitarra acustica ed è una riflessione sulle contraddizioni dell'amore

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Escludo Il Riparo” è il primo EP di Andrea Pifferi, musicista di origine reggiana, ormai stabile a Bologna, dove si esibisce come artista di strada ormai da alcuni anni.

Prodotto dallo stesso Pifferi, insieme a Juicy Gustavo, il disco è una riflessione sulle contraddizioni dell’amore e si basa per lo più sull’utilizzo della chitarra acustica, riprendendo i ritmi di Lucio Battisti e/o del soul americano.

A questo si aggiungono alcuni effetti elettronici e sperimentazioni varie sulla voce che, col proseguire dei brani, perde volutamente nitidezza, in coerenza coi testi, che esplorano le contraddizioni di un rapporto amoroso in cui al desiderio fisico si affianca la distanza comunicativa.

Ed ecco che, sebbene la relazione sembri riprendersi, in realtà non porta che al semplice desiderio di sparire. Nell’ultimo brano, dunque, la voce di Andrea nemmeno più compare.

“ESCLUDO IL RIPARO”, INTERVISTA AD ANDREA PIFFERI

Cosa ti ha spinto a scommettere così tanto nell’arte di strada, tanto da farne un vero e proprio lavoro?

Io vivo come artista di strada da febbraio dello scorso anno, anche se è una cosa che ho iniziato a fare nel 2018, quando ero ancora iscritto all’università. All’epoca avevo quasi 20 anni e studiavo italianistica. Ho suonato in strada per un anno circa, poi è arrivato il Covid e mi sono dovuto fermare. Nel frattempo, mi sono laureato. Dopo di che, ho deciso di tornare a suonare in strada.

Lo scorso anno era un po’ più facile trovare un posto dove suonare. Adesso il regolamento è infatti un po’ più ostile dal mio punto di vista e, proprio per questo, ogni tanto mi sposto. Nel mentre, ho trovato una manager e, grazie a lei, sono riuscito a registrare le tracce che potete ascoltare all’interno del mio nuovo EP, “Escludo Il Riparo“.

Oltre a fare il busker, tu suoni anche nei locali. Qual è il palco più difficile?

Una bella sfida dell’arte di strada è che nessuno mi conosce e, di conseguenza, ogni volta devo conquistarmi il favore del pubblico. Questa è una cosa che mi entusiasma tantissimo. Nei locali, invece, la gente è distratta ed io devo salire sul palco con una forte dose di convinzione. Però, è anche vero che nei locali c’è un sistema di amplificazione migliore e so già quanto guadagnerò. Inoltre, non devo suonare necessariamente dei brani conosciuti, mentre in strada devo catturare l’interesse delle persone.

A Bologna – città dalla forte tradizione musicale, in cui ci sono però sempre meno posti in cui suonare – Piazza Maggiore è il palco più ambito ma, per i miei gusti, è un posto troppo grande, con tantissime fonti di rumore. Tra l’altro, per un artista di strada è difficilissimo lasciarsi andare del tutto, perché c’è sempre la paura che arrivi qualcuno con una cassa enorme o che qualcun altro ti rubi i soldi.

Qual è la tua Top 5 quando suoni in strada?

Piazza Grande” di Lucio Dalla, “A Mano A Mano” di Rino Gaetano, “Pensiero Stupendo” di Patty Pravo e “Io Vorrei… Non Vorrei… Ma Se Vuoi” di Lucio Battisti sono una certezza. La scelte delle canzoni dipende poi dalle situazioni. Al mattino, per esempio, mi piace suonare “Fiore di Maggio” o qualche canzone di Rino Gaetano, mentre la sera è il momento perfetto per “La Sera dei Miracoli“. In estate, infine, complice il fatto che ci sono più turisti, è più facile ritrovarsi a interpretare canzoni in inglese.

Quando suoni in Piazza Maggiore sei totalmente esposto, non hai alcun riparo. Arriviamo così al tuo nuovo EP, “Escludo il Riparo”.

Non avere alcuna protezione è una delle cose che mi danno più fastidio del suonare in Piazza Maggiore. Dell’estate non apprezzo invece il fatto che non si dorme con le coperte. Ecco, le coperte sono un piccolo esempio di riparo di cui ho bisogno nella vita di tutti i giorni.

Pensando al titolo dell’EP, la parola “riparo” era per me necessaria, sia da mettere che da negare.

Adesso cosa bolle in pentola?

Al momento sto cercando di organizzare un po’ di date live per l’estate. Il 16 giugno, ad esempio, suonerò per la prima volta insieme ad una band al Giardino Emanuele Petri di Bologna. Qui presenterò i brani contenuti nell’EP, ma anche alcune cover e qualche brano inedito.

Sto infatti continuando a registrare delle cose, perché ho scoperto che stare in studio di registrazione mi piace un sacco.